Mia nonna usava l’acqua di Rose. Io ancora la compro per odorarla ogni tanto. E poi fa figo tenerla in bagno con quella sua bottiglietta blu un po’ decò. Ci sono molti prodotti italiani che sono diventati iconici e simbolo di un’ epoca . Fattobene li ha riuniti in una piattaforma il cui obiettivo è quello di portare alla luce produzioni italiane, dando vita a una mappatura a 360 gradi del patrimonio industriale e artigianale su tutto il territorio nazionale.
“Qualche anno fa, durante un viaggio in Calabria e Basilicata, abbiamo iniziato a raccogliere piccoli
oggetti quotidiani. All’inizio, era una specie di gioco, ma il risultato è stato stupefacente: abbiamo
ascoltato storie straordinarie, ci siamo inerpicati sulle montagne per conoscere da vicino tessitrici di
tappeti, abbiamo visitato distretti industriali e conosciuto tradizioni antiche. In seguito, ci siamo
accorti che molti di questi oggetti sono praticamente sconosciuti al di fuori dei confini regionali. Così,
abbiamo deciso di fondare FATTOBENE”
Ogni oggetto è accompagnato dalla propria storia e da riferimenti bibliografici
Per partire gli ideatori del sito hanno scelto: la carta d’Eritrea, la Brillantina Linetti, i cannelli di zolfo, l’Acqua di Rose, la Coccoina, le Crystal Ball, il mandillu da gruppu (un tessuto a scacchi utilizzato dai contadini in Liguria), il sapone Valobra, le spugne naturali Rosenfeld, un taccuino Tassotti, il tamarindo Erba e lo strumento per la rigatura degli gnocchi. Qualche oggetto è sopravvissuto a due guerre, altri sono più recenti. E chi , tra i nati negli anni 80, non si ricorda le mani appicicose di Crystal Ball e la famosa pubblicità?
Un modo intelligente per promuovere il Made in Italy perchè “Così, chi arriva in Italia è avvertito: qui, anche un giro in un supermercato può trasformarsi in un’esperienza museale. Basta sapere dove guardare”.