Si può scegliere di congelarsi nella Grande Mela oppure volare al caldo anche quando mezzo mondo sta attraversando l’inverno! Miami è la New York tropicale, una mecca di arte e design, un puro concentrato di energia in cui convivono culture latine e le più interessanti avanguardie del panorama contemporaneo locale e internazionale.
Installazioni d’arte su larga scala, architetture futuriste, performance, luoghi espositivi inconsueti e spazi riqualificati diventano parte del paesaggio cittadino disegnando un nuovo skyline illuminato dal perenne caldo sole della Florida!
L’Art Déco District è una tappa fondamentale per comprendere l’architettura eclettica e lo spirito cosmopolita della città ma soprattutto per soddisfare il desiderio di flamingos e palme, divenuti una vera e propria ossessione negli ultimi anni! A Miami Beach è nata la corrente Art Déco Tropicale, una sorta di fusione di diversi stili come il Revival Mediterraneo, l’Art Deco e il Mimo (Miami Modernism), che ha coinvolto tra il 1920 e il 1940 più di 800 edifici che come un arcobaleno di colori pastello rosa, ocra, celeste, lilla e verde menta si susseguono da Ocean Drive a Collins Avenue. Addentratevi nelle hall dei sontuosi hotel e scoprirete suggestive atmosfere degne del Grande Gatsby!
Il Design District di Miami nasce durante il boom degli anni Venti grazie a Theodore Moore, “l’imprenditore degli ananas” che dal North Carolina si era trasferito in Florida per dar vita a numerose piantagioni. Ma le sue passioni andavano ben oltre e presto aprì il primo showroom di arredamento, punto di partenza per la nascita del distretto. In quella stessa via negli anni Novanta Craig Robins, collezionista d’arte e costruttore di South Beach, trasformò una serie di magazzini abbandonati in spazi espositivi d’avanguardia fino a farne una vetrina privilegiata di archistar, prestigiose maison e ristoranti gourmet. Da Oak Plaza potrete passeggiare attraverso i building contemporanei assaporando le nuove tendenze di design, fermarvi nel Moore Building per assistere ad un’esposizione di arte contemporanea e infine ritrovare la quiete in un eden di bamboo: l’ Enea Garden Lounge.
Wynwood Art District rappresenta una delle operazioni di riqualificazione più interessanti a livello internazionale. Da ex zona industriale in totale declino a metà anni 2000 quest’area è stata convertita in un open air museum: affermati ed emergenti street artists di tutto il mondo hanno lasciato il segno su muri e serrande facendo di questo distretto uno dei punti di riferimento della urban art. Concedetevi una passeggiata tra le tonalità cariche dei murales di Wynwood Walls, un break nei bistrot hipster e acquisti originali nei concept store indipendenti e pop-up shop.
Little Haiti & Little Havana. Solo una città cosmopolita e multiforme come Miami riesce a farti vivere un’esperienza di viaggio al cubo! Queste due comunità hanno disegnato un quartiere a propria immagine e somiglianza con personali espressioni artistiche dalle tonalità vibranti, negozietti di immagini sacre, bamboline vodoo, profumi e aromi delle cucine locali, un walk of fame di celebrities latino americane e unr itmo che in un attimo ci trasporta lontano da grattacieli e luxury hotel. Due aree etniche distinte e con forte personalità che custodiscono con fierezza l’energia di una cultura antica e ci trasportano nel contemporaneo con una serie di opere di street art che raccontano il loro popolo.
Collins Park, nel cuore di SoBe (South Beach), negli ultimi anni sta assumendo un ruolo centrale per l’arte contemporanea e l’architettura grazie al volere di una cordata di investitori privati ed esponenti del settore alberghiero e culturale che promuovono il rinnovo e le attività della zona. Dal The Bass Museum, che ha appena riaperto i battenti, alle opere di land art che si possono ammirare nei giardini, al The Miami City Ballet e Miami Convention Center che ospita la fiera internazionale Art Basel e il Design Miami. Persino il parking garage è un’opera, firmata Zaha Hadid!
Per dormire a Miami Beach vi consigliamo 3 design hotel in cui ci siamo trovati benissimo.
