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Com’è che si fa a trasformare in musica un’installazione?! Ecco questa era la frase che mi aveva attratto. Sebbene i miei amici durante la performance mi guardassero con aria interrogativa io sapevo che quei “rumori” misti a suoni avrebbero avuto il potere di rivelarmi i meandri segreti per comprendere l’opera di Micol Assaël a 360°.
Forse non ho proprio capito tutto in maniera così chiara, bisogna essere nerdacchioni che dialogano di notte con stringhe di codice forse, ma quei byte mi hanno solleticato la curiosità e mi sono immersa nell’atmosfera.
Ad occhi chiusi ho pensato a Wolf Vostell, ai Fluxus, a Brian Eno, all’arte dei rumori di Russolo, poteva essere una serata futurista con persone che indossavano abiti antineutrali e invece gli hipster non mancavano anche se per fortuna il pubblico è variegato e sopratutto è stata l’ennesima occasione pazzesca di poter assistere ad un evento di arte contemporanea a costo zero in prima fila!
Mika Vainio trasforma i rombi di 21 motori in suoni e lo fa sereno e beato con la sua lunga barba incolta seduto ad un tavolino davanti ad una folla di spettatori silenzioni. “L’idea è proprio quella di posizionare una serie di microfoni davanti all’opera e poi usarla come una fonte musicale, in modo da far suonare, in maniera letterale, Mindfall. Poi userò anche la mia strumentazione, in un allestimento piuttosto complesso tanto che già dala mattina sarò alla Bicocca per montare il tutto”. Il suo è suono fisico contraddistinto da calore analogico e durezza elettronica per un effetto assolutamente unico.
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Mika Vainio è un finlandese del ’63 musicista che suona sia sotto il proprio nome, sia come Ø. Nel 1993 fonda il duo Pan Sonic che si contraddistingue come un’eccellenza nel circuito musicale elettronico contemporaneo dai primi anni Novanta. Base di partenza industrial e techno minimale fino ad esecuzioni rarefatte e allo stesso tempo violente che interrogano la capacità percettiva degli ascoltatori. Mika Vainio ha coltivato collaborazioni importanti con musicisti come Alan Vega dei Suicide, Keiji Haino e Bruce Gilbert, con artisti visivi-musicisti come John Duncan e Chicks on Speed, con la coreografa Cindy van Acker e con Micol Assaël.