HYERES e PORQUEROLLES – 360 giorni di sole

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La Costa Azzurra non è solo la patinata Cannes o il glamour anni Ottanta di Saint Tropez.

Esiste una zona più autentica in cui poter riscoprire odori e soprattutto i sapori tipici della Provenza. Tra vini e oli locali, crostacei e ostriche di qualità (a prezzi assolutamente abbordabili), supermercati con ampie scaffalature di prodotti biologici si estendono rigogliosi villaggi marittimi in cui vige la pace e il silenzio. Hyères è la cittadina di riferimento con la sua rocca immobile, i viali alberati, il percorso ciottolato e le finestrelle colorate quasi fosse il set di una film.

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Location consigliata: Ville Noailles. Confesso la scusa era questa: il Festival de mode et de photographie e altro non mi aspettavo invece scopriamo un’antenata della residenza d’artista! Un appezzamento di terreno brullo sulle colline della Costa Azzurra, dono di nozze a Charles e Marie-Laure de Noailles, è stato il punto di partenza di una delle storie più ricche del Novecento. L’aristocratica coppia francese (discendente del famoso marchese de Sade), influente mecenate dell’avanguardia sua contemporanea, comincia a cercare l’architetto per la nuova casa estiva al Bauhaus di Dessau.

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I due dapprima pensano a Mies van der Rohe, che declina l’offerta presumibilmente per motivi politici (essendo tedesco, teme i rischi di lavorare in Francia meno di dieci anni dopo Verdun). Poi, scartano Le Corbusier per la sua poca attenzione ai desideri dei clienti. Infine, optano per un architetto parigino ancora poco affermato, Robert Mallet-Stevens. Insieme a lui, negli anni creano Villa Noailles, una residenza modernista dove ospitare gli amici. Mallet-Stevens, che fino ad allora si era cimentato con disegni prospettici e scenografie, applica i principi cinematografici alla sequenza degli spazi. La sua è un’architettura fittizia, che non si riesce a cogliere con un unico sguardo, ma che va vista in movimento o scena per scena. La coppia negli anni ospita i maggiori esponenti di dadaismo e surrealismo e nella Villa, attarverso un percorso espositivo, è possibile ritrovare fotogarfie e documenti che testimoniano il loro passaggio. Qui Georges Auric incontra Jean Cocteau e per lui avrebbe poi scritto “La belle et la bête”, e Luis Buñuel trova l’ispirazione per scrivere la sceneggiatura di “L’Âge d’Or”. Man Ray decide di girare il suo cortometraggio surrealista “Les Mystères du Château du Dé” nella palestra, nel campo di squash e nella piscina.

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Qui da 29 anni si svolge il Festival di moda e fotografia nato dall’idea, nel lontano 1985, di Jean-Pierre Blanc, regista e sceneggiatore francese con l’intento di sostenere giovani stilisti e fotografi emergenti.

Ogni anno 10 giovani stilisti (selezionati tra più di 300 aspiranti) presentano le proprie geniali creazioni davanti a una giuria altamente qualificata, che per questa edizione è stata affidata a Carol Lim e Humberto Leon, direttori creativi di Kenzo, hanno dovuto selezionare i lavori di 312 giovani designer di 55 nazionalità. Ne sono stati scelti 10 dalla giuria composta, tra gli altri, dall’artista Maurizio Cattelan, il regista Spike Jonze e l’attrice Chloé Sevigny. Insieme ai fashion designer sono stati selezionati altrettanti fotografi, caratterizzati da un taglio geniale e creativo, molto diverso da quello della classica fotografia di moda. Decisamente capaci di andare oltre l’abito per soffermarsi su temi come l’identità e la rappresentazione grottesca della bellezza.

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Sì, perché la missione di Hyères è mettere a confronto 10 stilisti e 10 fotografi e valorizzare talenti. Le creazioni vengono presentate sotto forma di sfilate, per la moda, e di esposizioni per il concorso fotografico (presidente della giuria, il fotografo inglese Steve Hiett). Un programma intenso che prevede incontri con i vincitori degli anni passati, mostre, concerti, tavole rotonde e un premio di 15.000 euro messo in palio da Chloé.

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Di turismo ce n’è poco ma forse perchè siamo a maggio eppure i parcheggi per l’approdo all’isola di Porquerolles sono tutti pieni. Traghetti ogni 30 min (per una breve durata di circa 20 min) per raggiungere il luogo selvaggio, incontaminato in cui le macchine sono vietate (per quanto ne abbiamo viste alcune aggirarsi faticosamente per le vie non asfaltate). Quì ci si muove in bici e con questo termine considero solo le mountain bike dato che le frequenti salite, discese sullo sterrato sarebbero impossibili da affrontare con la mia graziella! Glutei sodi per la prova costume dunque e raggiungi le moulin du bonheur, la plage de Notre Dame, la plage d’argent, le phare.. Ci sentiamo un po’ Goonies, avventurieri nei sentieri, sotto gli alberi secolari, sullo strapiombo roccioso. Ah non dovete procacciarvi del cibo ci sono bar e ristoranti, paninerie e gelaterie mille gusti da far invidia a Chunck!

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Il ristorante nella zona costiera di Hyeres, nel vicino distretto Les Salines, che vi consigliamo caldamente è Le Pique Bonffigue. Bistrot grazioso e curato nell’aspetto e nei piatti propone un menù del giorno e alla carta che spazia dal pescato ai crostacei tutto freschissimo e rispetto ai vicini “ristoranti” con un prezzo adeguato (siamo sulle 40 a testa).

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Ci sarebbe piaciuto provare Les Ombrelles, numero due di tripadvisor, ma era sempre chiuso forse apre esclusivamente nel periodo estivo.. Invece per dovere di cronaca abbiamo sperimentato uno di quelli ultraturistici al porto e oltre alle grasse risate per la vera “zuppa di feci” alla Maccio, un vino giallognolo sbandierato per rosè e orrendi dessert dai colori trash anni ’80 menzioniamo anche un conto astronomico per una location con una dominante di pvc fiorato che forse dovrebbe chiudere per igiene!

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Meglio fare la spesa nei supermarket fornitissimi di prodotti tipici o al mercato ortofrutticolo che ogni giorno passa per un paese del circondario e ti cattura con ogni sorta di formaggio, salume e baguette!

Vi segnalo anche un mercatino delle pulci della domenica in un parcheggio sulla superstrada tra Les Salines e Hyeres. Il principio deve essere “tutto quello che trovo in casa, a terra, nel cassonetto che non capisco se mi serve o come funziona lo porto poi un estimatore arriverà!” Vabbè intanto io ho trovato una mimetica fighissima a 1 euro.

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