WEEKEND A CATANIA

Storia antica, design, street art e arancini

Catania è tra le migliori mete da visitare se avete pochi giorni a disposizione perché si gira perfettamente a piedi, il tempo è bello e caldo quasi sempre, si mangia benissimo e la nota accoglienza siciliana renderà il vostro soggiorno speciale!

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La nostra avventura parte dalla scelta dell’alloggio che ormai rappresenta una fetta importante dell’esperienza di viaggio. Abbiamo individuato un luogo sui generis in cui si sono intrecciate vite e avvenimenti di catanesi e non solo: abbiamo scelto Casa D’Aria.

Dopo aver dormito nell’Atelier sul Mare e aver scoperto il Teatro Andromeda questo è un altro importante esempio di creatività e grande volontà siciliana a voler superare i confini e condividere la propria esperienza di bello.

Daria, ideatrice del progetto Casa D’Aria, dopo aver vissuto in Portogallo e lavorato con uno dei maestri dell’architettura internazionale Álvaro Siza è tornata nella sua Catania e ha realizzato il suo sogno di vita. E fin quì sarebbe potuta sembrare una bella favola a lieto fine ma ci sono voluti più di 10 anni di attese, lavori, restauri e tenacia folle per far vedere la luce a Casa D’Aria.

Daria si è dedicata anima e corpo al suo progetto facendone oggi un network che non si esaurisce esclusivamente all’hospitality ma crea una vera e propria community con la quale condivide il suo amore per la città, ospita workshop, artisti e insieme ad altre associazioni di zona porta avanti la rinascita e rilancio di Catania. Conoscerla e sentire i suoi racconti ci ha fatto comprendere e apprezzare maggiormente il lavoro lungo e difficile che deve perseguire chi non vuole accettare passivamente una condizione data ma essere artefice del cambiamento!

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Gli appartamenti si trovano in uno stabile antico a metà strada tra il Teatro Bellini e il riqualificato quartiere di San Berillo, un tempo era una casa di prostituzione poi divenne alloggio per teatranti e musicisti e successivamente fu abbandonato e occupato per lungo tempo. Oggi dopo un’importante opera di restauro è possibile soggiornare nelle camere e suites ognuna con un nome “appartamento blu”, “appartamento oro”, “appartamento luna”… e una connotazione specifica per via degli arredi scelti, i colori delle pareti e i dettagli curati. Noi abbiamo alloggiato nell'”Appartamento Sole” che appunto era inondato di luce e ci ha fatto sentire subito in vacanza!

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Ma Casa D’Aria come accennavo prima è molto altro infatti Daria e la sua piccola squadra di architetti e appassionati è attiva e dinamica, organizzano tour della città, corsi di cucina e incontri all’interno della sede principale che vi lascerà senza respiro dalla bellezza: soffitti affrescati, arredi antichi accanto ad elementi contemporanei, pavimenti variopinti, contrasti di colori e labirintici corridoi che culminano con stanze dai soffitti altissimi. Controllate gli appuntamenti in programma e segnatevi questo posto da sogno!

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San Berillo

Adiacente a Casa D’Aria si trova l’ingresso di San Berillo District, quartiere storico che risente di un passato doloroso e controverso infatti negli anni ’50 era una zona di delinquenza ed emarginazione, oggi grazie alle associazioni che si battono per valorizzare Catania l’area è un piccolo museo a cielo aperto con localini, graffiti, atelier, luogo di libera espressione e punto di incontro per gli abitanti e i turisti.

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Il mercato

Si sa che i mercati al sud sono una tappa immancabile per sentirsi local e immergersi tra odori e sapori autentici! Seguiamo gli ombrellini colorati sopra le nostre teste nella traversa che da via Giuseppe Garibaldi arriva nel vivo dei banchi tra tranci di pesce appena pescato e verdura freschissima.

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Scegliamo di fermarci quì per pranzo da MM street food che propone il coppo di pesce fritto, le sarde a beccafico e poi un’indimenticabile caponata. Ora si che possiamo proseguire il nostro tour della città!

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Da visitare

Il Monastero dei Benedettini è un immenso complesso monumentale che riporta grazie al meraviglioso lavoro di conservazione le stratificazioni storiche e architettoniche che vanno dal 1500 al contemporaneo. Un gioiello del tardo barocco siciliano fondato dai monaci cassinesi nel 1558 che ha vissuto eventi catastrofici come l’eruzione dell’Etna del 1669 e il terremoto del 1693 divenendo memoria eterna per Catania.

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Dai chiostri ai giardini interni, dalla biblioteca sotterranea che si snoda tra passerelle sospese su scavi romani alla maestosa aula magna, alle sale professori interamente affrescate con vista mare alle antiche cucine. Un itinerario tra storia e cultura che grazie all’eccellente preparazione (ed estrema passione) della guida vi incuriosirà e interesserà moltissimo.

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Diversi anni fa avevo visitato Catania e non ne ero rimasta entusiasta, anzi l’avevo trovata rispetto a Palermo meno interessante e molto degradata. Specie un posto mi aveva colpito: Villa Bellini storico luogo che versava in condizioni precarie. Oggi il mio giudizio è totalmente cambiato ho trovato una città piena di vita, curata, pulita, accogliente e bellissima!

E il giardino Bellini, risalente al ‘700, è florido, rigoglioso e rispettato da tutti. Dopo aver fatto colazione o merenda da Savia godetevi il sole su una panchina.

