THE COOK CLUB MILANO

Social dinner. Cene "casalinghe" tra sconosciuti

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Si prenota online, si attende conferma e ci si presenta puntuali in una casa. No non è uno speed date! Ma il motivo che spinge a ritrovarsi con dei perfetti sconosciuti a casa di altri sconosciuti è il desiderio di convivialità, è l’amore per la buona e sana cucina e il divertimento di trovare dei commensali (8 in totale) con cui approfondire tematiche culinarie e non solo. Questi sono i fondamenti della social dinner.

Loro sono in tre, due cuochi e una blogger, e il loro progetto è THE COOK CLUB.

Il loro punto forte sono i viaggi: Marocco, Vietnam, Cuba che hanno influenzato la loro cucina, un’esperienza che parte dal “fusion” per trovare la sua identità.

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Quando nasce la passione per la cucina e come diventa un lavoro?

La passione per la cucina nasce quando ero un bambino e spesso solo in casa ho imparato ad autogestirmi tra i fornelli, il primo piatto che ho preparato tutto solo (avrò avuto circa 8 anni) è stato uno sformato di groviera, pesantissimo! Poveri i miei fratelli!
Questa passione è diventata un lavoro insieme al mio compagno, Miguel, grazie soprattutto al supporto dei nostri amici e al desiderio, ormai al culmine, di dedicarci quasi totalmente al cibo e all’arte del ricevere.
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Cos’è per te il cibo?
Il cibo?
Amore, incontri, cultura, storia, arte, viaggi, comunione, gente, mercati, colore … altro?
Come si abbinano ingredienti provenienti da altri Paesi senza coprire i sapori?
Le spezie incantano, ammaliano, danno sapore e solo con una giusta miscela non si corre il rischio di coprire la vera essenza dei piatti ma anzi di farne risaltare meglio ogni aroma con quel tocco in più non sempre riconoscibile.
Possono occorrere anni di esperimenti, ed entrare in empatia con la gente per indovinarne i gusti.
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Il biologico esiste davvero?
Se il biologico esiste? Certo! L’Italia poi ne è uno dei più importanti produttori, il problema è che magari il terreno a fianco ad uno biologico viene infestato da pesticidi, per questo è meglio affidarsi ad azienda di piccole dimensioni, in realtà locali, lontane dalle grandi distribuzioni.
Ci dai alcuni consigli per acquistare prodotti sani a Milano senza spendere una follia?
Il punto è questo: meglio mezzo kilo di pomodorini di Pachino che un kilo di pomodorini di Pechino!
Sono curiosa delle reazioni degli sconosciuti riuniti alla stessa tavola. Raccontaci degli aneddoti divertenti!
Reazioni strane non ce ne sono state, ad oggi tutti gli ospiti si sono sempre dimostrati gentili e predisposti ad una serata di condivisione e allegria.
Una cosa carina è che in seguito ad una serata si è creata una coppia, due ragazze che hanno voluto condividere con noi la nascita di un nuovo (forse) amore.
Ma l’atmosfera che si respira ad ogni modo, non è assolutamente da “dating”.
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Una ricetta facile che può sorprendere.
Mi piace inventare sempre dei crumbles sia dolci che salati, velocissimo è quello con burrata e cicoria saltata da servire in un bicchiere trasparente in modo da vederne gli strati e coperto con appunto un crumble di pane integrale precedentemente fritto,buonissimo e super veloce!
Un posto che ci consiglieresti per far sbarellare le papille gustative!
A Milano uno dei miei posti del cuore è la trattoria chic “Non è peccato” in via dell’Orso, cucina napoletana da perdere la testa!
Per un viaggio culinario più esotico “Sarla” in via Stampa, sapori indiani sofisticati e mai stucchevoli.
Veniamo a noi adesso, che modalità hai in testa?
La mia modalità è lo yoga con il quale riesco a canalizzare il buono e il bello della vita.
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Un’altra storia di social eating? Ma’ Hidden Kitchen Supper Club