Uno spettacolo, un’esperienza, un’emozione, una scossa, difficile riassumere The Wall Live Show. In cartellone 6 date al forum di Assago. Centodiciassette concerti in ventidue nazioni, accompagnato da una band di sei elementi e da cinque coristi, per questo primo riallestimento integrale dell’opera dai tempi dello storico concerto berlinese a Postdamer Platz.
Era il 1989 quando la rappresentazione di The Wall divenne il simbolo artistico della riunita Berlino. Show definitivo dei Pink Floyd, da sempre maestri del “live show”, segnò invece anche la loro fine. Ma all’epoca l’album The Wall, più che un significato politico, era il simbolo di un Waters sempre più distante dal gruppo e non solo: “il muro che si andava costruendo sul palco era il muro col quale volevo isolarmi dal pubblico”, come dichiarò lui stesso. A vederlo adesso, 30 anni dopo, sembra che quel muro non lo spaventi più, ma anzi ne sia pienamente padrone.
Come difenderci dal male allora? “YOU BETTER RUN” è la risposta di Waters. È la frase stampata sul maiale aerostatico con gli occhi fiammeggianti, richiamo all’album Animals. Un consiglio o forse la consapevolezza che solo la follia può annientare le immagini spaventose proiettate sul muro. Vittime di guerra, rifugiati politici, bambini senza più infanzia, politici avidi, e quanto altro di orrendo trasmettono i nostri TG quotidianamente, Waters porta tutto nel labirinto di pazzia che contiene il muro per poi abbatterlo, finalmente! Dai mattoni sgorga ora la luce, il colore, il caos, la vita. E lui danza sulle sue rovine, con definitiva e sorprendente gioia.