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La Chiesa di Sant’Agata è il Duomo nel cuore della città dedicato alla santa protettrice la cui storia ci ha particolarmente colpito. Agata di nobili origini professava la religione cristiana, sebbene a quel tempo Catania fosse sotto la dominazione romana che perseguitava barbaramente chiunque professasse il cristianesimo. Nel 250 d.C divenne proconsole della città Quirino che si invaghì di Agata e le ordinò di rinnegare la sua fede e di adorare gli dei pagani. Al rifiuto di Agata Quirino avviò un processo che si concluse con la carcerazione a cui seguirono torture di ogni tipo, dalla fustigazione all’atroce strappo delle mammelle, che non scalfirono l’incrollabile fede della giovane. Fino a quando la legarono ad un letto di tizzoni ardenti, durante il quale si racconta di un prodigioso evento: mentre il corpo di Agata veniva martoriato dal fuoco, il velo rosso, simbolo della sua consacrazione a Dio, non bruciava. Dopo il supplizio, Agata morì in carcere il 5 febbraio 251 d. C.

Il suo corpo imbalsamato e avvolto in un velo rosso si racconta che fermò più volte la lava che minacciava la città, come avvenne ad un anno esatto dalla sua morte. In seguito a questi prodigi miracolosi, Agata fu proclamata Santa.

La festa in suo onore che ogni anno viene organizzata alla data di ricorrenza, il 5 febbraio, è la terza festa religiosa più importante al mondo. Ci siamo ripromessi di tornare per assistere a questa commemorazione che mobilità l’intera regione.

Il Duomo è un imponente edificio che sintetizza nove secoli di storia e architettura che hanno attraversato il capoluogo etneo. La parte più antica, di origine normanna si scorge nelle absidi in pietra lavica e nelle cappelle laterali, quella sveva si può notare nei resti di alcune colonne sul pavimento, il resto è un trionfo di barocco.

Per l’aperitivo salite all’ultimo piano dell’Ostello degli Elefanti per godere di una vista panoramica scenografica su tutta l’area del centro!

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Palazzo Biscari è un gioiello del barocco siciliano seicentesco che deve assolutamente essere visitato.

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Arte a cielo aperto

A volte la street Art è il fulcro per dare una nuova anima ad una strada, una piazza, un silos e un parcheggio e a Catania l’hanno fatto seriamente!

Dietro al Monastero dei Benedettini c’è il parcheggio R1 dell’AMT di via Plebiscito con magazzini in parte dismessi riqualificati grazie all’intervento creativo di Gomez, Sten Lex, Etnik, Guè, Ruce e Pao.

Come accade anche ai Silos del porto con immensi murales di artisti internazionali come Microbo, Vhils.

E nelle vie del centro come la traversa della nota via Etnea, via san Michele che grazie ad un’associazione è diventata una piccola isola di arte e artigianato. Tra un laboratorio e una galleria i collage ironici di Demetrio Di Grado.

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Per mangiare

Pasticceria Savia – tappa d’obbligo alla pasticceria/rosticceria più famosa della città dove tra dolce e salato non saprete da quale parte iniziare!

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Me Cumpari Turiddu – graziosa trattoria contemporanea slow food per una cenetta romantica. Menù interessante e materie prime ottime esplora le ricette della tradizione ma con un twist diverso.

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FUD – lo conosciamo perchè da qualche tempo ha aperto anche a Milano e rappresenta un’occasione di vivere tutta la bontà della gastronomica sicula contemporanea in un panino! Quindi se siete assaliti dall’appetito quì sicuro vi sazierete a volontà 😉

MM street food – la cosa bella è mangiare letteralmente dentro il mercato continuando ad osservarne i colori, le persone, gli alimenti… Quì non si prenota si arriva presto e si spera di trovare un tavolo e poi si ordina (almeno noi) tutto quello che c’è sul menù e fuori menù perchè ogni piatto ci attira tantissimo: coppo di pesce, sarde a beccafico, pepata di cozze, arancinetti di pesce, polpo… Siamo stati esaurienti? La chicca è alla fine quando un fico d’india condito ti “pulisce la bocca”, per ricominciare a mangiare ovviamente!

La cucina dei colori – troppi pochi giorni per provare tutto, ci siamo fermati solo per l’aperitivo ma è un indirizzo da segnare per fare un’esperienza della cucina siciliana che non vi aspettate. Prodotti solo locali, biologici, cucina veg e friendly con chi è intollerante (lattosio/glutine).

Per bere

Ostello degli Elefanti – perfetto per un aperitivo in centro con vista panoramica.

Uzeta – bistrot e cocktail bar con una buona carta di vini, scelte di birra locale e proposte drink.

Per comprare

Nelson Sicily – per portare a casa un po’ di ottima sicilianità fermatevi in questa bottega sulla via Crociferi gli scaffali ricolmi di ogni bendiddio vi attireranno come le sirene di Ulisse! (Hanno anche un sito web per ordini, aiuto!)

FOLK – Teste di Moro in versione pop: coloratissime, vivaci e irriverenti. E poi: collezioni di piatti e oggetti per la tavola in pietra lavica naturale dell’Etna e ceramica. Qui il sito per vedere (e in caso ordinare) le sue creazioni.

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Grazie Rocco per aver condiviso con noi la tua Catania!