SRI LANKA in 8 giorni

il segreto della serendipità

Cosa c’entra la Serendipità? Ebbene il termine deriva da Serendip, l’antico nome persiano dello Sri Lanka. Serendipity fu poi il termine coniato dallo scrittore Horace Walpole, ispirato dalla lettura della fiaba persiana chiamata appunto  “Tre prìncipi di Serendippo” di Cristoforo Armeno.

Come forse sapete la Serendipity indica proprio la fortuna di fare felici scoperte per puro caso o di trovare una cosa imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. E cosa rende un viaggio meraviglioso se non le scoperte e gli imprevisti?

Per me è stato tutto un po’ scoperte e imprevisti visto che non avevo letto quasi nulla su questa isola. Me la immaginavo un po’ un’India più piccola e circondata dal mare, che poi non essendo mai stata in India non lo so cosa immaginavo in realtà.

Ecco la mia top ten di scoperte e imprevisti in 8 giorni, 7 notti e tanti chilometri. Non è una guida ma un racconto delle cose che mi hanno colpita di più (per tutto il resto c’è la lonelyplanet), sperando di farvi venire la voglia di partire!

Come dicevo non ho pianificato questo viaggio quindi ho seguito un itinerario spontaneo e improvvisato: la maggior parte dei turisti si affida a drivers locali per l’intera durata del viaggio. Ne troverete molti ad attendervi all’aeroporto e potrebbe essere una buona alternativa per chi vuole rilassarsi completamente, ma credetemi, spenderete molti soldi per ricalcare itinerari tutti uguali perdendovi le esperienze più autentiche e soprattutto quella di viaggiare sui trasporti locali.

NB: mentre leggete considerate che ho viaggiato da sola quindi alcune cose potrebbero essermi sembrate più difficili o più entusiasmanti di quello che in realtà sono state…In molti casi le immagini parlano da sole.

1.GALLE

Una città colonica che di sicuro ammortizza l’impatto venendo da occidente. Dominata dai Portoghesi e poi dagli Inglesi la piccola cittadina, rinchiusa dalle mura di una fortezza, conserva tutto il suo fascino colonico che sa di passati fasti commerciali e mix di culture.

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Galle

To do : Passeggiare  intorno alle mura del Fort al tramonto.

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Tramonto dal Fort di Galle

To Sleep : Hotel Weltevreden. Pensione semplice e spartana, ma molto meglio di quello che troverò in seguito in zone meno turistiche!

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Hotel Weltevreden Guestbook
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Hotel Weltevreden

To Eat: Poonie’s Kitchen. Ve l’avevo detto che Galle può attutire l’impatto con il paese. Da Poonie’s Kitchen sembra di essere in un bistrot europeo (è difatti fondato da una designer inglese), con l’unica differenza che il caffè costa più dell’intera colazione!

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To Shop: Pedlar street è la strada principale in cui poter trovare guest house, piccoli caffè e negozietti. Se siete ancora in mood turista occidentale fate un giro da Barefoot Celyon.

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Pedlar Street

To Visit: Lighthouse Jetwig Hotel. Hotel di lusso e uno dei capolavori  di Geoffrey Bawa, famoso architetto cingalese, padre di quello che viene chiamato lo stile “tropical modernism”. Si può chiedere alla reception di poter visitare la struttura e una stanza.

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Lighthouse Jetwig Hotel

Dintorni di Galle: tutta la costa a sud e a nord di Galle è interessante da percorrere alla ricerca di piccole spiaggette (la più famosa è Jungle beach, fino a poco tempo fa interdetta ai locali a favore dei turisti), di mercati e insediamenti di pescatori. In questo caso vale la pena avere un driver o un tuk-tuk per cercare i famosi pescatori sui pali (se arrivate fuori dall’orario di pesca bisogna pagarli per la foto), le donne che lavorano al tombolo, le riserve di tartarughe, i laboratori che intrecciano cestini.

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tuk-tuk
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jungle beach

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Momento Serendipity: Assaggiare un’ottimo yogurt di bufala (i produttori si riconoscono dalle pile di cocci rotondi al ciglio della strada).

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2.TANGALLE E LA LAGUNA

La costa di Tangalle è un’infinita sequenza di spiagge semi-incontaminate costeggiate da guesthouse e ristoranti, dietro i quali si estende parallela all’oceano la laguna. Percorrendo la strada sterrata si notano nuove costruzioni di cemento improvvisate, post tsunami che rovinano il paesaggio. Ma inoltrandosi abbastanza si trovano pensioni fatte di capanne dove dormire all’aperto a 10 mt dal mare.

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To sleep: Starfish Hotel – Edda Cabanas (perdonerete la poca precisione dei nomi, alcuni di questi posti non hanno nemmeno insegne. In compenso hanno sempre wi-fi).

