Voliamo, almeno con la mente, in India, a Benares, la città nata tra i fiumi Varuna e Asi, adagiata sulla sponda della curva morbida del Ganga, la città dalla luce spirituale, della liberazione, ma soprattutto la città di Lord Shiva. Capirne l’essenza, e assaporarne la spiritualità non è cosa semplice, ricordo il mio vagare tra i vicoli, come una Venezia labirintica e intricata ma intrisa di odori e profumi nuovi per me.
Nonostante io sia solita scoprire ogni nuovo posto a modo mio, ho capito subito che non sarebbero bastati i libri che avevo consultato o le immagini che mi ero anticipata nel web, ma che mi sarebbe servita una guida per coglierne la sua vera identità che aleggiava nell’aria e non riuscivo a fare mia.
E’ in quel momento che mi sono rivolta a Sara di Indoverse Experience & Tours, che mi ha accompagnata in un viaggio incredibile, tra templi, riti e luoghi dell’antica città. Senza di lei non avrei il ricordo meraviglioso e intenso di quel luogo così sacro e così profano dove la vita vorace e la morte crudele coesistono nello stesso momento.

Raccontaci chi siete e di cosa si occupa Indoverse experience & Tours?
Siamo Sara e Michael, una coppia italo-canadese in partnership con Jeremy e Laotze. Siamo prima di tutto, un gruppo di amici che ha deciso di unire diverse competenze ed esperienze di vita, studio e lavoro nel settore del turismo in India per creare qualcosa di nuovo. Lo scopo è offrire ai viaggiatori un’esperienza d’incontro interculturale autentica, sicura e confortevole, e che possa anche avere un impatto sociale e ambientale positivo per le comunità locali: da questa idea nasce Indoverse Experiences & Tours.
In che modo coinvolgete la comunità locale nel vostro lavoro?
Praticamente in tutte le nostre attività: le guide per le passeggiate, i barcaioli, gli insegnanti di yoga e delle lezioni di cucina così come gli artigiani per i workshop e gli autisti per le escursioni. Cerchiamo sempre di collaborare con chi ha ideali affini ai nostri, perciò molti degli alberghi, ristoranti e altre attività’ che proponiamo ai clienti nel loro viaggio in India sono imprese sociali che portano avanti cause diverse tra loro. Abbiamo sempre un occhio di riguardo per l’ambiente, promuovendo il concetto di Slow Travel; anche per quanto riguarda le barche, prediligiamo sempre le barche a remi e stiamo cercando di convincere i barcaioli, con cui collaboriamo da anni, a passare a motori elettrici per i quali il governo indiano ha stanziato degli incentivi.

Che tipo di attività offrite?
Visite culturali di Varanasi a piedi, con l’idea di promuovere un turismo sostenibile, eco-friendly e di stare il più lontano possibile dal traffico urbano.
Gli itinerari delle visite sono costruiti intorno a diverse tematiche legate alla storia e la cultura della città; grazie ad un solido background accademico e di studio personale dei membri del team, siamo in grado di offrire al cliente due approcci diversi: passeggiate culturali dal carattere più’ “accademico”, che si traducono in vere e proprie Lectures in giro per la città’; oppure passeggiate più’ “esperienziali” e che permettono di entrare maggiormente in contatto con le persone e il contesto culturale.
Lezioni di Yoga che diventano un pretesto per entrare in contatto con un luogo della città’. Il mio preferito e’ il “Surya Namaskar Boat” che comprende il tragitto in barca all’alba sul fiume per raggiungere un ghat remoto dove si svolge la sessione, di un’ora e mezza circa.

Lezioni di cucina ed esperienze culinarie; questa e’ un’occasione per conoscere l’India attraverso la sua cucina e scoprire le basi dell’ Ayurveda. Nasce dalla mia passione personale per il cibo e da un approccio che tenga conto dei gusti tipici di una cucina indiana casereccia e della varietà’ regionale. Oltre a me, le collaboratrici che offrono le lezioni sono tutte donne offrendo una finestra sul mondo femminile indiano che e’ solitamente di difficile accesso per i viaggiatori.
Workshop di artigianato: queste attività’ hanno lo scopo di promuovere l’artigianato locale e di offrire agli artigiani la possibilità’ di condividere le proprie competenze in cambio di un equo compenso. Purtroppo gli artigiani in India, in generale, vivono una condizione socio-economica molto svantaggiata. Abbiamo creato queste attività’ con l’obiettivo di cambiare tale condizione accrescendo la loro autostima e il valore che attribuiscono al proprio lavoro.
Tour: Abbiamo progettato e collaudato personalmente differenti itinerari, ma siamo ben felici di personalizzare il viaggio, sia andando ad aggiungere tappe agli itinerari proposti sia progettando un itinerario completamente nuovo che incontri i desideri del cliente. Oltre alla stesura dell’itinerario pre-partenza, ci occupiamo delle prenotazioni di mezzi di trasporto e alloggi, e offriamo assistenza durante tutto il viaggio.

