Quando sbarchi dal traghetto nel porticciolo di Favignana non riesci a non scattare subito una foto, le barche in legno bianche e blu, le nasse, la luce intensa e l’acqua del mare limpida anche nel porto.

La maggiore delle Egadi è una meravigliosa scoperta ogni volta che la visiti, ti innamorerai delle sue calette, dei colori mediterranei, dell’acqua limpida e della vita libera, quasi selvaggia.
L’altra cosa estremamente bella è poterla girare in lungo e largo (circa 40 km e quasi tutti in piano soprattutto per il lato orientale) in bicicletta seguendo il percorso cicloturistico che ti conduce ai punti di maggiore interesse.

Quindi prendi uno zaino infilaci qualche vestito, una borraccia, sali sulle tue due ruote (che puoi affittare facilmente, in fondo alcune info utili) e goditi il vento nei capelli, le distese di cactus, le villette da sogno, i panorami mozzafiato a strapiombo sul mare e quella sensazione di estate che ti si appiccica addosso con tutta la sua energia!

Le cale da non perdere
A Favignana vige la libertà quindi se siete “tipi da spiaggia” sappiate che qui ognuno può scendere a mare dove gli pare seguendo il proprio percorso che rende ogni approdo una entusiasmante scoperta. Segnaliamo le cale più conosciute per darvi delle indicazioni:
Punta San Nicola/Scalo Cavallo è la prima insenatura che si incontra venendo dal porto, o l’ultima tornando indietro a fine giornata, in ogni caso fermatevi per ammirare il territorio frastagliato e in serata un tramonto indimenticabile.
Cala Rossa una spiaggia stretta tra i resti delle cave e la costa in cui potersi concedere tutti i bagni che si desiderano. Se proseguite più avanti trovate una serie di discese tra le alte paratie delle ex cave in cui poter scendere e rilassarvi di una serie di piscinette naturali o trovare l’ombra negli anfratti.



Bue Marino proseguendo lungo la costa si raggiunge uno dei punti più vicini alla terra sicula, se il cielo è limpido si vede distintamente Marsala, buttatevi per un tuffo rigenerante non ve ne pentirete!


Cala Azzurra ovviamente in un’isola come questa sarebbe meglio evitare il mese di agosto in cui la folla di turisti prende letteralmente d’assalto ogni micro spazio di questo luogo suggestivo che con i suoi colori brillanti ti attira peggio delle sirene di Ulisse, siate creativi in caso ma non perdetela.

Lido Burrone zona più tranquilla e facilmente accessibile, è l’unica attrezzata con sdraio e ombrelloni, una serie di blocchi di roccia si alternano a piccole spiagge bianche e piscine naturali, per una rilassante pausa.


Da vedere
Ma oltre il mare strepitoso c’è anche altro che spesso viene sottovalutato ma noi ovviamente non potevamo rinunciarci!

Il Giardino dell’Impossibile
Giardino dell’Impossibile un luogo magico sotto al livello del suolo, un Eden sommerso in cui perdersi tra antiche cave e piante rare e immense, questo è il sogno di Maria Gabriella Campo che dal 2001 protegge, recupera e valorizza la bellezza e cultura di Favignana.
Le cave in tufo chiamate “pirrere” sono state la ricchezza dell’isola tra la fine dell’800 e gli anni ’60, dismesse da più di un secolo oggi sono testimonianze di una cultura lavorativa e di scienza ingegneristica unica alla quale è stata abbinata una ricerca e collezione di più di 300 specie botaniche di tutto il mondo che hanno trovato in questi cunicoli e passaggi il loro habitat sviluppandosi in maniera unica e autonoma senza costrizioni o limitazioni.
Inoltrandosi nei giardini sommersi grazie alla sapiente guida di Ancilla, che con dedizione accompagna i visitatori, sembra di essere in un film o in uno scavo Maya, è incredibile pensare che questi sono i resti dell’estrazione manuale di enormi blocchi di tufo che andavano a costruire edifici in tutta la Sicilia e non solo.
Un esempio importante di cultura e architettura che non sarebbe stato possibile conservare se non fosse stato per l’intervento della famiglia Campo, per nostra fortuna esiste il mecenatismo e soprattutto donne caparbie che sanno guardare oltre, quando le dissero che era un progetto appunto “impossibile” che le avrebbe fatto perdere solo tempo e denaro perchè nulla cresceva sull’Isola lei non ascoltò.
Suggeriamo di prenotare con anticipo questa visita (durata circa due ore) in cui avrete l’unica occasione di scoprire un luogo unico e la storia di Favignana.




