Ti è mai capitato di scoprire una città partendo dai suoi ristoranti e trovarti ad esplorare un nuovo quartiere? A noi succede molto spesso! Miami in particolare è spesso associata unicamente alla sua gemella Miami Beach in cui splende sempre il sole tra spiagge infinite e palme altissime ma sebbene sia più che sufficiente per rendere il soggiorno piacevole è anche una meta che offre molteplici spunti culturali, artistici e culinari!
Abbiamo selezionato alcuni indirizzi da non perdere per scoprire le diverse anime architettoniche e gastronomiche della capitale tropicale degli States!

NAUTILUS
Inserito tra gli svettanti e lussuosi hotel di Collins Ave, all’interno di uno degli edifici progettati dal padre del MiMo, Morris Lapidus, la corrente modernista anni ’50 di Miami, si trova il ristorante dell’hotel Nautilus by Arlo.

Rinnovato da solo pochi mesi sceglie uno stile contemporaneo con dettagli che strizzano l’occhio all’art Decò che permea tutta Sobe (South Beach) come finiture dorate, divanetti in velluto e marmi lucidi. Accogliente, elegante ma senza osare per rispettare il claim della struttura “Your Homebase” anche per il menù la proposta si destreggia tra sapori esotici e piatti della fresca cucina della Florida, espressione naturale del mix multiculturale che popola la città. Ottima la ceviche servita all’interno di una vera noce di cocco e il polpo da abbinare ad una serie di signature drinks tutti da provare!


Il Nautilus si trova a pochi passi da Collins Park ed è quindi la perfetta occasione per visitare l’ultimo museo di arte contemporanea inaugurato a Miami Beach, il The Bass che già dall’ingresso con la colorata installazione di Ugo Rondinone getta le premesse per essere un punto di riferimento del panorama creativo che la città attrae.

SUSHI BY BOU
Un salto nel lusso sfrenato degli anni ’90 in cui gli irriverenti modelli di Gianni Versace conquistavano le passerelle di tutto il mondo e facevano di Miami la meta esclusiva di attori, modelle, cantanti e celebrities di ogni tipo che al passo di “strike the pose” invadevano spiagge, piscine, yacht e locali! Oggi è possibile entrare nella Versace Mansion simbolo di quell’eccesso, sfarzo, follia e genio di un uomo che come la sua medusa sarà per sempre simbolo indiscusso della storia dello stile internazionale.

E la cena non poteva che essere al pari di una location così unica! Nascosto al secondo piano dell’edificio, nella suite di Gianni Versace, Sushi by Bou conserva ancora tutti gli arredi originali ma la cosa eccezionale è poter degustare un sushi freschissimo, preparato al momento dallo chef aldilà del bancone per sole 4 persone a volta, un momento privato per assaporare dei tagli pregiatissimi che solo nel nostro viaggio in Giappone avevamo avuto il piacere di mangiare.

Sushi by Bou è uno dei rari esempi in America che garantisce l’esperienza di Omakase Speakeasy, esistono due opzioni da 30 e 60 minuti e vi possiamo assicurare non resterete delusi, è un viaggio di sapore in crescendo che culmina con le gustose preparazioni di fatty tuna, la parte più pregiata del pesce, tanto morbida da sciogliersi al primo morso.

Questo progetto ha diverse sedi tutte in location eccezionali e nasce da un’idea della società Simple Venue che si concentra sulla ricerca di spazi sotto utilizzati all’interno degli hotel esistenti e sulla loro trasformazione in concetti culinari esperienziali unici… Adesso non ci resta che provare gli altri ristoranti!

Sushi by Bou si trova su Ocean Drive, la via dell’Art Decò District che con i suoi hotel color pastello e l’ombra delle palme è sicuramente nella top list delle cose da vedere a Miami Beach!

EMBER
Al centro del Design District di Miami tra negozi di alta moda e arredamento ha da poco inaugurato un bistrot a legna con un menù di cucina americana contemporanea.
Sotto la guida del fondatore e direttore Bradley Kilgore, un veterano della gastronomia statunitense, Ember Miami sceglie di declinare i classici piatti in una versione moderna.
Dagli starter alle preparazioni cotte a legna ogni ingrediente è saporito e di qualità, noi abbiamo assaggiato il cocktail di gamberi e la tartare come antipasto e diviso un’ottima bistecca al sangue disponibile in vari tagli di carne.

Ember offre una proposta di cocktail incentrato sui classici con un twist creativo e moderno. Credo di aver bevuto il miglior margarita della mia vita! La lista dei vini comprende circa 100 vini tra cui diverse selezioni da Spagna, Nuova Zelanda, Austria, Napa Valley e altro ancora.

