Segno pulito, tonalità pastello, tratto deciso e soprattutto stile da vendere! Fortuna Todisco, pugliese di nascita, vive e lavora a Milano e dopo un inizio come fashion designer si concentra sulla sua vera passione: l’illustrazione!
I suoi personaggi sembrano vivere dalla carta con i loro sguardi intensi e le fattezze che ricordano volti comuni senza ovviamente dimenticare gli outfit di tendenza.
Colleziona collaborazioni con brand e magazine che, anche in questo particolare clima di difficoltà per l’editoria, sanno fortunatamente trovare spazio per un’ottima matita.
E’ riuscita a ritagliarsi la sua nicchia ed è ora in mostra in Triennale per Il Vocabolario della Moda Italiana.

Iniziamo con l’illustrazione. Come nasce questa passione e soprattutto come “prende il sopravvento” nella tua vita!
il mio gioco preferito è stato sempre disegnare e ho sempre desiderato (in forme diverse) che diventasse parte della mia vita.
Come sono stati percepiti i tuoi primi lavori? Dopo quanto tempo il “mercato” ha saputo valorizzare le tue opere?
Ho studiato fashion design e lavorato nella moda per svariati anni.
Parallelamente ho cercato di lavorare sull’illustrazione (non di moda), in modo da migliorarmi e da poterla rendere una professione. E’ stata una crescita graduale.
Hai lavorato in collaborazione con diversi brand, magazine e via dicendo… Quali sono state le più interessanti?
La collaborazione con IL idee e lifestyle de Il Sole 24 Ore è stata la prima continuativa.
Ed è stato interessante lavorare con una redazione in modo ripetuto. Lavorare assiduamente con qualcuno, ti permette di sperimentare, di confrontarti continuamente.
Sembra che nell’epoca del pressapochismo stia avvenendo una riscoperta del disegno, dell’autenticità di un qualcosa che non tutti sanno fare, prezioso e distintivo. Come vedi il tuo futuro?
Cerco di pensarci poco. Mi sento più a mio agio nel presente o comunque nel futuro prossimo.
Non tendo a progettare a lungo termine, ma provo a godermi i cambiamenti man mano che inizio a sentirli.
Direi che però, come idea generale, escludo di abbandonare il disegno. Almeno di questo credo di essere sicura.
Come ti rapporti ai social network e quanto (e se) hanno contribuito a dare visibilità ai tuoi lavori.
Credo che i social network siano uno strumento di cui possiamo fortunatamente usufruire, oggi.
Sono interessanti non solo per chi si promuove, ma proprio per le interazioni che sviluppano.
Non ne uso tantissimi, ma mi piace sapere che reazione provoca quello che faccio e quello che penso negli altri.
Mi piace il confronto continuo, anche se in alcuni casi non porta all’approvazione.
Nel mio caso non credo che i social abbiano svolto un ruolo davvero fondamentale nella diffusione del mio lavoro, ma diffondere non fa mai male.
Parliamo di Milano, che possiamo definire come tua “sede professionale” sebbene le tue origini facciano rima con sole e sale. I luoghi che ti affascinano e che stimolano la tua creatività.
A me Milano piace moltissimo, oggi.
Quello che ho con Milano, però, è stato un rapporto che ho costruito nel tempo. Con un po’ di testardaggine, devo ammettere.
Avrei potuto andare via tempo fa, quando mi sembrava che ci fossero più difficoltà che opportunità. E invece dopo 13 anni sono ancora qui, innamorata.
La nostra solita domanda alla quale nessuno sfugge: che modalità hai in testa?
Io in testa ho spesso dei fiori.