Si professa progettista grafico e insegna allo IED, dal 2001 collabora anche per un noto brand di alta moda ma questo è successo “per sbaglio”. “Mi piace è una sfida anche questa, ti impogono dei paletti attorno ai quali devi girare per far esplodere ogni cosa”. Lui è Paolo Proserpio.
“Da quattro anni ho scelto di approfondire la mia passione per la serigrafia e ho stampato le prime cose e una linea di t-shirt a tiratura limitata che sebbene io non avessi mai sponzorizzato, non ho nemmeno facebook, hanno avuto un bel successo perchè credo nelle cose che girano con il passaparola e mi piace mantenere questa esclusività.” Le t-shirt si possono trovare alla Santeria, da Solo e .. in una pasticceria di Desio “che non c’entra nulla con il posto ma è un contrasto interessante e molti si fermano a chiedere!”
Mercoledì 14 maggio da Solo, lo shop del rinomato Pietro Sedda (per chi volesse approfondire questa è la nostra intervista esclusiva), saranno esposte 14 serigrafie in una mostra dal titolo 7 7 (7+7=14, 1977 data di nascita di Paolo, un numero che torna dato che saranno disponibili 7 copie di ogni serigrafia)
Le sue grafiche hanno un’estetica che ricorda le propagande (Obey, They live, 1984) e i poster di musica rock/punk di cui è grande appassionato “dall’89 collaboravo con riviste come Rockstar, Rocksound e Rumore era un casino! Facevo una sorta di talent scouting della scena alternativa, ora vado solo a sentire qualche emergente cattivo. Ad esempio Dente l’ho conosciuto anni fa quando non aveva nemmeno il bassista!”
“L’idea di esporre da Pietro rientra in quell’estetica underground che mi ha sempre accompagnato. Le mie grafiche hanno degli elementi distinguibili: rappresentano solitamente un legame con la morte e la religione, probabilmente questa predisposizione nasce dalla formazione imposta dai miei che ci hanno fatto studiare dai preti dai quali diciamo che non ne esci proprio fan di Cristo! Tento di lavorare molto sulle proporzioni e gli allinemanenti, se noti le mie grafiche sono centrate e mai asimmentriche e inoltre mi piace utilizzare più font nello stesso progetto”.
Ho collaborato con il collettivo Sterven Jonger (che se non li conoscete, conosceteli!) per diversi progetti e uno di questi, ovvero il finto poster di Moira Orfei, sarà esposto da Solo.
Alla mia domanda relativa alla convivenza tra arte e merchandising mi risponde: “Alla fine se vai a fare la spesa all’Esselunga te la devi pagare. Non puoi avere l’utopia di fare l’artista senza una base, non puoi mandare avanti i tuoi progetti senza soldi”.
Cosa ne pensi dei selfie tu che non sei nemmeno presente sui social (tranne tumblr ma perchè ti hanno costretto): “Selfie?! Io non me li farei mai, non ho mie foto online. Avevo myspace ai tempi e come profilo c’era un avatar, non mi verrebbe mai di farmi un selfie mi chiedo “ma chi se ne fotte”!
“77” Paolo Proserpio presenta le sue serigrafie
Dal 14 al 30 Maggio 2014
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“77” è la prima personale di Proserpio all’interno di SOLO vinili e libri via Carlo Tenca 10 C .Questa esposizione presenta 14 serigrafie , in formato 40×50 ad un colore , numerate in 7 copie .
Verranno presentate nuove grafiche oltre ad una piccola selezione di vecchi lavori ri-editati per l’occasione .
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“Inchiostro nero, ossessione per proporzioni e geometrie, cura dei dettagli, caratteri tipografici.
Questi gli ingredienti che compongono le mie serigrafie.
Elementi tenuti insieme da approccio grafico lo-fi per far esplodere ancor di più la tecnica della stampa serigrafica, rigorosamente realizzata a mano e sempre in nero”.
Paolo Proserpio nasce a Milano nel 1977, frequenta per 3 anni l’accademia d’architettura in Svizzera, poi si iscrive e diploma in grafica presso lo I.E.D di Milano.
Da allora collabora come consulente grafico per la Gianni Versace s.p.a e altri clienti (Antonini, Maggioni ,Type, Sterven Jonger etc.) spaziando dalla corporate identity alla fotografia .
Collabora come docente presso lo I.E.D di Milano per i corsi di “Brand design” e “Printing process techniques”. La sua passione per il punk/rock e la cultura d.i.y lo porta negli anni a cimentarsi come fotografo e grafico all’interno di questo circuito nazionale e non, curando l’immagine (grafica e/o foto) di gruppi della scena musicale underground italiana: Jennifer Gentle, Orange, I Così, Kobenhavn Store, Aurelia 520, Moriaformaspire, Deluxo, Andy (Bluvertigo), The Leeches e altri. Dal 1999 collabora come fotografo per alcune riviste/webzines e l’agenzia Retna di New York, portandolo a produrre diversi tipi di reportage, dai gruppi punk piu’ imporbabili negli scantinati della brianza fino ai live di nomi blasonati del palinsesto rock internazionale. Da sempre appassionato alla stampa serigrafica base della produzione d.i.y. partecipa a diversi corsi legati a questa disciplina , tra cui un seminario alla Saint Martins School Of Art di Londra.