Ian Hamilton Finlay, Damien Hirst, Armando, Richard Hamilton, Niki de Saint Phalle, Gerhard Richter, Christo, Mario Merz, Maria Lassnig sono solo alcuni dei nomi dell’esposizione “The desire for freedom”, appena terminata a Berlino, che inaugurerà a Milano a Palazzo Reale il 14 marzo.
Una retrospettiva che comprende 100 opere di 113 artisti provenienti da 28 Paesi diversi uniti dal medesimo tema: il senso di libertà interpretato dai protagonisti dell’arte contemporanea in Europa dal 1945.
Superando confini fisici e divisioni mentali alcuni artisti contemporanei hanno interpretato e risposto alla domanda sulla libertà partendo dalla propria situazione geopolitica. Il percorso espositivo non è un ennesimo tentativo di esaminare il confronto tra i due blocchi di potere durante la guerra fredda con le loro divisioni ideologiche e politiche, ma la volontà di rintracciare le loro comuni radici nella democrazia e nel socialismo. Attraverso 12 diverse sezioni, o “capitoli”, la mostra prende in esame temi come: Ragione, Utopia, Consumismo, Forza, Sostenibilità e Auto-conoscenza generando una serie di importanti riflessioni sul modo in cui viviamo nella società e sul nostro effettivo grado di libero arbitrio.

“How can I rethink the world?”
“How do I see myself?”
“How do I see the Other?”
“And how I can express all this in a different way?”

Il progetto è stato concepito dal Deutsches Historisches Museum di Berlino e realizzato attraverso la collaborazione internazionale di 36 membri del Council of Europe, oltre ad essere vincitore di un bando della Commissione Europea. Partner dell’esposizione sono il Collegium Hungaricum in Berlin, Palazzo Reale per Milano e l’Eesti Kunstimuuseum – Kumu Kunstimuuseum di Tallin, dove la mostra approderà dopo la tappa italiana.
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