Un viaggio on the road solcando le strade d’Islanda con un paesaggio sempre diverso dalle verdi colline ai campi di lava, spiagge battute dal vento, imponenti ghiacciai, cascate, insenature e massi rocciosi.
Non si sceglie questa meta per visitare le cittá ma per osservare la natura nel suo massimo potenziale: aria, acqua, terra e fuoco convivono in questi luoghi e mai ci siamo sentiti cosí in sintonia con essa.
Non esiste alcuna barriera o tentativo di arginare o modificare la potenza di Madre Natura che crea liberamente le sue geografie, l’intervento umano è limitato ad esili strutture che si innescano nel territorio con grande rispetto e armonia.
Alcuni suggerimenti utili prima di partire:
- Organizzarsi come fosse una situazione camping (beauty-case, sandali in gomma…) anche se andate in Airbnb e hotel perché nella maggior parte dei casi il bagno e la cucina saranno esterni o in comune
- Prenotate un’auto e preparatevi a guidare per ore tutti i giorni, la macchina diventerà la vostra seconda casa quindi organizzate playlist che possano tenervi svegli anche quando siete stremati!
- Attrezzatura fotografica, avrete voglia di fermarmi ogni 10 minuti per immortalare una scena.
- Abbigliamento “a cipolla” si passa dalla t-shirt alla giacca da sci passando per una felpa in ogni caso comodi e soprattutto scarpe con suola trekking anche se non farete escursionismo
- Prenotare tutto quello che desiderate fare perché le strutture sono poche e in agosto c’è il picco di turismo (sebbene in alcuni tragitti non incontrerete un’auto!)
Ed ecco la nostra avventura fotografica in 8 giorni.
Primo giorno: partenza da Reykjavik che peró visiteremo alla fine del nostro viaggio. Scegliamo un itinerario orario e iniziamo con il Circolo d’Oro, un percorso ad anello in un raggio di 1oo km dalla Capitale con tre delle attrattive principali del Paese.
Parco Nazionale di Thingvellir – storico parco naturale in cui i vichinghi fondarono il primo parlamento. Una splendida vallata con cascate, laghetti in cui la placca tettonica euroasiatica incontra quella nordeuropea.
Geysir – la sorgente origianaria, quella che ha dato il nome a tutti i geysir del mondo! Aspettate qualche momento e potrete assistere alla colonna d’acqua che fuoriesce con tutta la sua forza dal terreno.
Gullfoss – un enorme cascata di 32 mt, la piú famosa di tutta l’Islanda, che crea gorghi e sprofonda senza sosta nelle viscere della terra e se sarete fortunati, come noi, vedrete anche l’arcobaleno.
Ci concediamo una notte speciale nel Bubble Hotel, una serie di strutture completamente trasparenti nel bosco. La sensazione di addormentarsi guardando il tramonto (ad agosto c’é luce fino alle 23 e oltre e albeggia intorno alle 4) e risvegliarsi con i suoni della natura é un’esperienza irripetibile. Se volete provarla vi consigliamo di prenotare almeno 6 mesi prima monitorando attentamente il sito.
Secondo giorno: visitiamo la Penisola dello Snaefellsnes, un concentrato in 100 km di quello che troverete nelle tappe del viaggio tra fiordi abitati da multitudini di uccelli, collinette erbose con le immancabili pecore e cavalli (che superano in numero gli esseri umani!) vette vulcaniche e la famosa calotta glaciale di “Viaggio al centro della Terra” di J. Verne.
Vi suggeriamo di fermarvi a Rauofeldsgja (una stretta gola nella roccia), Hellnar (una grotta abitata da uccelli marini), Kirkjunfell (il celebre monte dalla forma a cappello presente in Game of Thrones e I sogni segreti di Walter Mitty). Inoltre é ideale per passeggiate lungo il parco nazionale tra scogliere, casette colorate e paesaggi variegati.
Stykkisholmur é una graziosa cittadina portuale in cui potrete fermarvi per rifocillarvi, ci sono un paio di ristorantini tipici al porto e anche un notevole chiosco di fish&chips. Da vedere segnaliamo la collinetta erbosa davanti alle barche attraccate dalla quale se salite fino al piccolo faro, anche se spazzolati da un vento fortissimo, avrete una meravigliosa panoramica; interessante anche la chiesa dall’architettura contemporanea al lato opposto del porto.
Terzo giorno: raggiungiamo il Nord dell’isola e le temperature calano drasticamente (finora avevamo avuto un clima da primavera mentre salendo arriviamo anche a 2/3 gradi).
Vi consigliamo i seguenti stop: Hvitserkur, un faraglione di 15 mt sulla spiaggia che secondo antiche leggende sarebbe un troll sorpreso dall’alba mentre cercava di danneggiare un monastero.
Hofsos, incredibile al nord dell’Islanda c’é un’infinity pool! Una vera piscina ovviamente per un pubblico abituato alle basse temperature che ama nuotare guardano il mar di Groenlandia!