Da Miami il modo più divertente e semplice per raggiungere Key West è affittare una macchina (negli US è una delle modalità più economiche per viaggiare, circa 25/30 euro al giorno) e, una volta che si riesce ad uscire dalla caotica e immensa Miami, ci si ritrova su una highway constellata di centri commerciali, aree servizio e palme, palme e ancora palme!
Arrivati a Key Largo inizia finalmente la sopraelevata che attraversa l’arcipelago delle Keys, estremo sud della Florida, costituito da quasi 1700 isole. Una road trip di circa 4/5 ore tra lunghi ponti sospesi (come il Seven Mile Bridge, apparso nelle scene di numerosi film, come ad esempio True Lies), punti panoramici e stop gastronomici per gustare la celebre lemon pie o il panino all’aragosta.
Arrivati a Key West avrete l’impressione di essere stati catapultati sul set di film comedy in perfetto stile americano con le villette in legno dai giardini curati (e interessanti allestimenti natalizi se siete nel periodo), suv altissimi che si aggirano nelle strade, pub in cui viene trasmessa la partita di baseball o basket, hamburgerie e tacos bar i cui maggiori avventori sono allegri signori in etá matura con mise tropicali e cestini in vimini!
Aleggia un’atmosfera rilassata e silenziosa infatti le Keys sono il luogo per eccellenza in cui si ritrovano i pensionati a trascorrere l’inverno ma sono note anche quali portavoce di un motto importante ascoltato in tutti gli Stati Uniti (speriamo!): “All people are equal members of One Human Family” coniato dall’artista locale J.T. Thompson all’inizio del millennio, un messaggio di uguaglianza che supera razza, nazionalità, sessualità e altre differenze che, come l’artista crede “are superficial distinctions and cannot be allowed to be twisted into cultural divisions”.
Confondetevi con i locals e avrete molto da conoscere e scoprire : )
Da vedere
Duval Street è una delle principali arterie di Key West, é la via dei bar e dei locali della città. Musica, drinks e balli sulle note country e rock mi faranno subito inserire nella vita dell’isola! Uno dei locali più famosi è Sloppy Joe’s, il bar un tempo frequentato da Hemingway.
Southernmost Point è l’enorme boa che segna il punto meridionale degli Stati Uniti. In questo luogo termina lo Stato della Florida e inizia il deserto dei Caraibi.
Anche se é un’isola non é affatto semplice trovare un posto per fare un bagno ma dietro a Fuerte Zachary Taylor si nasconde questa piccola spiaggia dalle acque cristalline, considerata la migliore.
Hemingway Home and Museum. Key West è stato un luogo di pace scelto da molti scrittori e artisti, come il grande Hemingway. In questa enorme casa perfettamente conservata e abitata perlopiú da gatti a 5 e 6 dita (un’assurditá che vedrete solo quí in tutta la vostra vita), lo scrittore ha trovato ispirazione per scrivere per più di dieci anni.
Il molo di Mallory Square è il migliore luogo in cui assistere allo spettacolare tramonto di Key West. Tutta la popolazione dal 1960 si riunisce in quello che ormai è un rituale sulla piattaforma di legno che costeggia la zona che prende vita grazie a musicisti, giocolieri e bancarelle.
Dove mangiare
Spencer by the sea elegante ristorantino sul mare di specialitá di pesce. Perfetto per una serata romatica.
Blue Heaven: quí si mangia all’ombra delle palme, si acquistano t-shirt e gadget, si ascolta musica, si balla e soprattutto si assapora il mix culturale che raccoglie l’isola, una sorta di farm in stile hippie voluta da “a pair of free spirits, Suanne the artist and Richard the writer, Blue Heaven has become its own well-known destination in key west.” Vi aspettano un ottimo BBQ caraibico, americana e vegetariana.
Fermatevi ai banchetti di street food e provate quelle “polpette fritte” fatte con le famose conchiglie (conch) di Key West sono il piatto tipico.
Shopping
Se avete voglia di trovare qualcosa che non sia palesemente turistico fate un giro in Thomas Street una curiosa serie di boutique e negozi di oggettistica e home decoration si susseguono in questa piccola strada.