I disegni di vivaUltra

“In psicologia, il flusso, flow, o esperienza ottimale è uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività. Questa condizione è caratterizzata da un totale coinvolgimento dell’individuo: focalizzazione sull’obiettivo, motivazione intrinseca, positività e gratificazione nello svolgimento di un particolare compito”.

Lui cerca il flow con il disegno. Si chiama vivaUltra ed espone i suoi lavori in questi giorni da Solo a Milano.

Mi ha colpito molto la sua estetica fatta di leggere linee che generano tensione, come ci fosse un dramma interiore imminente che tira la pelle e lacera lentamente le pareti del corpo.

Sono appena entrata in loop per la serie tv Utopia. Mi ritrovo a guardare le tue illustrazioni. Entro (o almeno ci provo) nel tuo mondo. Arriva una visione rapida, lucida e violenta, seppure il tratto sia così delicato, e mi chiedo adesso chi sei.

Ho 36 anni e sono di Milano. Ho lavorato per dieci anni come art director in varie agenzie di comunicazione, ora lavoro da solo e tengo volutamente e fortemente separati il mio lavoro da grafico dai miei lavori personali.

Insieme ad un amico porto avanti Terracava, progetto di editoria indipendente che produce e promuove lavori di artisti che stimiamo. Siamo attivi dal 2011.

Le “favole per vecchi” mi hanno colpito. Il corpo che si lascia andare e le convinzioni consolidate con barre di zinco. Non è polite ma è quello che si pensa. Da dove nasce il tuo humor nero?

E’ stato più un esperimento per osservare la reazione delle persone mostrando loro qualcosa di forte, quando lo presento sul tavolo alle fiere la gente mi chiede ancora “perchè?”. E’ stato un lavoro a cui non ho dedicato particolare attenzione ma che ad oggi resta il più venduto tra librerie ed eventi di micro editoria.

In generale adoro le battute di cattivo gusto, quelle per cui tu non rideresti.

Milano. I creativi. E i luoghi comuni.

Premetto di essere nato a Milano da genitori milanesi e di non aver mai abitato altrove. Mi piace la mia città sotto molti punti di vista. Di tempo in agenzia ne ho speso e posso dirti che tutti i luoghi comuni di cui puoi aver sentito parlare o aver letto online riguardo i creativi di Milano, riguardo i loft ufficio, le gare, i lavori pagati poco, quelli non pagati, il coworking, gli art director e le loro bici, i manager, gli account, i media key account manager, le gallerie, le “gallerie” dove servono hamburger, etc etc., sono per la maggior parte veri.

L’hai trovato il flow?

Certo, quasi quotidianamente . Per chi non sapesse di cosa si tratta qui la spiegazione

Sono convinta che continui ad essere più incisiva un’opera che qualsiasi cazzata condivisa su facebook che dopo 30 secondi hai già dimenticato per un’altra ma è sempre più difficile coinvolgere l’attenzione di un pubblico con la faccia a forma di iphone. Qual è l’impatto che ha la tecnologia sul tuo lavoro?

All’interno del lavoro nessuno, non utilizzo volutamente computer nei miei disegni e preferisco lavorare con le mani. Raramente mi soffermo a guardare lavori fatti a computer. Spendendo poi già parecchie ore davanti ad un monitor per lavoro, per anni ho deciso di non avere nessun tipo di social network personale né di contatto online con le persone. Mi rendo conto però che promuovere il proprio lavoro è importante e la micro editoria su questo aspetto mi sta cambiando. Solo settimana scorsa ho aperto un account twitter.