Burano, Mazzorbo e Torcello

fuga da Venezia verso la laguna del nord

Il centro storico di Venezia  è uno dei luoghi più incredibili al mondo: non ci si stanca mai di visitarlo, di passeggiarci, di godere dell’atmosfera, della cultura, del cibo e delle storie che offre, ma vale sicuramente la pena inoltrarsi anche in laguna. Soprattutto nelle giornate in cui la Serenissima è presa d’assalto dai turisti e bisogna sgomitare per attraversare Rialto, si può rallentare il ritmo del passo alla scoperta delle isole minori come Burano, Mazzorbo e Torcello.

Da Fondamenta Nuove, a bordo della linea 12 si arriva velocemente a Burano, isola che mette subito di buon umore grazie all’esplosione di colori che caratterizzano le case dell’isola, colori che servivano a delimitare le proprietà, o che come dice la leggende venivano dipinte dai pescatori al fine di riconoscere la propria casa da lontano. Burano è infatti una vivace isola di pescatori, oltre ad essere famosa per la produzione artigianale di merletti. Ogni foto vi sembrerà una palette di Pantone, e sarà un caso ma spesso anche i panni stesi partecipano all’accordo di colori!

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Passeggiando vi verrà fame e noi vi consigliamo due ristoranti che sono di per sè un ottimo motivo per sbarcare sull’isola. Il primo, Trattoria da Romano, molto tradizionale e storico, fondato nei primi anni del ’900 è stato luogo di ritrovo di importanti, artisti, letterati ed uomini di cultura che hanno lasciato in omaggio numerose opere esposte sui muri della sala. Affacciatevi in cucina !

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Il secondo, Trattoria al Gatto Nero, vanta un dehor su un pittoresco canale e un’ampia scelta di piatti di piatti di pesce tipici della zona come il Risotto di gò alla buranella (con il go, piccolo pesce lagunare, si fa un brodo meravigliosamente saporito, dentro il quale viene cotto il riso). A seguire granseola e moleche fritte in quantità…

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Continuando a passeggiare si può raggiungere l’isola di Mazzorbo attraverso un ponte di legno. Mazzorbo non gode di grosse attrazioni, ma è occupata principalmente da vaste aree coltivate. In questa atmosfera silenziosa, rarefatta e bucolica sorge Venissa, un wine resort che ha sede in una casa padronale ristrutturata circondata da un vigneto murato dove viene coltivata la così detta “Uva d’Oro”. Poche camere semplici (quando semplice vuol dire sofisticato), un’osteria, l’Osteria Contemporanea, e un ristorante gourmet che sceglie una nuova formula di quattro Chef che lavoreranno insieme per una cucina a otto mani. E poi la vigna, l’orto (curato da pensionati di Burano) da cui provengono molte delle materie prime, e un’atmosfera fuori dal tempo…

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Ultima tappa: Torcello, isola che possiede un che di selvaggio e insieme trasuda una storia antichissima. Quasi completamente disabitata, è attraversata da un canale principale costeggiato da una stradina che inizia dalla “fermata” del vaporetto e termina con i borgo antico. A metà di  questa passeggiata si incontra il “ponte del diavolo” così chiamato perchè secondo la leggenda venne costruito in una sola notte dal diavolo e che divide l’area edificata dell’isola da quella adibita solo ad orti e coltivazioni.

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Proseguendo si incontra la Locanda Cipriani, che ha ospitato a lungo Ernest Hemingway, e altri personaggi illustri tra cui Chagal, Churchill, Sinatra e persino i reali inglesi.

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Infine sarete colpiti dalla bellezza dei mosaici bizantini della cattedrale del 600 dedicata a Santa Maria Assunta, la più antica costrizione presente in laguna. Un mosaico in particolare, raffigurante il giudizio universale, occupa l’inetra controfacciata della chiesa, in un tripudio di oro e scene bibliche.

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I piaceri della giornata non finiscono qui: attraversiamo in vaporetto la laguna al tramonto per tornare a Venezia in tempo per un aperitivo a base di spritz con select e cicchetti.

Qui la lista dei nostri bacari preferiti:

Cantinone già schiavi (Bottegon) – Dorsoduro, 992

Do Zemei – San Polo, 1045

Do Spade – San Polo, 859

Bancogiro – Campo San Giacometto, San Polo 122

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Per un weekend alla scoperta di Venezia leggi quì!