C.E.N.A – S.A.V.E Art Contemporary in Milan

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Procedura adottata per partecipare ad una C.E.N.A

1. Newsletter that’s contemporary. Arriva presto, è tra le prime che apro, alle 11.00 non riuscirei nemmeno ad intravederla dato l’affollamento. Dice:

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S.A.V.E. Milan 3° tappa | C.E.N.A.
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S.A.V.E. Milan la invita il 29 settembre alle ore 20:00 a C.E.N.A., un “incontro nutritivo di autocoscienza pecuniaria” alle residenze FARE (Via Piranesi 10). C.E.N.A. ha posti limitati ed è su prenotazione ad esaurimento posti. Solo 14 posti sono disponibili. 
Se lei desidera partecipare, mandi la sua iscrizione all’indirizzo _____@savemilan.it
, indicando nell’oggetto C.E.N.A + il suo nome e cognome.
 Una volta ricevuta la sua iscrizione, riceverà ulteriori istruzioni.

2. Risposta immediata. In 10 secondi il mio entusiasmo mi aveva fatto dimenticare il primo caffè del mattino. Dov’è Lorenzo? Dobbiamo esserci, dobbiamo partecipare insieme anche se non ne so nulla ma ho avuto sempre un sesto senso per le opportunità carpe diem.

3. Ricevo l’email di conferma, sono dentro. Un link porta ad un questionario che ruota sul tema lavoro/denaro.

Fai quello che ti piace? Si

Credi di avere il giusto compenso per quello che fai? No

….

4. Responso: appare un rettangolo verde/blu che bisognerà comunicare all’ingresso. La curiosità divampa.

5. Il giorno seguente l’invito. Suonate e dite i vostri nomi al citofono.

6. Il giorno della C.E.N.A. Saliamo, siamo i primi, è come entrare in un appartamento solo perchè la porta è aperta.

Una tavolata illuminata da candele in uno spazio puro, asettico, lontano dai rumori della città. Arrivano i commensali, ci presentiamo e scopriamo che siamo gli unici non lavoratori nel campo dell’arte contemporanea, ma soprattutto a non avere alcun legame con gli organizzatori. Siamo forse noi le cavie di uno strano esperimento sociale?! Skype amplia le prospettive e ascoltiamo le parole di una giovane artista ucraina che riferisce il complesso rapporto tra arte e impegno storico/politico, tema centrale del suo Paese che influenza ogni espressione culturale. Altri 2 artisti da NY si improvvisano in una performance per spiegare il cultural capital Vs finance capital, come l’uno sostenga l’altro nei Paesi occidentali in un rapporto/contrapposizione di azione reciproca. Si legge insieme, si parla di arte contemporanea e della prospettiva professionale legata a questo quanto mai importante e influente mercato che non ha confini, se non mentali, e che troppo spesso si crede relegato in un mondo bohémien, ma queste persone accanto a noi sono professionisti del settore con obiettivi e attività molto concrete, cardini sui quali poggia l’azione degli Artisti.

7. Usciamo. Restiamo in silenzio, poi Lorenzo dice: “solitamente parliamo di arte contemporanea solo tra di noi, è la prima volta che troviamo qualcuno per condividere la nostra passione.

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S.A.V.E. è un’agenzia di investigazione con sedi temporanee, nata a Berlino nel 2009, esplora fragilità e potenzialità del sistema dell’arte e il ruolo dell’artista rispetto al terreno instabile su cui opera. Le tappe di questa iniziativa, curate da that’s contemporary, si completano nell’ultima chiamata: con questo messaggio, Ambra Pittoni e Paul-Flavien Enriquez-Sarano invitano ogni artista che desideri partecipare a scrivere una recensione su un artista della propria generazione di cui si stimi e ammiri il lavoro.

Tutte le recensioni ricevute verranno esposte al Museo del Novecento durante la performance del 6 ottobre. Inviare il materiale (in formato doc o pdf) a operatore@savemilan.it indicando nel soggetto “Recensione”.

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