Lo spazio, progettato dallo studio MAD Design, è accogliente e curato con tavoli in marmo, luci soffuse, colori neutri dati dal legno, elemento predominante dell’ambiente, morbidi divani in camoscio e sculture in legno d’olivo. Si ripetono come un motivo le forme aerodinamiche fatte di lunghe linee orizzontali e linee curve che identificano un rinnovato stile il Neo-Meco: New Miami Deco.

Non lontano si trova il Phillip and Patricia Frost Museum of Science, una rivoluzionaria struttura che vanta un planetario 3D e un acquario all’avanguardia in cui è possibile osservare moltissime specie marine e tipologie di squali! Salite fino in cima per ammirare lo skyline di Miami Beach dalla Biscayne Bay.


OBRA
Una sorpresa inaspettata, ogni piatto assaporato emanava gusto, tradizione e innovazione. Un bistrot che propone una cucina latinoamericana con influenze internazionali, mettendo in evidenza i sapori di Cile, Perù, Argentina, Brasile, Venezuela, Colombia e Messico e che vorrei avere anche a Milano!
Obra Open Kitchen è nato dalla volontà del pluripremiato gastronomo venezuelano, coproprietario ed executive chef del ristorante Alto di Caracas in Venezuela. Carlos Garcia si è formato nei ristoranti più famosi e all’avanguardia del mondo ed è conosciuto per superare i confini creativi con la sua cucina venezuelana.
Con una combinazione di metafore commestibili e tecnica innovativa, l’approccio contemporaneo di Garcia alla cucina tradizionale venezuelana è un’impresa gastronomica assolutamente da non perdere.

La cucina ruota attorno a piatti preparati sulla griglia Josper, come tartare di verdure crude, pesce del giorno, polpo e poi tiradito, ceviche, granchio fritto nell’arepa da provare anche solo per la sua perfetta presentazione. Dagli starters ai dessert avrete l’imbarazzo della scelta tutti i piatti sono colorati, buonissimi e divertenti!

Il ristorante si snoda tutt’intorno ad un ampio bancone e una cucina aperta dove gli ospiti possono seguire ogni fase dell’azione e ci si sente subito a casa. Progettato dall’architetto e interior designer Alejandro Barrios Carrero, premiato per altri ristoranti, è uno spazio luminoso, informale e rilassante grazie alle tonalità neutre come piastrelle verde acqua per le pareti, pavimenti in assi di rovere bianco e sgabelli tolix.
Inoltre per ogni menu a prezzo fisso, $ 1 è donato alla fondazione di Garcia, Barriga Llena Corazón Contento, che aiuta a nutrire i bambini dell’ospedale JM De Los Ríos di Caracas, nonché per le infermiere, i medici e i familiari di questi bambini.

In questa area vi suggeriamo un giro a bordo della monorotaia elettrica (e gratuita) attraverso i grattacieli della città scoprirete un volto di Miami poco conosciuto ed estremamente affascinante!

MASKA
La cucina indiana si fonde con l’esplosività tropicale di Miami e propone un’esperienza gastronomica in bilico tra cultura tradizionale e tecniche progressiste.

Lo chef Hemant Mathur è considerato uno dei top Tandoor masters e vanta il primato di essere stato insignito della stella Michelin grazie al ristorante di New York!

La sua fama lo precede e a ragione perchè i piatti invece di essere spicy sono creamy, gustosi e intensi senza bisogno di annebbiare i sensi con piccate eccessivo. Il menù è suddiviso in tre sezioni, va dai piccoli piatti come chicken korma hot pot, garam masala, cashew nut glaze accompagnato da riso basmati. Seguono gli ottimi piatti Tandoor che includono il pollo malai e lamb chops da mangiare con il tipico Indian bread.

In zona avete una tappa d’obbligo: Wynwood Walls, il museo a cielo aperto di street art che ha caratterizzato un’intera area urbana riqualificandola e facendola diventare una delle attrazioni più significative della città.

MANDRAKE
Per una serata divertente un luogo inaspettato e ammiccante che si sposa perfettamente con l’atmosfera frizzante di Miami Beach. Mandrake è un vero e proprio clubstaurant 23rd Street and Collins Avenue, parti con la cena e finisci a danzare tra margarita e shottini!
Ci accoglie un grande gorilla in oro, scritte cinesi al neon, rami di ciliegio giapponesi, ma non finisce quì superiamo le spesse tende di velluto e ci troviamo nella sala principale con sedie imbottite di Christian Lacroix che circondano una scultura a testa di rinoceronte affiancata dalla scritta “Me So Horny” accanto al murales dell’artista Juan Rozas.

Nel menu di ispirazione asiatica sushi, piatti in stile izakaya come gamberetti e capesante, squisiti i gyoza d’anatra, mentre i main course includono tempura di pesce e la bistecca ribeye da 32 once.

Da bere una selezione di birre giapponesi e ovviamente cocktail che rendono omaggio alla scena hip-hop come il Future Hendricks e Meek Dills.
