UABOS

10 anni di musica e un nuovo vinile

Forse può passare inosservato, sebbene il suo metro e mezzo di rasta, ma quando sale in consolle anima qualsiasi tipo di pubblico. Lui è UABOS, all’anagrafe Matteo Pepe, e si muove sulle scena del clubbing milanese da 10 anni. Resident di Le Cannibale e dei secret party KAFKA negli ultimi 4 anni ha aperto, e molto spesso chiuso, le nottate accanto a guest internazionali come Groove Armada, Erol Alkan, Nathan Fake, Jimmy Edgar, Gold Panda, Com Truise… E molti molti altri nomi noti della scena elettronica. E’ spesso affidato a lui l’arduo compito di “scaldare la folla”, concentrato nel suo rituale e rassicurato dai suoi amuleti portafortuna (sappiamo che ne hai!) tocca il mixer e la magia prende vita sul dancefloor!

Fresco di uscita un nuovo vinile con l’etichetta olandese Bitter Moon/Bordello a Parigi con in testa il singolo DUSK, con tanto di video made in Japan realizzato dagli emergenti e talentuosi Sette Secondi CircaL’album è un’evoluzione matura e stilistica del dj e produttore che rielabora le ultime tendenze della disco ed electronic music contemporanea portando l’ascolto su diversi piani di interpretazione, dal ritmo scandito alla profondità delle contaminazioni sonore, dall’ascolto privato al pubblico forse espressione dell’animo ambivalente di chi è costantemente sotto osservazione eppure solo nei suoi viaggi acustici.

E se il pulp movie “From Dusk till Dawn” è perfetta metafora delle serate infinite e travolgenti con UABOS vi sveliamo anche che a fine luglio uscirà un altro ep per la label tedesca Toy Tonics del producer Munk con il remix dell’olandese Legowelt! Questo regaz non si ferma mai : )

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La prima volta davanti ad una consolle. E l’ultima con un pubblico acclamante!

La prima volta in console è stata nel 2005 al Colony, ex Jammin. Ricordo l’ansia e l’entusiasmo, emozioni che fra l’altro mi continuano ad accompagnare in ogni mio djset. Ricordo la mia mini borsa di dischi e un improbabile enorme porta cd. Fu una serata memorabile, e se ne è parlato per settimane. Da quella prima serata è partita la mia residency al “Klash” che è durata circa 4 anni. Anche in quell’occasione avevo davanti un pubblico acclamante e scalmanato; ammetto però che erano praticamente quasi solo amici. L’ultima invece è stata con Le Cannibale al Magnolia venerdì scorso. Anche questa è stata una bella serata: ho avuto modo di riniziare ad usare il vinile, un supporto che per vari motivi avevo un po’ abbandonato. Ho provato a suonare tracce un po’ più strane e il feedback è stato super positivo. Si è creta una bella empatia con il pubblico e il dancefloor ad un certo punto era veramente bello caldo. Sicuramente entrambe serate che mi hanno fatto tornare a casa contento.

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Il tuo nuovo EP in uscita con un’etichetta olandese, il tuo stato d’animo e le influenze artistiche che lo hanno ispirato.

Sono veramente entusiasta! E sono felicissimo di uscire per un’etichetta Olandese come Bitter Moon. Sto guardando molto al loro panorama musicale, ed è quello da cui sto attingendo di più.
 Questo ep mi rappresenta molto, e, al suo interno, penso si possa trovare quasi tutto il mio percorso musicale: dagli arpeggi di Legowelt ed Alden Tyrell, artisti che mi hanno fatto amare questo genere e da cui sono artisticamente nato come dj, ai pad con sonorità più novanta e house dei primi album di Moby (consiglio vivamente l’ascolto di “Ambient”) e di Aroy Dee (album “Sketches”), da cui sono stato affascinato ultimamente. E’ un ep con tante contaminazioni, faccio abbastanza fatica a catalogarlo: ha dei rimandi disco electro e house, senza essere definitivamente una di queste tre cose. Sono un dj che non si è mai focalizzato prettamente su un genere, ho sempre mixato vari stili, e questo penso sia un punto di forza anche nella produzione. Ogni singola traccia è stata concepita in periodi diversi, anche abbastanza lontani fra loro, quindi mi riesce difficile dirti precisamente da cosa sono stato influenzato: sicuramente è il frutto di un percorso.

Hai suonato accanto ai maggiori artisti internazionali di elettronica, techno, house e chi più ne ha ne metta! Ci racconti un aneddoto che ti fa ancora ridere?

Un aneddoto che a pensarci mi fa ancora sorridere è il casco di banane chiesto da Dave Clarke. Non della frutta ma solo un casco di banane, oltre a chiaramente delle cose piu normali, tipo, degli asciugami e una vodka particolare. Ma il casco di banane gialle difianco al cdj non sò perchè mi fa ancora ridere. E poi aneddoti legati a Hercules & Love Affair o Mike Skinner ma è meglio soprassedere

La tua playlist della notte la conosciamo bene, ora vogliamo sapere cosa ascolti quando ti svegli!

