“Cerco di avere l’immagine migliore possibile grazie alla mia individualità ed espressività”. Leigh Bowery
Camera16 contemporary art a Milano dal 10 febbraio al 31 marzo ospiterà una doppia personale di due fotografi di fama internazionale: Fergus Greer e Johnny Rozsa, che attraverso i loro scatti raccontano la leggenda di Leigh Bowery uno dei più controversi ed avanguardistici personaggi che abbiano mai calcato le scene della London Club Culture anni ‘80.
Artista, performer, fashion designer, aspirante pop star e oggetto d’arte, semisconosciuto in Italia, che ha cambiato il linguaggio visivo della moda e la sua personalità ha influenzato personaggi come Alexander McQueen, Lucian Freud, Vivienne Westwood, Boy George, Antony & the Johnsons, John Galliano e David LaChapelle che hanno condiviso e diffuso le sue idee d’avanguardia. Leigh Bowery, per la sua abilità nel trasformismo, può essere visto come un autentico testimone della protesta contro l’omologazione ed il conservatorismo, rappresentando così l’unicità di ogni vita che non accetta regole per il comportamento e per l’apparenza, in un puro stile new-romantic che esalta l’individuo nella libertà espressiva del genio. Bowery si offre in un’immagine che, in un’ottica transgender, supera la divisione in maschile e femminile nell’aspetto fisico e comportamentale, mostrandoci i codici della seduzione e della comunicazione attraverso il corpo e i suoi vestiti, dando origine a nuovi concetti di forma umana e bellezza. Leigh Bowery è tra gli interpreti più estremi del contesto storico in cui vive: quello dell’abolizione di qualsiasi restrizione a favore della creatività più libera e della totale sperimentazione e contaminazione tra i linguaggi della musica, dell’arte, della moda e del design. Fergus Greer e Johnny Rozsa conoscono e collaborano con Bowery tra l’86 e il ’94, anno della sua scomparsa a causa del virus dell’Hiv.
Johnny Rozsa collabora con Bowery in occasione del servizio fotografico per la realizzazione di Christamas Card. Attraverso una visione, singolarmente emotiva per un fashion photographer, Rozsa, rappresenta in tutta la sua autenticità il trasformismo Boweryano in cui la vestibilità dell’abito è sacrificata al fine dello show. Fergus Greer, oltre a collaborare attivamente con Bowery, ne è un caro amico: suo il libro con scatti inediti “Leigh Bowery Looks”. La conoscenza più intima tra i due emerge proprio in questo racconto con le immagini che Greer cattura, in cui è svelato tutto il profondo e duro lavoro che Leigh Bowery sviluppa attorno al proprio corpo.
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Dal suo arrivo a Londra dalla natia Australia nel 1981 armato solo di una valigia e di una macchina da cucire fino alla sua morte per AIDS la notte di Capodanno del 1994, Leigh Bowery ha personificato meglio di ogni altro lo spirito edonistico, trasgressivo e vorticosamente creativo della club culture di quegli anni, reazione sfavillante alla depressione e all’ultra-conservatorismo moralista dell’era Thatcheriana. Leigh Bowery arrivò a Londra attratto dal movimento del punk rock, che nel 1976 si era ribellato contro la moda, i media, l’arte e il pop per creare un proprio linguaggio trasgressivo. A prescindere dai celeberrimi gruppi dei Sex Pistols, dei Vibrators e dei Clash, la città offriva una ricca scena musicale che ben presto avrebbe esteso i confini del punk in uno spazio ancora libero della geografia culturale.
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Quest’arte ‘fuori dal museo’ era slegata da qualsiasi moda o tendenza; nei termini convenzionali non era possibile paragonarla a nulla, Bowery rappresentava un surrealismo del tutto personale attraverso performance estemporanee che si consumavano non solo nei club della notte ma anche nei luoghi del vivere quotidiano. I costumi e il trucco di Bowery hanno spesso toccato il limite dell’inaccettabile e dell’inaccessibile che nella loro totale assurdità, ricordano i cartoni animati. Le sue mise sono uniche ed esprimono le idee dell’artista e il risultato può essere grottesco o grazioso in maniera disarmante, ma senza mai corrisponde ad un qualcosa di già conosciuto.
Fergus Greer – Johnny Rozsa
About Leigh Bowery
A cura di Carlo Madesani
Vernissage: 9 febbraio ore 18.30
10 febbraio – 31 marzo 2012
Camera16 via Pisacane 16 – Milano
Orari: martedì – sabato / 15.00 – 19.00