Peccatori! Erranti! Creature magiche, sconosciute, dagli abissi, dagli inferi, da oceani remoti. Il mondo, anzi i disegni di Pietro Sedda sono ora raccolti in un libro “Santi, Marinai e Balene… e Disastri“. In teoria tatuaggi, in realtà opere. Perchè di Arte si deve parlare, di fronte a tanta minuzia, ricerca e passione, altro non si tratta che di Arte.
“Cio’ che imperfetto e’ mi esalta piu’ del perfetto perche’ del secondo non ho conoscenza alcuna.”
Arrivato dalla Sardegna, una quindicina di anni fa, Pietro è una delle icone che rende Milano meno grigia. Ecco un’ intervistina al volo, rubata tra un tatuaggio e l’altro:
Ti definisci un artista?
Sicuramente la mia formazione all’Accademia di Brera, si sente. Quando elaboro un tatuaggio, mi ispiro a tutto quello che mi influenza, design, poesia, moda, il mio stesso vissuto.
Hai un elemento feticcio, qualcosa che ricorre spesso nei tuoi lavori?
In realtà no, spesso mi lascio guidare dall’istinto. Un disegno può prendere forma nel momento stesso. Posso immaginarlo diverso il giorno prima, e secondo il sentimento e l’umore può modificarsi il giorno dopo. Non è detto che il tatuaggio sia perfetto, come il corpo umano, è unico e mai uguale.
Che ci fanno i santi della tradizione italiana con elementi della cultura nipponica?
Da un parte c’è un background storico, di cultura sociale e dall’altra una nuova conoscenza, frutto di viaggi, come quello in Giappone, che mi ha lasciato molto. La modernità è assimilare e combinare tutto, in modo che possano coesistere.
Umh…vatti a fidare. E se un cliente vuole un disegno specifico e preciso, che fai?
Bhè rispondo, che ogni tatuaggio è come un figlio, che a un certo punto prende la sua strada. Non posso sapere in anticipo come crescerà, come diventerà. Non posso prevedere il risultato finale. Lascio che il tatuaggio prenda vita da sè, mi lascio solo la parte dell’interprete, della mano, la realizzazione segue un flusso, come quando si crea.
Anche se non avete mai pensato a tatuarvi, non importa. The Saint Mariner, lo studio di Pietro, vale una visita. Uno spazio dove nutrirsi di immagine risulta naturale, d’impatto, potente.
Alle pareti anche i Friends of The House Fratelli Marvellini di cui abbiamo parlato qui e un corner per hair styling di Gum. Al piano di sotto invece, Solo Vinili/Libri, con una selezione di lavori (foto, illustrazione, grafica) sempre interessantissima, e mostre in corso da farci un salto, al momento ALONE AT SOLO di Massimo Gurnari (di cui avevamo accennato qui).
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