Quando mi sveglio, in realtà, ascolto tutte le nuove uscite negli store di dischi online e faccio un veloce giro su soundcloud a caccia di novità. Gli ascolti più svariati li faccio di notte, prima di andare a letto, quando la giornata lavorativa è finita, o in macchina se non ho nuovi mixati d’ascoltare. Ascolto un po’ di tutto. Moltissima musica Italiana. Non solo elettronica ma molto progressive rock, sempre italiano, fra i più famosi Il Banco Del Mutuo Soccorso e i New Trolls, arrivando fino ai cantautori come Battiato, Giuni Russo, De Andre e Dalla. Ho ascoltato anche tanta new wave e EBM come i Central Unit, Linear Movement, Xeno & Oaklander, Front 242 i Nitzer Ebb e molti altri. Ho avuto vari periodi, in cui ho ascoltato le cose più disparate. Ho ascoltato quasi tutto il rap italiano uscito prima del 2000/2002, e lo ascolto tuttora volentieri, anche se, senza iniziare polemiche, la maggior parte delle nuove uscite non mi entusiasmano. Ho apprezzato molto “Post Scripta” di Kaos One, alcune tracce di Zero kills di The Night Skinny e alcuni artisti dell’ Unlimited Stuggle come Johnny Marsiglia. Attendiamo con ansia il nuovo disco del Colle der Fomento, ormai in cantiere da diversi anni.

Se dovessi salvare da un cataclisma 10 album in ordine sparso salverei:
“No Palco”- BMS, “Fastidio”- Kaos One, “Radici”- Guccini, “Concerto Grosso”- New Trolls, “107 Elementi”- Neffa, “La Voce Del Padrone”- Battiato, “Enjoy”- CCCP, “Un Biglietto Del Tram”- Stormy Six, “Storia Di Un Impiegato”- De Andre e “Tabula Rasa Elettrificata” dei CSI.

Le passioni di UABOS oltre la musica.
Vivo la passione per la musica in maniera totalizzante, dunque mi viene difficile dedicare il tempo adeguato a qualcos’altro se non leggere due pagine di un buon libro prima di andare a dormire. Detto questo nell’ultimo anno mi sono appassionato allo squash. Prima di iniziare la carriera di dj ho giocato per 10 anni a rugby; finito con questo sport pensavo che nient’altro mi potesse appassionare. L’anno scorso per caso, per far contento un amico, mi son fatto convincere ad andare a giocare con lui a squash. Da quel giorno almeno una volta a settimana, meglio se due, devo assolutamente andarci. Trovo sia uno sport divertentissimo e al contempo molto competitivo, in cui sfogare in 45 minuti, il tempo di una “partita”, lo stress accumulato. E’ diventata quasi un’ossessione più che una passione, addirittura, ho intitolato una traccia del mio ultimo ep “Squash”.

Davanti alla consolle mi sento come sott’acqua, serena, libera e totalmente immersa. Il tuo è un punto di osservazione sul pubblico estremamente privilegiato, testi gli umori dimostrando sempre una certa attenzione e sensibilità, forse è una delle analisi sociali più profonde che possano essere elaborate. Quanto tempo hai impiegato nell’affinare questa comprensione?

Penso sia una delle principali qualità che un dj deve avere o acquisire: è assolutamente fondamentale. Dopo essersi creato una solida base tecnica, può essere considerata una qualità imprescindibile. Infatti un buon dj si riconosce anche dall’ interpretazione che ha della pista. Mi ritengo una persona abbastanza sensibile quindi non ho fatto molta fatica a sviluppare questa abilità. E’ uno scambio energetico a cui, penso, nessun “artista” può sottrarsi quando sale su un palco, ed è indubbiamente anche uno dei motivi che mi fa amare il mio lavoro.

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I posti che ami a Milano.

Essendo nato e cresciuto a Milano i luoghi che amo di più sono quelli che hanno scandito le tappe della mia crescita. Sono molto affezionato a piazza Imperatore Tito, piazzale Insubria e tutto questo quartiere. Mia nonna abitava in via Lattanzio e buona parte del mio tempo libero, in infanzia e pre adolescenza l’ho passato lì. Diciamo che sento di essere cresciuto in questa zona più che in quella dove ho sempre abitato. E’ stata testimone dei primi giri da solo, delle prime tag e delle prime sigarette, complice la vicinanza di due cugini. Ho il ricordo di infinite estati passate a zonzo fra le vie, i giardinetti e l’oratorio di zona, San Pio V .
 Mi sento molto legato anche a Largo Marinai d’Italia, un parco anch’esso vicino alla zona di cui parlavo prima. E’ vicino al liceo che ho frequentato, Hajech, e per molti anni mi incontravo con gli amici lì. In questo parco ho stretto legami con le persone che tutt’ora mi sono molto vicine, gli amici su cui veramente posso contare, è stato il punto di ritrovo per tutti noi per diversi anni. Sono affezionato anche a Lambrate, dove giocavo a rugby e avevo molti amici in età adolescenziale. Nell’appartamento di un carissimo amico, in questa zona, ho avuto il primo approccio alla musica, che non fosse il flauto che ho imparato a suonare a 8 anni. Io mettevo dei beat e lui provava a suonare il basso o un vecchio rullante, erano delle piccolo jam session caciarone, le ricordo con molto piacere.

Il nostro grande classico… Che modalità hai in testa? 

La frenetica voglia di spaccare e la paura di non riuscirci. Penso sia la mia modalità principale. Senza contare le “sotto modalità” che derivano da queste due. Passo da un euforica creatività ad un ansia che mi ottenebra la mente e mi toglie il respiro. Una costante guerra in pratica, anche se all’esterno posso sembrare una persona molto pacata.