Siglufjorour, cittadina portuale un tempo importante per la pesca delle aringhe che si raggiunge con un tunnel. Ex magazzini per la lavorazione del pesce oggi variopinti e accoglienti ospitano musei che ne raccontano la storia.
Akureyri la capitale del nord che sembra un eufemismo al pari delle cittá europee ma che offre tutti i servizi possibili per i viaggiatori. Caffetterie, gallerie d’arte, book cafe, ristoranti, negozi di design…
La chiesa domina con il suo stile neo gotico/contemporaneo progettata da Samuelsson lo stesso di quella ancor piú nota di Reykjavik.
Il nostro consiglio per la cena é il RUB23 con degustazione di sushi di pesce islandese!
Quarto giorno visitiamo l’imperdibile regione del Myvatn che regala paesaggi lunari grazie alla sua peculiare instabilitá geologica.
Nel tragitto verso il Myvatn tappa obbligatoria a Godafoss la “Cascata degli Dei” in cui si sente tutta la forza della natura tra gorgoglii d’acqua e scrosci dirompenti, ha quasi un potere magnetico che vi spingerá a volerla osservare da ogni angolazione.
Nell’area del Myvatn vi segnaliamo tre tappe fondamentali:
Hverir, uno dei siti che mi ha maggiormente affascinato tra solfatare, fumi, pozze di fango ribollenti, terreno fangoso si ha come l’impressione di essere in un mondo antico in cui l’uomo basava la propria esistenza sui fenomeni naturali cercando non di incanalarli o sfruttarli ma di trovare una simbiosi con essi.
Grjotaja, per chi é fan della saga GOT una fermata é d’obbligo alla grotta in cui scoppia la passione tra Jon e Ygritte anche se non é possibile immergersi ripasserete i frame della serie… “You kow nothing, Jon Snow”.
Dimmurborgir un immenso campo di pinnacoli di lava risalenti a 2000 anni fa in cui é possibile passeggiare. C’é anche un bar con vista in cui rifocillarsi.
Quinto giorno
Seydisfjordur un percorso di strade non sempre in ottime condizioni (ma fattibile anche senza quattroruote) vi condurrá in questo paesino unico nel suo genere. Stretto tra mare e alte colline spiccano casette in legno colorato, murales, street art e laboratori abitati da una comunitá bohémienne di artisti, artigiani, musicisti e studenti internazionali anche grazie ad un collegamento settimanale con l’Europa via mare.
Scopri tutte le attivitá sul sito visitseydisfjordur.com
E rilassati un momento allo Skaftell Bistro, punto di incontro degli abitanti, prima di ripartire!
Sesto giorno
Jokülsarlón improvvisamente al lato della Hringvegur ci si trova davanti ad una miriade di iceberg nelle sfumature dall’azzurro chiarissimo al nero della cenere che galleggiano con il loro moto lento, li osserviamo tra lo stupore e la meraviglia come fosse un’installatione d’arte mentre dall’acqua spuntano delle testoline baffute… Gruppi di foche nuotano davanti ai turisti sbalorditi, questa immagine, che ovviamente insieme al resto vale l’intero viaggio, ce la riportiamo a casa in tutta la sua bellezza millenaria anche perché scopriamo durante il nostro tour nell’anfibio barca che in 40 anni queste sculture di ghiaccio non esisteranno piú a causa del surriscaldamento del pianeta.
Fate una breve sosta sulla spiaggia nera aldilá del fiume che sfocia verso il mare per vedere gli iceberg trascinati dalla corrente che si sono arrestati sulla riva.
Skaftafell é il punto di accesso al Parco Nazionale dello Vatnajökull che comprende una stupenda collezione di ghiacciai permanenti e bellezze naturali come:
Skaftafellsjokull é possibile raggiungere le pendici del ghiacciaio in meno di un’ora di semplice passeggiata dal centro informazioni.
Tornati indietro seguite il sentiro sul lato opposto, un percorso ad anello di circa due ore di cammino durante il quale raggiungerete la sommitá che oltre ad offrire una panoramica sulla diversa geologia dell’area ospita Svartifoss la “Cascata Nera” incorniciata da un sipario naturale di colonne di basalto e Sel la tradizionale fattoria con il tetto di torba, non esitate entrate in casa e scoprite come era organizzata la tipica abitazione islandese.
Concludiamo con una passeggiata serale a Höfn e cena nell’ex magazzino portuale Pakkhús, nel quale é meglio prenotare se non volete rischiare lunghe attese, con un piatto di humar (scampi locali) che amano cucinare in salsa accompagnati da una birra Vatnajökull realizzata con l’acqua degli antici iceberg di Jökulsárlón!
