
Inaugurata da pochi giorni, e in mostra fino al 2 giugno, al MART di Rovereto: “Progetto Cibo. La forma del gusto”.
Gli ultimi anni hanno visto una vera e propria esplosione dei dibattiti intorno al cibo che ha raggiunto livelli inediti di coinvolgimento del pubblico da molteplici fronti. Il design apre gli occhi al mondo dell’alimentazione, alle sue forme naturali e originali, mostrando come creatività, curiosità e capacità innovativa possano essere protagoniste di progetti nati dalla medesima materia.

Le creazioni dei “food designers” illustrano un ricercato percorso espositivo, a cura di Beppe Finessi, articolato e colorato, ricco di humor ed elementi anomali. Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Stephan Bureaux, Achille Castiglioni, Lorenzo Damiani, Florence Doleac, FormaFantasma, Giorgetto Giugiaro, Martí Guixé, Giulio Iacchetti, Enzo Mari, Alessandro Mendini, Katja Grujters, Konstantin Grcic, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Mario Trimarchi, Marije Vogelzang, Marcel Wanders, e chef di livello assoluto come Gualtiero Marchesi, Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Antonio Cannavacciuolo, Carlo Cracco, Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin.

Lo spazio è stato suddiviso per aree tematiche, si apre con un omaggio al libretto “Good Design” pubblicato da Bruno Munari cinquant’anni fa nel quale il grande maestro insegnava a leggere i prodotti della natura, come ad esempio l’arancia, come fossero oggetti di design, sottolineandone, con ironia e rigore, le caratteristiche “funzionali e prestazionali”.

Partendo proprio da questa lezione saranno raccontati alcuni “cibi anonimi” attraverso apposite interpretazioni grafiche, per mostrarne le forme tradizionali, nella loro sofisticata e precisa costruzione architettonica: perché dietro a pietanze molto connotate geograficamente come il Sushi o lo Strudel, così come la Lasagna, l’Arancino o l’Oliva ascolana, si celano strutture progettuali frutto di un accorto compromesso tra immagine, gusto e produzione.

Un alimento così basilare e onnipresente come il Pane sarà presentato in una teoria di forme differenti, esposte come vere e proprie sculture per valorizzarne la loro “bontà” estetica.

Vari tipi di pasta racconteranno emblematicamente di come la creatività dei designer converga con la produzione industriale: è questo uno dei temi chiave della mostra, che ha “rivoluzionato il rapporto tra forma e contenuto del cibo”. Una felicità di sintesi che è anche alla base del successo di prodotti commerciali come i cioccolati Bacio Perugina e Ferrero Rocher, il biscotto Krumiro e la patatina Saratoga Chips che hanno rappresentato le migliori strategie di marketing.

I “food designer” hanno oggi una libertà infinita di modulare forma e funzione: oggetti come la “Penna edibile” di Martí Guixè, il “Golosimetro” di cioccolato di Paolo Ulian e lo “Sugar Spoon” di Marije Vogelzang.

Una sezione della mostra racconta alcune particolari ricette, create da chi per mestiere elabora cibi particolarmente sofisticati come alcuni grandi chef nazionali e internazionali, ma anche da chi normalmente applica la propria sensibilità e creatività in altri ambiti, come un significativo gruppo di designer invitati recentemente a esprimersi proponendo una vera e propria ricetta di cucina.

Infine un progetto site-specific sarà realizzato per il Mart da Martí Guixé, geniale illustratore che ha applicato il proprio talento al mondo del cibo, mostrando ulteriori possibilità espressive e di indagine intorno a questo ambito così fondamentale per la vita delle persone.
Il percorso espositivo si conclude con una puntuale ricognizione sul futuro del cibo, tra personalità brillanti e spesso giovanissime che per la prima volta nelle sale di un museo, presentano creazioni non solo sperimentali e sofisticate, ma anche profondamente segnate da una forte tensione etica e sociale.

Oltre alla forma anche il gusto! Un ricco programma di eventi coinvolge chef di livello internazionale, che realizzeranno delle serate di show-cooking, workshop con i designer, produttori di prodotti alimentari locali offriranno assaggi.
