Neil Harbisson è un’artista, un musicista e un cyborg.
Per lui il mondo è stato per molto tempo in scale di grigi. Neil era un bambino sveglio, memorizzava associazioni di parole come “prato verde” e “cielo azzurro” senza comprenderne a fondo il significato e senza riuscire a spiegare quello che in realtà non poteva vedere. Ad undici anni gli viene diagnosticata l’acromatopsia. Neil Harbisson si rende conto di non poter vedere quelli che comunemente sono chiamati “colori”.
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Desideroso di approfondirne la conoscenza ed esplorare le sfumature frequenta il liceo artistico e disegna in bianco e nero. Successivamente si trasferisce in Gran Bretagna per continuare gli studi musicali e qui assiste a una lezione di cibernetica del professor Adam Montandon, ne resta incredibilmente affascinato e decide di aiutarlo nella progettazione dell’occhio elettronico. L’Eyeborg è un dispositivo dotato di una telecamera in grado di registrare i colori, convertiti da un piccolo computer in onde sonore trasmesse all’orecchio attraverso un’auricolare. Dopo tre anni di progettazione Harbisson può distinguere 360 colori e definirsi a tutti gli effetti un cyborg.
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