Spesso accade che si sceglie di viaggiare verso luoghi lontani senza fermarsi ad esplorare quello che ci sta intorno.
Questo è stato il mio pensiero da emiliana quando ho deciso di regalarmi un weekend a Parma, città che fino a qualche giorno mi faceva pensare solo alle gite scolastiche delle scuole elementari ai caseifici di Parmigiano Reggiano.
Così lo scorso fine settimana ho finalmente potuto apprezzare questa elegante città ricca di bellezza, buon cibo e cultura.
Ed è proprio stato questo il motivo che mi ha indirizzato nella scelta: nominata Città della Cultura per l’anno 2020, in seguito alle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria, è stata riconfermata anche per il 2021 ed è quindi teatro di numerose iniziative ed eventi che celebrano la ripartenza del programma culturale.
Utile strumento per la visita della città è l’app Parma 2020+21, attraverso cui è possibile effettuare prenotazioni per visite agli edifici della città e numerose attrazioni oltre che avere suggerimenti sui possibili itinerari da seguire.
DA VEDERE
Il centro di Parma è decisamente a misura d’uomo e questo lo rende perfetto per passare una piacevole giornata a girarlo senza fretta e con lo sguardo all’insù per ammirare e scoprire i suoi palazzi più importanti.

LUOGHI SACRI
Parlando dei luoghi simbolo della città si pensa subito alle splendide chiese del centro storico e all’enorme patrimonio artistico racchiuso tra le loro mura.

Iniziamo dalla Cattedrale, il Duomo, che affaccia su una grande piazza di ciottoli. L’edificio in stile romanico al suo interno lascia senza fiato per la straordinaria ricchezza dei suoi affreschi. Difficile trovare un centimetro della Cattedrale non impreziosito da qualche decoro. Tra tutti spicca in particolare sulla cupola l’affresco dell’assunzione della Vergine e Apostoli, a opera del Correggio, uno dei più famosi pittori tra il periodo rinascimentale e quello barocco, appartenente alla scuola di Parma.

Rimanendo sulla piazza del Duomo, troviamo anche il Battistero, monumento romanico-gotico costruito interamente in marmo rosa e caratterizzato da una struttura ortogonale e un inusuale sviluppo in altezza. All’interno, oltre ai numerosi affreschi che impreziosiscono le pareti suddivise in nicchie, si trovano anche delle statue che raffigurano il ciclo dei mesi e le stagioni attraverso la rappresentazione dei diversi lavori agricoli. In relazione ai mestieri e ai mesi dell’anno compaiono inoltre i segni zodiacali corrispondenti.

Per apprezzare fino in fondo l’opera del Correggio in città ci sono altre due tappe assolutamente da non perdere. Una è all’interno del Monastero di San Paolo e in particolare nell’appartamento privato della Badessa Giovanna da Piacenza. Nella camera, rinominata “del Correggio”, la cupola rappresenta uno dei maggiori capolavori dell’artista.
Anche nella Chiesa di San Giovanni Evangelista si può ammirare la cupola affrescata dal Correggio. Si può poi proseguire visitando l’adiacente monastero benedettino che comprende tre chiostri, la Biblioteca e l’Antica Spezieria di San Giovanni, storica farmacia fondata dai monaci (al momento non ancora visitabile causa restrizioni Covid).
Per concludere l’itinerario delle principali chiese della città, sicuramente merita una visita anche la Basilica di Santa Maria della Steccata, in stile rinascimentale, al cui interno è possibile ammirare un dipinto della Madonna del latte, figura di grande devozione per i cittadini, e nel sottarco dell’altare maggiore una delle ultime opere del Parmigianino, pittore anch’esso di origine locali, Le vergini sagge e le vergini stolte.

ARTE E CULTURA
Patria di grandi musicisti e direttori d’orchestra quali Giuseppe Verdi e Arturo Toscanini, Parma riscuote una fama internazionale nella tradizione operistica e il suo Teatro Regio ne rappresenta tutta la sua regalità. Voluto da Maria Luigia d’Asburgo, Duchessa di Parma e moglie di Napoleone, il teatro fu il primo a essere inclusivo per tutte le classi sociali e, ad oggi, rappresenta un importante punto di riferimento in Italia per gli amanti dell’opera anche quale promotore di grandi eventi quali il Festival Verdi e il Festival Toscanini. L’edificio, in stile neoclassico, è visitabile anche al di fuori del calendario degli spettacoli e, vista la ricchezza dei suoi interni, è una tappa molto interessante.

Poco distante si può ammirare un altro importante teatro della città, il Teatro Farnese. Inserito all’interno del Complesso della Pilotta, era il teatro di corte dei Duchi di Parma e Piacenza. È in stile barocco e, se pur oggi completamente ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale, è sicuramente un edificio che non lascia indifferenti per la sua struttura completamente in legno, impreziosita da sculture mitologiche dislocate in diversi punti della sala.

Al suo interno, come in tutte le sale del Complesso della Pilotta, le opere di Piero Fornasetti dialogano con la collezione permanente del museo creando un’armoniosa convivenza tra classicità e design contemporaneo (Fornasetti Theatrum Mundi, fino al 25 luglio 2021).


