Infanzia che si affaccia al mondo adulto, in alcuni casi anche prematuramente. Un tema che al cinema ho sempre amato vedere, anche se sarò sincero, non so bene perché. E’ forse la chiave poetica quasi sempre presente in questo genere di film? Oppure la delicatezza, quel pizzico di magia usata molto spesso per raccontare questo genere di storie? O semplicemente è lo spessore psicologico che è ben delineato?
Sono diversi i film che trattano di questo tema e che a mio avviso hanno colto nel segno. Qualche esempio? Sicuramente l’introspettivo “Nel paese delle creature selvagge” di Spike Jonze, l’emozionante “Toy Story 3”, il poetico “Neverland” dello svizzero Marc Forster e di conseguenza il classicissimo “Peter Pan” (pensando sia al cartone animato della Disney, sia ad “Hook”, film che credo tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita).
Bene, prendete tutti questi film e buttateli nel cesso. Perché “Ted”, in uscita nelle sale di tutta Italia venerdì 5 ottobre, tratta si di temi simili a questi film, ma lo fa in modo del tutto differente. Forse perché il protagonista (Ted appunto) è un orsacchiotto di peluche che crescendo diventa un sessuomane nullafacente che rutta, si fa le canne dalla mattina alla sera, è volgare, cinico ed eternamente insoddisfatto. O forse semplicemente perché il creatore di questo film, qui al suo esordio cinematografico, non è altro che Seth Macfarlane, creatore della serie tv forse più politicamente scorretta e graffiante di sempre, “I Griffin”.
La trama di “Ted” a mio avviso è assolutamente geniale. Semplice, ma geniale.
John (un bravo Mark Wahlberg in un ruolo diverso da ciò che da sempre ci ha abituato) da bambino riceve in dono un orsacchiotto di peluche a cui si affeziona così tanto che una notte esprime un desiderio, sperando che il suo nuovo amico possa prendere vita. Ciò accade. L’orsacchiotto Ted ( la sua voce è del regista stesso) quindi cresce con lui, diventando da semplice compagno di giochi a sboccato coinquilino e amico del cuore. Questo forte legame però, crea non pochi problemi a John e al rapporto con la propria fidanzata Lori (la nuova stella di Hollywood Mila Kunis).
Irriverente ed irresistibile. Questo è “Ted”, un riuscito esordio che calibra sapientemente il genere di divertimento che da sempre contraddistingue il regista ai ritmi e “regole” del grande schermo. Nonostante ogni tanto sia leggermente sopra le righe, la regia, la sceneggiatura, la costruzione e caratterizzazione dei personaggi e la recitazione convincono e il film riesce nel suo intento, ovvero quello di divertire ed intrattenere, regalandoci una grandissima storia di amicizia che non ha nulla da invidiare a quella di altre famose coppie del grande schermo.
Insomma, “Ted” è un film diverso da ciò che siamo abituati a vedere quando si tratta di infanzia che si affaccia al mondo adulto, in alcuni casi anche prematuramente. Forse ci sarà meno poesia, forse ci sarà meno delicatezza e magia o semplicemente meno spessore psicologico, ma ve lo assicuro, sarà impossibile a fine film non affezionarsi a Ted, un tutto sommato adorabile orsacchiotto di peluche.
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