Sarà almeno la centesima volta che provo a scrivere queste righe, cancellando poi tutto. E’ come se fossi bloccato, come se non riuscissi a scrivere. Ma cavolo, non dovrebbe essere facile scrivere della cosa che più si ama al mondo? Voglio dire, le parole dovrebbero uscire con facilità no? Eppure sono bloccato. Bloccato perché mi rendo conto solo ora quanto sia davvero difficile cercare di condividere la mia passione per il cinema. Grandissimo amore folle, amico sincero che mi accompagna da sempre, e che mi ha regalato risate, riflessioni, divertimento ma anche lacrime e delusioni. E che mi ha regalato ispirazione, tanta ispirazione. E la cosa più importante di tutte, la voglia di sognare. Voglio dire, è della fabbrica di sogni che stiamo parlando no? Chi infatti non ha mai sognato di far parte dell’avventurosa banda dei Goonies, oppure esser amico di ET, il simpatico alieno? Chi non ha mai voluto risolvere gli enigmi al fianco di Indiana Jones, viaggiare nel tempo come Marty McFly o essere un coraggioso Jedi e combattere nello spazio? Chi non ha mai voluto fare colazione da Tiffany, cantare sotto la pioggia, o indossare una buffa bombetta? Chi non ha mai sognato di fare shopping per Rodeo Drive, vivere avventure nella Terra di Mezzo oppure vivere una di quelle mielose storie d’amore d’altri tempi?
Scrivo queste righe e mi accorgo di avere un sorriso da ebete stampato in faccia, come quello del più inguaribile degli innamorati. Amore, è questo di cui credo il cinema sia composto. Tante persone che amano questa arte, e che creano per altrettante persone che godono di quest’arte, e che film dopo film si innamorano sempre e sempre di più. Sapete che cosa penso? Che non c’è niente di più bello che essere in una sala cinematografica colma di gente e percepire minuto dopo minuto un atmosfera positiva e di unione creata da un prodotto valido, che appassiona, che riesce ad entrare e a scaldare il cuore delle persone. Tante persone che amano quest’arte, e come me capiscono che è solo grazie a persone innamorate che è possibile creare dei capolavori.
Sempre più spesso però non è così, perché purtroppo è il vile denaro a vincere sulla passione. Prodotti freddi, magari curati perfettamente a livello visivo, ma veramente poveri di contenuto. Oppure prodotti anche piacevoli, ma con troppi limiti che non permettono di dare forti emozioni. E’ sempre più difficile innamorarsi del cinema, quello vero, quello che dovrebbe in realtà essere.
Eppure a volte capita di trovarsi davanti a film a mio modo di vedere perfetti, e che son riusciti nell’intento di lasciarmi segni indelebili, e che mi danno la conferma che, seppur raramente, la passione è più forte del profitto. Sotto questo punto di vista, negli ultimi mesi è successo un piccolo miracolo. O più precisamente, 5 piccoli miracoli. Su tutti, un vero e proprio gioiello dalla rarissima bellezza, capolavoro inaspettato, a mio avviso uno dei migliori film degli ultimi anni. Sto parlando di “The Artist”, film francese di Michel Hazanavicius e uscito nelle sale italiane il 9 dicembre 2011. Lettera d’amore ispirata, omaggia la settima arte raccontando del periodo di transizione dal cinema muto a quello sonoro, e narrando di un attore di cinema muto che a causa dell’avvento del sonoro si trova in un periodo di declino e della sua storia d’amore con un attrice che troverà fama e successo proprio grazie al sonoro. Film in bianco e nero e muto, “The Artist” è davvero speciale, un capolavoro che parla senza parlare, e che vi farà capire cosa significhi essere innamorati sul serio. Attori(su tutti il meraviglioso Jean Dujardin), musica, regia, perfino Uggie, il cagnolino che fa da spalla al protagonista. Tutto è perfetto.
Un altro a mio avviso capolavoro uscito nelle sale il 3 febbraio 2012 è “Hugo Cabret” del maestro Martin Scorsese. Film dopo film, questo grandissimo regista è entrato nella storia, e ci regala ora la sua personale lettera d’amore alla settima arte. Come in “The Artist”, anche qua andiamo indietro nel tempo, e anche qua scaviamo nella storia del cinema. Il film infatti, seppur in chiave favolistica, narra di uno dei pionieri della settima arte, ovvero Georges Méliès. Non vi dirò altro, solamente che solo un innamorato come Scorsese poteva creare un omaggio così grande e maestoso, curato davvero in ogni minimo dettaglio.
Gli altri tre film che mi hanno davvero colpito in questo ultimo periodo sono tre film che narrano di situazioni comuni, ma affrontate in maniera davvero sincera e speciale. Sto parlando di “The Help” di Tate Taylor(uscito in Italia il 30 gennaio 2012), “Beginners” di Mike Mills(in Italia uscito vergognosamente solo in DVD) e “50/50” di Jonathan Levine(in uscita il 2 marzo). La prima pellicola è ambientata negli anni ’60 e narra di una giornalista(Emma Stone) che prova a scrivere un libro a proposito delle domestiche di colore(Viola Davis, Octavia Spencer ) che lavorano per conto di famiglie bianche del Mississipi, il secondo film di un uomo(uno splendido Christopher Plummer) che dopo la scoperta di avere un cancro terminale, decide di uscire allo scoperto e di dichiarare al proprio figlio(Ewan McGregor) la propria omosessualità, e il terzo racconta la battaglia del 25enne Adam(Joseph Gordon-Levitt) contro un tumore.
Insomma, tre film che raccontano di realtà ancora oggi così vicine alla nostra, e lo fanno in maniera intelligente, curata e che ci danno la conferma che anche una storia all’apparenza banale può diventare la più grande delle avventure. Perché spesso è nei film più piccoli che il cinema da il meglio di se.
Domani sera si svolgerà l’84esima edizione degli Oscar, e 4 di questi 5 film sono candidati. Quattro film con grandi possibilità di vincere. Per quanto mi riguarda, non importa chi vincerà. Sarà comunque un grande successo.
Sarà almeno la centesima volta che provo a scrivere queste righe, e mi accorgo solo ora che la cosa che dovevo far da subito era non pensare, ma semplicemente far in modo che fossero le emozioni a scrivere per me.