La pandemia porta con sé una grande sfida al turismo in India ovviamente e al momento stiamo progettando nuovi itinerari attraverso l’India rurale, creando collaborazioni con agriturismi e homestays immerse nella natura e ricercando città ed itinerari poco conosciuti e perciò meno affollati. Ovviamente la strada è lunga e dovremo aspettare fino al prossimo anno prima di vedere il turismo internazionale riaffiorare nel paese.
Quali sono i tuoi luoghi preferiti di Varanasi e come ci sei arrivata fin qui?
Ho capito subito che per orientarmi in questa città dovevo leggere testi specializzati così ho creato la mia piccola biblioteca su Varanasi e, attraverso i testi, sono arrivata a conoscere i posti e la loro simbologia. Ogni pietra a Varanasi racconta una storia. Libro sotto mano, ho esplorato, in lungo e in largo, la città’ per sei mesi cercando di localizzare ogni tempio, palazzo, moschea, ashram e parlando con le persone che li frequentano ogni giorno.

Tra i miei preferiti c’è uno dei luoghi di devozione più antichi a Varanasi. Si tratta del tempio dedicato a Sankata Devi, una delle rappresentazioni della componente femminile del divino. Sankata Devi fa parte di una categoria di divinità femminili (probabilmente divinità pre-vediche: risalenti a culti precedenti alle tradizioni hindu) prive di controparte maschile, perciò’ viste, a volte, come minacciose. La traduzione letterale del suo nome è, non a caso, la “dea dei pericoli” e viene associata alle malattie dell’infanzia. Ogni venerdì numerose devote si recano al tempio accompagnate dai propri bambini, durante le prime ore del giorno, e invocano canti devozionali, suonano cimbali, tamburi e campane dando vita ad un’atmosfera ipnotica. Per me questo posto ha un’energia particolare. Un altro dei miei luoghi preferiti e’ una delle tante palestre tradizionali presenti in città’ dove si pratica il Kushti, forma di lotta di origine persiana, molto simile alla lotta greco-romana.
Che consigli daresti a una persona che sta organizzando il suo viaggio a Varanasi ?
Alloggiare vicino al fiume è il modo migliore di entrare in contatto con la vita della città’ vecchia, soprattutto se si ha poco tempo evitando così anche i lunghi spostamenti in mezzo al traffico e allo smog. La conformazione di molte città’ indiane non permette il lusso di poter passeggiare tranquillamente per le strade, mentre Varanasi, con le sue gali, il dedalo di stradine, e la riva del fiume, cuore della città’ con i suoi 84 ghat (le famose scalinate che discendono nel fiume), offre un’occasione più’ unica che rara per godere di lunghe passeggiate.

Il consiglio è di non fare troppi programmi, prenditi il tempo per sederti sulla riva del fiume ad osservare la vita che scorre. Perditi tra il labirinto delle stradine della città’ vecchia la mattina presto.
Per i più’ tenaci, da non perdere la tipica colazione di strada banarsi. Dalle 8.30am circa, piccoli negozietti incominciano a dispensare chai (te’ con latte e spezie) e varie delizie sia dolci che salate. Quelli più’ buoni e sicuri non sono quelli per i turisti, bensì’ quelli per i locali e perciò meglio essere accompagnati da qualcuno che ti possa consigliare i posti giusti. I banarsi sono tendenzialmente persone molto espansive e generose. Come un po’ dovunque in India, si fa presto amicizia con tutti. Perciò’ non essere diffidente con chi cerca un’interazione ma e’ giusto mantenere delle regole di buonsenso che applicheremmo ovunque con degli sconosciuti: a) non dare l’indirizzo del proprio alloggio e b) non seguire nessuno in posti bui ed isolati. E questo (ahimè’!) vale più’ per le donne che per gli uomini.
Ricordarsi inoltre di indossare indumenti comodi e che coprano spalle e gambe fino alle ginocchia. Questo vale sia per gli uomini e (soprattutto) per le donne. Agli occhi dei locali, indumenti che rivelano troppo sono percepiti come irrispettosi, soprattutto mentre si visita la città’ più’ sacra degli hindu. Per quanto si possa essere d’accordo o meno, rimane un dato di fatto che indossando indumenti più’ “pudici” si hanno interazioni più’ piacevoli, ci si evita il fastidio di occhiate maliziose e commenti antipatici.

