RYOJI IKEDA – Crossover sensoriale

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Non lo conoscevo, lo ammetto. E’ noto e a detta di alcuni “uno bello fuori di testa”. Poi una mattina il matematico, che del web ne fa una prosa sofisticata, mi mostra dei video. Ryoji Ikeda. Voglio saperne subito di più.

Lui è quì a Milano, in Triennale, al Teatro dell’Arte per tre giorni conivolgerà il pubblico con le sue Test pattern, un sistema in grado di convertire qualsiasi dato: testo, suono, immagine e video in un codice a barre.

Una potente colonna sonora che genera in tempo reale un incessante scorrere di immagini b/w, centinaia di fotogrammi velocissimi attraversano i nostri occhi e ci conducono verso frequenze inesplorate che oltrepassano l’udibile. Una esplorazione dei limiti e delle possibilità della tecnologia più avanzata e la soglia estrema della percezione umana, in un’esperienza multisensoriale assolutamente unica.

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 “..la mia intenzione è sempre polarizzata da concetti di bellezza e del sublime. Per me, la bellezza è cristallina, razionale, precisa, semplice, elegante, delicata. Il sublime è infinito, infinitesimale, immenso, indescrivibile, inafferabile. La bellezza più pura è il mondo matematico…”

Il giapponese Ryoji Ikeda è un progressista della nuova frontiera artistica, in cui la ricerca musicale è combinata a un uso totalmente originale del video, è considerato una delle personalità più influenti nella scena tra musica elettronica, video e arte.

Il sound artist Ryoji Ikeda è nato a Gifu nel 1966, si forma artisticamente con il collettivo multidisciplinare di Kyoto, Dumb Type. Nel 1995 intraprende la carriera solista con l’album Fragments. I suoi dischi +/- (1996), 0° C (1998) e Matrix (2000) sono opere pioneristiche nell’esplorazione di sonorità minimali come il rumore bianco, onde sinusoidali e suoni elettronici.
 Il suo lavoro parte da un’esplorazione sonora dei metodi matematici e svela proprietà fisiche di suoni ed immagini che si rivelano alla percezione umana.


[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=RFxFWNbW8rk[/youtube]

Le sue installazioni, e live show, sono state ospitate nei più prestigiosi centri e musei d’arte contemporanea – Queen Elizabeth Hall (2000), Millenium Dome (2000), Centre Pompidou (2001, 2004, 2008), La Villette (2002), ICC, Tokyo (2002), Auditorium Parco della Musica di Roma (2003), Sonar di Barcellona (1999 e 2006) Barbican Hall (2006), Tate Modern Turbine Hall (2006), Tokyo International Forum (2006), Yamaguchi Center for Arts and Media-YCAM (2008), Museum of Contemporary Art Tokyo (2009), Museum of the Central Academy of Fine Arts, Pechino (2010), Park Avenue Armory, New York (2011), Museo de Arte, Universidad Nacional de Colombia, Bogotà (2011), Hamburger Bahnhof, Berlino (2012), Festival d’Automne, Paris (2012), Mediacity Seoul 2012, Seoul (2012), LABoral Centro de Arte y Creación Industrial, Gijón (2012).

Ha collaborato con artisti come Carsten Nicolai, Hiroshi Sugimoto e il collettivo Dumb Type, con il coreografo William Forsythe / Frankfurt Ballett, e con l’architetto Toyo Ito. Nel 2001 ha ricevuto il premio Golden Nica al Prix Ars Electronica 2001 nella categoria Digital Music.

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Teatro dell’arte

4-5-6 luglio 2013 – ore 20.30

 Ryoji Ikeda

Test pattern at Teatro dell’Arte

[live set]

audiovisual concert

ideazione e composizione

Ryoji Ikeda computer graphic e programmazione

Tomonaga Tokuyama

 

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=KMWM2uVsC3k[/youtube]

 

L’evento è parte di una rassegna che si scolgerà tra il 4 e l’11 luglio, in sei serate speciali, Il Teatro dell’Arte, un incontro tra teatro, musica e danza con le arti applicate, architettura e design, grazie anche agli strumenti offerti dalle più avanzate tecnologie digitali e dall’immagine elettronica.

Si alterneranno il gruppo Opera, diretto da Vincenzo Schino, che sperimenta il linguaggio legato alla multimedialità attraverso i suoni, le luci e anche le ombre proiettate dai corpi degli stessi spettatori.

Ma anche Studio Azzurro e Paolo Rosa, protagonisti sulla scena italiana e internazionale e creatori di uno stile che fa della tecnologia il motore drammaturgico di una nuova forma di teatro sperimentale.

Il 9, 10 e 11 luglio invece il musicista e compositore Supanggah con la sua Orchestra Gamelan mescolerà strumenti tradizionali con sonorità contemporanee insieme a danze della Corte di Sriwijaya, in un evento dal titolo Sakti, parola che esprime l’energia creatrice di tipo primordiale, generalmente femminile, che è alla base di ogni fertile cambiamento.

Per info e biglietti (ingresso gratuito per i primi 100 che si registrano) cliccare qui.