Quando quest’estate ho dovuto pensare ad un regalo speciale da fare a mia madre per i suoi 60 anni, non ho avuto dubbi: ho pensato subito a Tomoko Tokuda, designer giapponese ma italiana d’adozione, e ai suoi gioielli senza tempo, piccole opere d’arte realizzate interamente a mano usando pezzi di vecchi orologi scovati ai mercatini di antiquariato.
Di seguito, un paio di domande per conoscere meglio questa talentuosa e simpatica designer:
1) Raccontaci un po’ di te….come hai iniziato? Come mai hai deciso di lavorare proprio con gli orologi?
Sono nata in Giappone ma già da piccola mi sono trasferita a Milano. Fin da giovane mi è sempre piaciuto girare per mercatini, e nel 2005, durante il mio solito giro in un mercatino d’antiquariato di Milano, mi sono per caso imbattuta in una polverosa scatola piena di orologi da polso rotti. Fu amore a prima vista, avevano una luce particolare e una bellezza infinita. In quel momento lavoravo come designer, e più particolarmente disegnavo soprattutto ricami per t-shirts, quindi da subito ho pensato all’idea di ricamare i componenti rotti di orologi ad un capo, ma visto che questi possono causare non pochi problemi ad esempio nel lavaggio degli indumenti, ho pensato ai gioielli. Ho subito fatto un mono-orecchino di prova, e da quel momento non ho più smesso di creare gioielli con orologi. Tutto quindi è stato molto spontaneo.
2) Che rapporto hai e quanto importante è per te il tempo?
Io sono una che è sempre in ritardo agli appuntamenti, e molto spesso non riesco a gestire neanche gli orari nella mia vita quotidiana. Cerco di aiutarmi il più possibile con gli orologi, guardandoli sempre, e quando, seppur raramente, riesco a gestire bene la mia giornata a livello tempistico sono molto soddisfatta. In ogni caso sono dell’idea che il tempo vive di vita propria.
3) Usi vecchi orologi ed ingranaggi anche per motivi ecologici?
Magari il mio è egoismo, ma quando ho iniziato questo lavoro non ho pensato a nulla, ho semplicemente voluto usare cose dimenticate, ridare nuova luce a questi oggetti che meritano davvero di rivivere. Gli orologi vecchi, rotti e dimenticati son talmente belli che sono dell’idea che qualsiasi altra persona poteva aver la mia stessa idea.
4) In che cosa trovi ispirazione?
Mi vergogno a dirlo, ma non faccio quasi mai ricerche, e non esco mai di casa. Trovo sempre nuove idee direttamente dagli orologi.
5) Hai vissuto in Giappone, in Francia e in Italia. Quanto e in che modo questi tre paesi hanno influito sul tuo lavoro?
Il Giappone mi ha sicuramente insegnato la precisione e la modestia, la Francia invece mi ha donato la capacità nel cogliere la bellezza e l’importanza scenografica nelle cose, ed infine l’Italia mi ha insegnato la semplicità e la pazienza nel fare le cose.
6) Cosa significa in Italia e nel 2012 essere una designer “indipendente”? Quali sono i canali (commerciali, distributivi, comunicativi) a cui bisogna affacciarsi?
Questa è una domanda molto difficile. Diciamo che sicuramente la vera sfida per tutti i piccoli designer ormai è poter continuare la propria attività. Per quanto mi riguarda, io lavoro da sola, faccio solo questo lavoro e non ho intenzione di ingrandire il mio marchio. Avendo un limite nella produzione di gioielli, visto che vengono creati artigianalmente, non ho mai avuto un distributore, ma ho sempre lavorato direttamente con i negozianti. Insomma, l’importante per me è semplicemente creare gli oggetti che mi piacciono.
Per quanto riguarda i canali per farsi conoscere, ho sempre partecipato ad importanti esposizioni a Milano e Parigi, eposizioni in cui si incontrano buyer provenienti da tutto il mondo, anche se ammetto che nell’anno appena passato ho partecipato soprattutto ad eventi in cui potevo avere un contatto diretto con i privati. In ogni caso penso che la cosa più importante è scegliere la giusta fiera e farsi conoscere, sia tra i buyer, che tra i privati.
7) Progetti futuri? Mai pensato di tradire i tuoi amati orologi per lavorare con altri materiali?
Per il momento no,finchè esistono orologi rotti lavorerò sempre con loro.
Per ulteriori informazioni: http://www.tomokotokuda.com/