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To eat: qualsiasi guest house ha un ristorante, alcuni di pesce altri che offrono un tipico Roti, un tipo di pane a base di farina integrale cotto su una piastra di ferro arrotolato come una crêpe e farcito con carne, pesce o verdure, o un Kottu Roti, cioè un Roti “tagliato” al piatto. E a questo punto ci si comincia a chiedere come si farà a resistere per una settimana ad una cucina così piccante! E anche un po’ ripetitiva…

To Do: Un giro in canoa al mattino presto o al tramonto attraverso la laguna, navigando tra le mangrovie popolate di uccelli tropicali e scimmiette.

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laguna

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Momento Serendipity: Una notte in spiaggia aspettando che le tartarughe giganti depongano le uova. Chiedendo al proprietario di una guest house della zona, si può essere accompagnati alla riserva delle tartarughe dove poter ammirare le stelle seduti sulla sabbia in silenzio ed al buio attendendo che uno di questi enormi esseri lentissimamente esca dall’acqua per raggiungere il luogo dove deporrà decine e decine di uova, prima di tornarsene ancor più lentamente verso l’oceano. Lo spettacolo più emozionante è vedere, se si è fortunati, centinaia di microscopiche tartarughe uscire dalle uova appena dischiuse correre in fila sulla sabbia verso la riva. Nessuna foto qui…per ovvi motivi!

3. ELLA

Lo Sri Lanka è sempre più famoso come meta turistica per le sue spiagge, ma i suoi tesori sono nascosti nell’entroterra. Ella è un paesino  nel cuore della Hill Country, una zona collinare nota per le piantagioni di tea. Data la sua notorietà è velocemente diventata una tappa obbligatoria per chi visita l’isola, in particolare per i backpackers: non è difficile quindi trovare una sistemazione, godere della pace della campagna e gustare soprattutto dell’ottimo cibo.

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To eat: Come dicevo Ella è famosa per l’ottimo cibo locale (consiglio Ella Flower Garden), ma per una serata più movimentata c’è il Cafè Chill. E’ ovviamente un locale super turistico con cucina a vista dove servono persino pasta e hamburger, e c’è chi ha il coraggio di ordinarli disdegnando piatti tipici come il Lamprai, riso condito con carne, verdure e curry avvolto in una foglia di banano. Per un tea delle 5 in piena tradizione british c’è Little Folly, piccola guest house di cottage di bamboo dove fermarsi a mangiare ottime torte.%name SRI LANKA in 8 giorni


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To do: l’attrazione principale del posto è il Little Adam’S Peak, una vetta da raggiungere con una passeggiata/scalata attraverso le piantagioni, da cui godere di una vista rigenerante. Scendendo si incontra il resort di lusso 98 Acres dove è piacevole sostare per un cocktail.

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Momento Serendipity: Un po’ cruento come momento serendipity, difatti risparmio le foto della parte “horror” della processione, ma ho avuto la fortuna di imbattermi in una festa Tamil (gruppo etnico proveniente dall’india) che pare si tenga una volta all’anno.

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Momento Serendipity: Il treno tra Ella e Kandy. Nei 7 giorni in Sri Lanka mi sono quasi sempre spostata con mezzi pubblici, ma questo viaggio in treno per quanto lungo e scomodo è stato un’esperienza indimenticabile. Dalla piccola meravigliosa stazione di Ella si parte con un treno con biglietto di seconda classe attraverso tutti i paesini che la separano da Kandy, attraversando chilometri e chilometri di piantagioni, natura selvaggia e piccoli insediamenti. Nel tragitto impossibile resistere ai venditori ambulanti di cibo ( tutta roba fritta…) e noccioline. Superato l’imbarazzo di essere l’unica turista occidentale ho trovato buoni compagni di viaggio.

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4. KANDY

La città è il capoluogo della regione centrale e sede del Palazzo Reale e del tempio in cui è custodito la reliquia del sacro dente. Per questo è uno dei maggiori centri di pellegrinaggio buddhista, e uno dei centri spirituali del paese.

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Momento Serendipity: Sono capitata a Kandy nell’ultimo giorno della Esala Perahera, una grande festa buddista che ha luogo tra Luglio e Agosto, che consiste in una processione di elefanti decorati, danzatori e giochi di fuoco. La festa richiama un enorme numero di persone da tutto il paese. Visitare il palazzo reale e il tempio durante i preparativi è stato uno dei momenti più sorprendenti del viaggio.

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To Sleep and to Eat: The Empire Cafe, di fronte al Palazzo reale e molto confortevole come alloggio rispetto alla media. Anche la velocità del Wi-fi è superiore alla media.