Settimo giorno
Fjadrárgljúfur una stretta gola di ben due milioni di anni fa divenuta tappa turistica anche grazie ad un video di Justin Bieber ma anche ad alcune scene di GOT. Abbiamo compreso solo durante questo tour quanto l’Islanda sia una destinazione ideale per alcune produzioni cinematografiche, la sua natura incontaminata, la totale inabitabilitá di alcune zone la rendono giá di suo un set.
Reynisfjara una spiaggia poco distante dalla graziosa cittadina di Vik orlata come un drappeggio da una scultura naturale di colonne basaltiche, da quí é possibile ammirare anche l’arco roccioso di Dyrhólaey che si erge nel mare in cui nidificano le pulcinella di mare che arrivati a questa punto della vacanza vi chiederete dove siano dato che le abbiamo riconosciute solo nei souvenir, ebbene con un potente cannocchiale sulle alte pareti di questi fiordi potrete finalmente avere la prova della loro esistenza!
Inoltre da Vik é possibile esplorare la zona con escursioni a cavallo.
Per raggiungere la spiaggia di Sólheimasandur dove si trova il relitto del DC-3 che nel ’73 fu costretto ad un atterraggio di emergenza dovete tenere gli occhi aperti, infatti sul lato che costeggia il mare della Hringvegur vedrete un parcheggio non segnalato da lí parte un sentiero di circa di un’ora che vi condurrá da questo strano veivolo abbandonato. Per quanto molti lo abbiamo segnalato come un “rottame sulla spiaggia” altri, come noi, ne hanno invidiuato l’aspetto poetico e straniante, un oggetto inaspettato lungo km di sabbia infinita sullo sfondo di monti innevati e colline verdeggianti, come fosse una metafora dell’ingegno umano, rappresentato dalla macchina, sopraffatto dalla natura. Inoltre é un perfetto set per uno scatto inusuale.
Skogafoss é la cascata spattacolare che con un salto di piú di 6o mt ancora una volta saprá farvi sentire la fragilitá dell’essere umano dinnanzi alla potenza di Madre Natura, inoltre alcune antiche leggende dicono che dietro al muro incessante d’acqua si nasconda uno scrigno di preziosi e oro…
Ion Adventure Hotel questa interessantissima struttura ecosostenibile era una locanda abbandonata per i lavoratori della vicina centrale nucleare di Nesjavellir, è stata trasformata in un elegante rifugio dallo studio di design di Santa Monica Minarc. Si trova all’interno del Thingvellir National Park e vale una visita sebbene il tragitto lungo e complesso (e piuttosto avventuroso) che abbiamo dovuto affrontare. E’ possibile anche solo cenare nell’ottimo ristorante Silfra e bere un drink al Northern Lights Bar.
Ottavo giorno
Reykjavík non ha nulla da invidiare alle altre cittá europee ed é stata una perfetta tappa finale con le sue caffetterie, i negozi di design e vintage, ristoranti ricercati, gallerie d’arte e architetture contemporanee.
Alcuni suggerimenti per visitarla: si inizia con un delizioso caffé accompagnato da dolci da sogno al bar hipster Reykjavík Roasters. Passeggiata verso il centro fino all’Harpa Concert Hall una immensa struttura specchiata realizzata nel 2011 dallo storico studio danese di Henning Larsen, all’interno una caffetteria e tanto spazio per riposarsi e godere della vista sul porto.
Non lontano si trova il mercatino delle pulci di Kolaportid (aperto sabato e domenica) dove potrete trovare il tanto desiderato maglione tipico e per chi si sentisse all’altezza assaggiare la leggendaria hákarl carne di squalo fermentata!
Delusione per questo tanto declamato chiosco di hot dog meglio una pagnotta di segnale riempita di zuppa di pesce o montone da Icelandic street food.
La vedrete da chilometri, il simbolo di Reykjavík: Hallgrímskirkja la chiesa luterana gotico modernista in cemento progettata da Samúelsson.
Visita al Museo Ásmundarsafn lo studio-museo che conserva la collezione di opere di Ásmundur Sveinsson, una struttura interamente bianca dall’architettura origianale circondata da un giardino di sculture.
Non ci perdiamo nemmeno la Nordic House di Alvar Alto! Disegnata nel ’68 dall’acclamato architetto finlandese la Nordic House è un centro culturale con un’ampia biblioteca, sala giochi per bambini, un bistrot e un giardino di specie botaniche selezionate in cui pascolano liberamente oche e anatre.
Se ci tenete a concludere questo viaggio con un’esperienza culinaria nordica di alto livello vi suggeriamo una cena nel ristorante stellato Dill. I principali ingredienti dell’isola rivisti e raccontati al loro massimo potenziale in maniera innovativa e contemporanea. Prenotare mesi prima è d’obbligo!
La sera l’appuntamento é per un bagno alle terme della ahimé molto turistica Blue Lagoon ma che sicuramente vale una visita se non altro per rilassarvi dopo aver completato piú di 3000 km!
Foto di Marco Greco