Siamo sicuri che lo skateboard sia solo uno sport?
Nato in California intorno agli anni 50 da surfers annoiati dalla mancanza di onde, lo skate si è evoluto da pura filosofia di vita a semplice mezzo di trasporto fino a imporsi non solo nella cultura più underground, ma in quella di massa attraverso contaminazioni con la musica, il cinema e l’arte.
A questo proposito, bellissimo il libro fotografico “Locals Only” di Hugh Holland che documenta una soleggiatissima Los Angeles negli anni 70, dove lo skate, libero da strutture e elitarisimi, è stato anche elemento di integrazione nei suburbs.
Sempre in California, ogni anno si tiene addirittura un festival cinematografico organizzato dall’ Academy of Skateboard Filmmakers, Arts and Science (iscrizioni appena aperte per le pellicole di quest’anno), dove nel 2009 ha trionfato l’acclamatissimo Skateistan – To Live and Skate Kabul. Girato con i finanziamenti di Diesel (immancabile lo zampino dell’industria moda), il documentario segue alcuni giovani skaters afghani che trovano proprio nella tavola un riscatto dalle condizioni post belliche e dalla situazione socioeconomica in cui vivono. Non solo, i finanziamenti raccolti dal film sono devoluti alla charity benefica omonima che crea opportunità di educazione e lavoro per l’infanzia.
Vi sarà capitato anche tra le mani il blockbuster “Lords of Dogtown” di Catherine Hardwicke (regista tra l’altro di Thirteen e del recente Cappuccetto Rosso Sangue), o forse più probabilmente vi siete imbattuti nello skatepark della vostra città (a Milano al parco Lambro o il Trinity in zona Bovisa e in programma una nuova apertura anche a Firenze ). Ovviamente ogni brand di streetwear sponsorizza i propri eventi, come il VANS – OFF THE WALL SPRING CLASSIC, contest di miniramp in programma il prossimo venerdì 6 Maggio a Varazze, capitale nostrana per pro surfisti e affini.
Un po’ per business, un po’ per trend, lo skate non è sfuggito alle attenzioni del mondo del lusso, e dopo il longboard logato Chanel, anche Jeurgen Teller ha scattato per Celine una campagna pubblicitaria proprio con la tavola in primo piano.
Allora per chi ancoracrede sia un’attività alternativa solo controcorrente…si può ancora affermare che lo skate non c’entra nulla con la moda, l’arte e la cultura?
Let’s go skating..locals e non!!!
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