La Tonnara
In un contesto che sembra uscito da un quadro metafisico l’ex stabilimento Florio rinasce come esempio storico di industria e lavorazione del tonno nota nel mondo. La tonnara fu una delle maggiori in Europa, gestita dalla famiglia Florio dal 1841 per circa 100 anni, è nota anche per aver brevettato il rivoluzionario metodo della conservazione del tonno rosso sott’olio dopo la bollitura e inscatolamento. Oggi è un museo, visitabile con un biglietto di ingresso, che conserva oggetti, strumenti, fotografie e soprattutto racconti che ne fanno un interessante e affascinante esempio di archeologia industriale.



Dove dormire
Le influenze arabe sono da sempre state forti in Sicilia e la Casa dell’Arancio le raccoglie prediligendo uno stile pulito e coerente alternando inflessioni da riad ad elementi della tradizione per un connubio delicato e armonioso. Questo è il progetto di Piera, la proprietaria, che si divide tra Brescia e Favignana dove ha lasciato il cuore e ha scelto di investire tempo, energie e passione che traspare in ogni dettaglio rendendo questo luogo piacevole e accogliente appena si varca la soglia.
Questo B&B si trova in centro ma defilata rispetto alle vie più affollate questo permette di avere tranquillità e al tempo stesso la comodità di essere a pochi passi da ristoranti e bar.
Le camere sono sei tutte ampie, ariose, rilassanti, gli arredi prediligono il legno e i colori naturali ed è previsto ogni tipo di comfort. Si sviluppa proprio come un riad marocchino in altezza e in cima una magnifica terrazza dalla piastrelle geometriche è il palco perfetto per godere del tramonto (o dell’alba se siete mattinieri) sui tetti del paese. Osservare il sole che lentamente si nasconde dietro la montagna e a poco a poco le case dal bianco si tingono di una luce aranciata è uno spettacolo che ricorderete.
Il sorriso, la l’amore per l’isola e i validissimi suggerimenti di Paola, che si occupa della struttura, perfettamente organizzata per qualsiasi nostra richiesta ci hanno aiutato a rendere questo soggiorno indimenticabile!



Dove mangiare
Colazione: Pasticceria FC – il classico bar dei posti estivi con le sedie in plastica e la tenda, senza pretese sincero e autentico nelle sue prelibatezze. Dolcetti, granite, brioches ma anche arancini e pezzi (gastronomia siciliana) tutto buonissimo.
Pranzo: Kiosco – lo spuntino a Punta Longa pensato dal romano Giancarlo, innamorato dell’isola e mai più partito, che ha rilevato una vecchia cabina elettrica facendone uno spazio bianco e blu che tra musica (ovviamente di ram power) e pane cunzato non può essere più piacevole. Panini di ogni genere e non dimenticate una granita mandorla con caffè espresso per concludere ; )

Cena: Sotto Sale e Scaliddre. Entrambi nel centro cittadino offrono un’interessante approccio innovativo alla tradizione culinaria sicula con prodotti freschissimi del luogo e cotture o preparazioni con leggere sperimentazioni per un’esperienza ricercata, diversa e piacevole.

Info utili
Affitto bici: vi suggeriamo di evitare i negozi del porto e rivolgervi a Isidoro o Motor BikeCar, in alta stagione data l’affluenza meglio chiamare per prenotare la vostra due ruote.
Traghetto da Trapani della durata di 20/30 minuti tutti i giorni.

Foto di Marco Greco
