L’APPARENZA INGANNA – Tullio Solenghi racconta il teatro

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Dal 17 al 29 gennaio 2012, al Teatro Nuovo, andrà in scena “L’apparenza inganna” di Francis Veber, adattamento di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli con la regia di Tullio Solenghi. Una commedia dell’equivoco tratta dall’omonimo film francese, Le placard, L’apparenza inganna riporta in scena il personaggio di François Pignon inventato da Veber nel 1973 con la pièce teatrale L’emmerdeur (Il rompiballe). Un contabile diligente e uomo mite senza spiccate qualità lavora per un’azienda di produzioni derivanti dal caucciù, preservativi in primis, “Se vuoi far sex vai tranquil con Sicurex!”. Sfortunatamente, è stato deciso il suo licenziamento, la qual cosa, unitamente al divorzio da un’infernale moglie dalla quale è intimorito e al fatto che il figlio diciassettenne non lo considera minimamente, lo porta a contemplare il suicidio.  Il suo vicino lo ferma in tempo, dando via a una serie di eventi che cambieranno totalmente la sua vita e persino il suo carattere: il primo passo è quello di fingersi omosessuale, in modo da spingere la dirigenza a non procedere al licenziamento per paura di mobilitare la associazioni di difesa dei diritti gay. L’idea per quanto assurda ha successo su tutti i fronti e ribalta completamente le sorti del povero Pinuccio, in ufficio, nella società e anche nella vita privata, trasformandolo da oscuro contabile a icona del movimento dell’orgoglio omosessuale, con tutte le esilaranti conseguenze del caso.

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Incontriamo Tullio Solenghi, attore e regista de L’Apparenza Inganna con una lunga carriera teatrale, televisiva e cinematografica alle spalle.

 1.    La prima volta sul palco: panico, emozione..
Panico assolutamente no, emozione tanta, anche perché stavo finalmente per coronare il mio sogno con un grande teatro e a fianco di una grandissima attrice, Lina Volonghi.

2.    Spesso hai lavorato in coppia (o addirittura in trio!) con grandi nomi: con chi hai avuto la maggiore affinità? Raccontaci un aneddoto indimenticabile!
Sicuramente con Anna e Massimo, ci siamo sempre considerati innanzitutto tre fratelli, un’unica famiglia, al punto che ancora oggi scambiano i nostri nomi. Mi sono trovato bene però anche con i sodalizi successivi, con Gnocchi per Striscia e adesso con Micheli per il teatro. Fu indimenticabile il successo dei nostri Promessi Sposi, quando ci comunicarono gli ascolti della prima puntata (14 milioni e mezzo!!!) rispondemmo in malo modo al funzionario Rai che ce li stava comunicando perché pensavamo che ci prendesse in giro…

3.    I giovani e il teatro. Che tipo di percorso consigli ad un attore alle prime?
Anche se può essere doloroso io consiglio sempre prima di tutto di verificare il proprio talento, questo non è un mestiere che si può fare “abbozzando”. Poi il passo successivo è quello di una scuola di teatro dove affinare le proprie doti e apprendere i fondamentali.

4.    Il tuo raffinato trasformismo è stato sempre molto apprezzato sia in scena che sugli schermi televisivi. Quanto di Tullio c’è nei personaggi che interpreti e come trovi l’ispirazione giusta?
C’è un briciolo di me in ognuno dei miei personaggi, oserei dire anche nella imitazione che facevo della Iervolino, magari lì c’era più qualcosa di mia madre… Io mi sono sempre ispirato osservando con attenzione la realtà che ci circonda. Grandissime fonti di ispirazione per me sono sempre stati ad esempio i mercati rionali, o anche gli uffici postali….

5.    Adesso sei in scena con L’apparenza Inganna. La trama approfondisce un tema molto attuale e François Pignon incarna perfettamente l’uomo soprafatto dalle conseguenze della vita. Quali sono i consigli per un vivere quotidiano e la ricetta per la soddisfazione?
Io cerco da sempre di praticare il sano distacco dagli eventi condendolo con una giusta dose di ironia. Mi ha sempre insospettito chi si prende troppo sul serio. Se guardiamo alla storia dell’umanità i grandi criminali sono sempre stati personaggi serissimi, Hitler e Stalin su tutti.
La mia ricetta di sopravvivenza è però assai difficile da mettere in pratica giorno per giorno, ma io ci provo.

6.    Progetti per il futuro. Esiste un copione che ti piacerebbe interpretare?
Il mio futuro prossimo, a quello mi piace pensare, è sempre in teatro con la tournè de L’Apparenza Inganna e poi a maggio la conduzione dei David di Donatello per il cinema.
Mi piacerebbe interpretare Riccardo III° di Shakespeare, sarebbe una bella sfida.

7.    La domande è d’obbligo.. Che modalità hai in testa?
Ne ho varie : Oltre a prendere la vita con una giusta dose di ironia, come dicevo prima, aborro ogni tipo di integralismo, soprattutto quello religioso, e poi vorrei cancellare dalla faccia della terra L’IMMUNITA’ PARLAMENTARE – LE RACCOMANDAZIONI – IL CLIENTELISMO – LA CORRUZIONE – e potrei continuare in eterno…

Un’ultima considerazione : mi fa una profonda tristezza far parte di una Nazione in cui esiste il paese Meta di Sorrento, patria del comandante Schettino della Costa Concordia, che si è mostrato compattamente solidale con lui. Forse se le povere 11 vittime fossero di Meta, anche loro si renderebbero conto che quando una persona si comporta in modo criminale, come è ormai stato accertato, è colpevolmente incivile cercare di salvarla

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Dal 17 al 29 gennaio 2012 Teatro Nuovo

Orari spettacolo: da martedì a sabato ore 20.45 – sabato della prima settimana di repliche ore 16 e ore 20.45 domenica ore 16.

Biglietteria (per informazioni e prenotazioni):
Piazza San Babila – Milano INFOLINE: 02.794026
Dal Lunedì al Sabato dalle 10.00 alle 19:00
Domenica dalle 11.00 alle 17.00

Rivendite on-line (anche per gli abbonamenti): www.teatronuovo.it