To shop: Kandy Market. Il mercato di Kandy è uno dei più grandi e forniti che ho incontrato. Bisogna contrattare, ma si possono comprare a prezzi vantaggiosi tessuti, sari e sarong tipici. Attenzione alle cineserie.

5. SIGIRIYA

Da Kandy a Sigiriya si continua ad attraversare l’affascinante entroterra dell’isola passando per Matale dove si trova un suntuoso tempio indù. Aggirando il tempio si scopre una sala per matrimoni.

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To eat: Nel tragitto ho mangiato il più buon riso al curry dell’intero viaggio. Considerato che è il “piatto nazionale” e che viene consumato in ogni momento della giornata (in particolare a colazione, mangiato rigorosamente con le mani) ne ho assaggiati molti, ma questo  stato speciale anche perchè spiegato accuratamente dal proprietario del piccolo ristorante ( forse dopo 4 giorni l’abitudine al piccante apre le porte al gusto). Purtroppo non saprei indicare il nome e il luogo preciso, ma ora conosco tutti nomi degli ingredienti.

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To sleep: Travel House una guest house immersa nel verde, in mezzo alla natura. farete amicizia con le rane che vivono in bagno.

Momento Serendipity: Sigiriya. Mi è capitato poche volte nella vita di trovarmi a visitare un sito di cui fino al giorno prima non conoscevo nemmeno l’esistenza e che si è rivelato essere una delle scoperte che mi ha più colpita. Sigiriya è un sito archeologico, patrimonio dell’unesco,  che contiene le rovine di un antico palazzo, costruito circa nel 500 d.C.   Il fatto sorprendente è che questo antico palazzo  è stato costruito su una roccia naturale di lava di oltre 200 mt di altezza. Prima di intraprendere la scalata è piacevole passeggiare per le rovine del giardino che porta alla scalinata che conduce in vetta. Non avventurarsi se si soffre di vertigini o forse la vista che vi aspetta dall’ alto vale la pena di soffrire un po’, salendo con scolaresche vestite di bianco, giovani monaci e turisti da tutto il mondo.

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6/7. UPPUVELI . Finalmente relax, spiaggia, mare e dormire per due notti nello stesso letto. Sulla costa est dell’isola ci sono due zone ben distinte: la differenza la fanno le onde. A sud si ritrovano tutti i surfisti nell’area di Arugam Bay, mentre per chi è in cerca di pace e silenzio a nord le spiaggie Uppuveli e Nilaveli sono l’ideale. Se troppa pace stanca c’è il Fernando’s bar, dove trovare sempre gruppi di ragazzi , buona musica e compagnia.

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Fernando’s
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Nilaveli

To sleep: Acqua inn Guest House gestita in modo molto organizzato (accetta addirittura la carta di credito) che offre sistemazioni in camere con bagno o in “cave” super economiche per dormire direttamente sulla spiaggia. Obbligatoria  visita a Pigeon Island, per fare snorkeling tra gli squali.

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Aquainn

Momento Serendipity: Essere l’unica che dopo ore di snorkeling non ha avvistato alcuno squalo, nemmeno cuccioli di squalo. Ma essere felice di aver visto miriadi di pesci incredibili e soprattutto di aver lasciato il telefono in camera, per godermi la giornata provando un po’ di pena per i turisti che cercavano squali a riva armati di selfie-stick…

Per questo nessuna foto di Pigeon Island.

8. NEGOMBO – La città a nord di Colombo è un limbo per chi arriva o parte essendo molto vicina all’aeroporto. Le spiagge sono sporche e il mare è torbido, cosa che spinge i turisti a rifugiarsi negli hotel con piscina. Io ho trovato il mio rifugio personale all’IceBear Guesthouse.

To sleep: Ice Bear Guesthouse. Una guesthouse dove alloggiare in confortevoli bungalow, e degustare tea serviti in giardino tra tartarughe e papere, dando consigli a chi sta per iniziare il viaggio o scambiandosi pareri con chi lo sta terminando.

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IceBear

To eat: Dolce Vita Un espediente contrario a quello del primo giorno potrebbe rivelarsi utile per riadattarsi ai sapori di casa. Gestito da un italiano da 20 anni, offre ricette italiane e cingalesi oltre che un ottimo caffè. Di fronte al Dolce vita si trova un negozio di abiti, tessuti e pashmine che vale la visita e l’acquisto di qualche souvenir.

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Dolce Vita

 

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Nessun momento serenditipità a Negombo, se non forse quello di aver ricapitolato l’intero viaggio per scrivere questo post. Così dopo 8 giorni e sette notti sono ripartita con lo zaino pieno di tessuti, spezie, tea, e la testa già proiettata al prossimo viaggio zaino in spalla.