Da segnalare all’interno della Pilotta, la visita alla Biblioteca Palatina e i Saloni Ottocenteschi.

VERDE E RELAX
E dopo tutti questi giri per le strade del centro è tempo di passare sull’altra riva del fiume e concedersi un po’ di relax al Parco Ducale. La città infatti ha il privilegio di avere come parco pubblico un vero e proprio giardino reale, appartenuto nei secoli alla famiglia Farnese, ai Borboni e infine alla Duchessa Maria Luigia d’Asburgo. Qui è possibile fare una passeggiata o una corsetta partendo dal grande vialone principale per poi perdersi tra i numerosi sentieri laterali in cui si scorgono numerose statue neoclassiche, il tempietto d’Arcadia e infine la fontana del Trianon che ospita nel laghetto adiacente lucci e tartarughe. Per respirare questa tranquillità ci si può sedere all’ombra di una panchina oppure sdraiarsi direttamente al sole e godersi il meritato riposo.


MANGIARE E BERE
Naturalmente non si può visitare Parma senza fare almeno una tappa culinaria. La sua tradizione enogastronomica è infatti famosa in tutto il mondo: una sosta a base di Parmigiano Reggiano, salumi e un buon bicchiere di vino delle colline circostanti è praticamente d’obbligo.
Trattoria i Corrieri. Ti sa accogliere con grande calore ti fa immergere nella cucina parmigiana servendola su tovaglie rigorosamente a quadretti bianchi e rossi. Iniziate con un tagliere di salumi e formaggi accompagnati dalla torta fritta per poi proseguire con i tradizionali tortelli… Se non sapete scegliere quale delle tre proposte optate per il tris. Se preferite un secondo, un altro piatto della tradizione molto interessante è la Vecchia di Cavallo. Vasta selezioni di vini con particolare attenzione al territorio.
Osteria dello Zingaro. I numerosi tavoli all’esterno perfettamente allineati danno l’idea di una lunga tavolata collettiva e questo è il clima che si respira in quest’osteria. Sita a pochi passi dalla Chiesa di San Giovanni Evangelista propone cucina tradizionale con un occhio particolare alla selezione di salumi, per iniziare il pasto con l’antipasto giusto. Nota di merito per i dolci, favolosi.
Enoteca Tabarro. Piccola enoteca ma subito riconoscibile per le sue botti all’esterno, si trova sulla trafficata Via Farini. Vini di grande qualità accompagnati, per non perdere l’abitudine, da un tagliere di salumi garantiscono un ottimo aperitivo con una vista diretta sul corso.
Pepèn. È un piccolo locale sito in una via stretta rispetto all’adiacente Strada della Repubblica, ma il profumo che esce dalla sua porta arriva fino alla via principale. Rinomato per i suoi famosi panini soprattutto quelli con pesto di cavallo, specialità locale. Per un pranzo veloce ma sempre nel rispetto della tradizione.
I DINTORNI
Se si gode di un po’ tempo riuscendo a passare qualche giorno in più nella zona di Parma, ecco qualche idea per allungare il soggiorno anche al di fuori delle mura cittadine.
Labirinto della Masone. È conosciuto come il labirinto più grande del mondo e si trova a Fontanellato, a circa 15 minuti da Parma. È un vero e proprio parco culturale che si estende per sette ettari e che comprende, insieme al labirinto fatto di bambù, una collezione d’arte ed è inoltre sede di numerose attività culturali. In occasione del fitto calendario della Capitale della cultura propone, fino al 26 settembre 2021, il percorso multimediale Umberto Eco, Franco Maria Ricci. Labirinti. Storia di un segno.

Dalla ricca storia del Ducato di Parma e Piacenza il territorio ha ereditato un importante patrimonio nei numerosi Castelli dislocati per tutta la provincia. Sono ad oggi tutti visitabili ed è sicuramente una tappa da inserire per gli appassionati di storia, ma non solo.
Se invece avete voglia di esplorare parte dell’Appennino emiliano cimentandovi in un trekking, dalla vicina Fidenza parte una tappa della Via Francigena, uno dei più importanti itinerari di pellegrinaggio che attraversa l’Italia, e che permette di godere di viste privilegiate tra la pianura padana e la collina circostante.

Sempre in tema di arte la città ospita dal 8 maggio all’8 agosto PARMA360, festival dedicato alla creatività contemporanea e in particolare alla scena artistica emergente. Particolarità del festival è calare l’arte contemporanea all’interno del territorio secondo il principio della rigenerazione urbana e il coinvolgimento attivo della cittadinanza. Lo fa portando l’arte in alcuni spazi cittadini, quali chiese sconsacrate, palazzi storici e vecchi siti industriali normalmente non accessibili e non conosciuti dai cittadini rendendo così la città un grande museo diffuso. Arrivato quest’anno alla sua quinta edizione, si inserisce nel programma di Città della Cultura 2021 con un fitto calendario di eventi in cui, attraverso l’arte contemporanea, si indaga il concetto di tempo, in tutte le sue sfaccettature.