Quali difficoltà presenta vivere in un luogo come Varanasi?
Dopo la lontananza da famiglia e amici, la difficoltà maggiore è rappresentata forse dal doversi adattare ad una cucina totalmente diversa e con tempi di preparazione mediamente lunghi. Ma con il tempo ci si abitua e anzi la cucina indiana è diventata una delle mie passioni. Fortunatamente ho trovato degli stratagemmi per sopperire a tale mancanza. Dall’Italia ho portato la macchinetta per fare la pasta che utilizzo spesso, scorte di olio d’oliva, semi di basilico, rucola e pomodorini vengono piantati ogni anno e crescono senza problemi. E poi ci sono i miracoli: un amico indiano, che ha imparato a fare il formaggio da un casaro italiano, ci consegna a domicilio mozzarella di bufala, ricotta fresca e scamorza una volta a settimana.
Un’altra difficoltà è rappresentata dal fatto di essere una donna bianca che vive e lavora a Varanasi. Nonostante gli incredibili passi avanti, in una società tradizionalista come quella di Varanasi esistono ancora molti pregiudizi nei confronti delle donne e vige ancora l’idea che la donna debba occuparsi solo di casa e famiglia. Guadagnarsi la stima e il rispetto di alcuni collaboratori inizialmente e’ stato difficile.
In che modo siete collegati e sostenete il progetto Learn for Life?
Learn for Life Empowerment Project è un’impresa sociale che opera per l’emancipazione socio-economica di famiglie svantaggiate nelle città di Varanasi e Nuova Delhi, offrendo progetti d’istruzione gratuita dedicati allo sviluppo nella prima infanzia e corsi di formazione professionale rivolti a giovani e adulti.
Questo sforzo nasce dall’idea che un’autentica emancipazione sociale sia possibile solo attraverso il connubio tra istruzione e occupazione. Tenendo questo a mente, il progetto è diviso in tre parti: la scuola per bambini dai 4 ai 16 anni “Badi Asha School”; il progetto di formazione e impiego nel settore della sartoria dedicato alle donne “Learn for Life Tailoring Project” e “Brown Bread Bakery”, progetto di formazione e impiego nel mondo della ristorazione (in particolare panetteria e pasticceria) ospitalità e turismo, rivolto a giovani e adulti. Lo scorso anni, Learn for Life ha avviato, in collaborazione con Indoverse Experiences & Tours, un nuovo progetto per la formazione professionale di guide turistiche a Varanasi.
Consapevoli della grande sfida ambientale che il mondo sta affrontando, sappiamo che il turismo può svolgere un ruolo positivo o negativo in tal senso. Pertanto, promuoviamo un turismo sostenibile, le cui basi vengono insegnate anche ai ragazzi e alle ragazze che partecipano al progetto, assicurandoci anche che i partecipanti interiorizzino concetti come etica del lavoro, condizioni di lavoro eque e professionalità. Durante il periodo di formazione i tirocinanti ricevono un salario equo per il loro lavoro da parte di Learn for Life e i ricavati delle visite guidate tenute dai tirocinanti vanno interamente a sostegno del progetto. L’idea e’ che al termine del corso, parte delle guide vengano assunte a tempo pieno da Indoverse Experiences & Tours. Oltre a questo, Learn for Life ha anche avviato un corso di Storia dell’India per gli studenti di Badi Asha School, con l’obiettivo di stimolare la curiosità dei bambini sulla conoscenza storica del proprio paese e della propria cultura; mantenendo una grande attenzione anche verso l’educazione ambientale, al fine di insegnare ai giovani studenti il rispetto e la salvaguardia del patrimonio storico-artistico e ambientale. Indoverse Experiences & Tours collabora a questo corso attraverso la stesura del curriculum implementato in classe dai docenti di Badi Asha School.

Ulteriori informazioni sul loro sito: https://indoverse.com/ e sulle loro pagine Facebook e Instagram.