GARY BASEMAN – la crudeltà pop in mostra a Milano

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C’è tempo fino al 12 Maggio per curiosare tra le opere di Gary Baseman alla Galleria Colombo Contemporanea di Milano.  “Vicious”  la mostra interamente dedicata al maestro del surrealismo pop made in Usa raccoglie quattordici dipinti su tela, quattro dipinti eseguiti su copertine di libri d’epoca e otto disegni realizzati su pagine di vecchi libri di Medicina. Opere create appositamente per l’occasione, in cui compaiono per la prima volta nuovi personaggi, che arricchiscono l’immaginario fantastico dell’artista statunitense.

Fil rouge dell’esposizione, il tema della “fame”, un istinto primario che riflette il lato bestiale presente in ogni uomo. Ma di cosa sono affamate le nuove e curiose creature zannute inventate da Baseman? “In fondo, non cercano altro che amore e affetto. Ma la loro fame è così grande da trasformarsi in ferocia”. Il bisogno d’amore, come crudeltà. Un territorio d’indagine impegnativo, che l’artista, affronta con la consueta leggerezza: tuffarsi nel suo mondo ipercromatico, sospeso tra illustrazione e fumetto, è come smarrirsi dentro una favola pittorica, attraente ma crudele, costellata di segni e simboli ambigui.

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I paesaggi mostrano una sorta di convergenza lirica di personaggi, intenti a giocare, ballare e galleggiare in uno stato ipnotico simile al sogno,dove non è chiaro se  stiano giocando innocentemente o piuttosto lottando ferocemente. Quelle dipinte da Baseman sono, infatti, immagini inafferrabili e ambigue, che descrivono eventi, situazioni e circostanze enigmatiche, aperte a molteplici interpretazioni.

I miei scheletri rappresentano l’essenza della vita, rircordano a tutti di viverla come una festa.”

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Artista poliedrico, illustratore, designer e autore del famoso cartone animato Disney Teacher’s Pet, vincitore di tre Emmy Awards, Gary Baseman è considerato una delle figure di spicco della scena Pop Surrealista californiana, caratterizzata dalla contaminazione tra arte e cultura pop. Baseman ha iniziato la sua carriera a New York tra la seconda metà degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta, collaborando come illustratore con The New Yorker, The New York Times, Rolling Stone, Time, Atlantic Monthly e The Los Angeles Times. Dopo essere stato esposto in musei e gallerie in tutto il mondo, ha conquistato una schiera di appassionati grazie alla creazione di vinyl toys, borse, stampe e altri prodotti per il mercato di massa.

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