LA FIORERIA

un giorno con Irene Cuzzaniti

Tante persone si soffermano affascinate, qualcuno scatta una foto, altri chiedono il nome di una pianta all’ingresso de la Fioreria.

Quello che non sanno è che la Fioreria è molto di più che un semplice negozio di fiori ma uno spazio multi funzionale e Irene Cuzzaniti, la sua ideatrice ci spiega il perché…

Ma facciamo un passo indietro. Abbiamo deciso di passare una giornata insieme ad Irene per poter comprendere meglio il suo progetto. Sempre di più facciamo fatica a definire le nostre professioni con un solo nome. Quante volte abbiamo detto: “dovresti passare una giornata con me per capire cosa faccio! “

Ebbene la nostra giornata inizia al mercato dei fiori di Milano dove Irene deve comprare delle rose per il suo corso Fatti il Mazzo (corso che ha dato il nome anche al suo primo libro edito dal 24ore Cultura) e deve scegliere dei fiori per lo shooting che faremo oggi insieme con i vasi del brand Nude glass.

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Un rito mattutino fatto di colori, profumi e chiacchiere con i venditori che ormai Irene conosce bene.

Scelti i fiori ci muoviamo alla volta dello showroom dove ritirare i vasi e poi dritte a la Fioreria per scattare qualche foto e preparare questa intervista.

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Nel frattempo Irene risponde a telefonate di chi chiama per un corso,  manda un preventivo, pianifica la manutenzione di un allestimento di Kokedama, sistema il negozio, prepara i vasi, cura le rose all’ingresso, smanetta sul tablet, risponde alle mail, crea eventi e si scusa con i clienti che arrivano “scusate stamattina c’è uno shooting..”

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Per descriverla diremmo che è un’imprenditrice, ma apparirebbe freddo. Lei invece è piena di calore e energia proveniente dalla grandissima passione che ha trasformato nella sua professione.

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Quando hai deciso di fare dell’amore per i fiori/piante la tua professione? Quale percorso hai seguito?

Mi sono laureata in architettura dei giardini e paesaggistica a Roma consapevole di aver scelto la facoltà giusta per me: ho sempre amato perdermi in campagna e al mare e durante le medie ed il liceo mi sono appassionata sempre di più alle piante, che curavo e studiavo sul terrazzo della mia casa romana.

Durante l’università ho lavorato in vivai, seguito corsi paralleli, collaborato per progetti con agronomi e altri architetti e una volta terminati gli studi ho semplicemente provato a fare quello per cui avevo studiato e che più di ogni altra cosa mi appassiona.

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Come è nata la Fioreria? Cos’è per te?

E’ nata come un’occasione presa al volo: dopo anni di collaborazioni e lavoro in Cascina Cuccagna si è liberato uno spazio bellissimo, io cercavo un laboratorio e ho deciso di provare. 

Per me è un po’ una figlia un po’, concedimi la presunzione, un dono che faccio agli altri, oltre che a me stessa, perché voglio che appartenga a tutti coloro che l’apprezzano, e sono tanti: credo sia tutto amore.

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Parlaci dei corsi…

I corsi sono ad oggi l’attività più costante della bottega e la caratterizzano molto. Nonostante in giro ci siano tanti workshop è difficile trovarne inerenti a temi naturali e botanici. Il taglio è leggero ma non superficiale: sono corsi hobbistici, per principianti o semi principianti, portati avanti in un clima rilassato, così informale che spesso nascono anche delle frequentazioni e dei gruppi che amano rincontrarsi, persone felici di poter parlare delle proprie piante senza sembrare troppo strane. C’è moltissima cura nella selezione degli insegnanti, dei temi proposti e del modo di proporli: devo dire che tirano fuori il meglio dalle persone. 

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Dalla Fioreria come da un seme è nata una pianta che si sta ramificando in tante direzioni: quali sono le tue attività collaterali?

Tante tantissime! Continuo a occuparmi di progettazione, realizzando per lo più terrazze e piccoli spazi verdi, cerco di coltivare più possibile i miei fiori in Cascina e mi piace prestarmi ad ambiti attigui a quello dei fiori, quindi collaborazioni con i magazine, la moda e il design, come oggi, ma forse quello che più mi cattura da un bel po’ sono gli allestimenti per eventi temporanei, trait d’union tra le mie competenze da architetto e quelle di fiorista.

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Quali progetti sono nati nel percorso che non avresti mai pensato di fare, e quali vorresti si realizzassero e che non sono si ancora realizzati?

Bella questa domanda! Non pensavo avrei aperto una bottega, di essere in grado di fare così tante cose da sola e non avevo mai pensato che avrei scritto un libro, per di più scattandone le foto, curandone gli aspetti dell’illustrazione con la mia fidata illustratrice Irene Rinaldi. L’elenco sarebbe ancora lungo..vivo molto alla giornata, al massimo per stagioni!

Tra qualche anno mi vedo in campagna, a coltivare i miei fiori e continuare le mie attività più riuscite da una bella casa rustica, nel frattempo però, proprio la prossima stagione, sto preparando una grande avventura nuova nuova, in cui spendere il mestiere di architetto del verde e la passione per gli allestimenti. Incrociamo le dita!

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 Un fiore per Modalità Demodè?

Fiore forte, grande e pieno di carattere e di rimandi nell’arte, dalle tante screziature e sempre disposto a nuove ibridazioni, nuovi incroci, a mutarsi ed apparire diverso: l’Iris. 

 Grazie

…grazie a te!

A seguire alcuni degli scatti realizzati con i vasi Magnolia e Sweets di Nude Glass. Le tovaglie di lino sono di Pomandere 

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