Si sono dei supereroi! No non hanno salvato il mondo da una catastrofe! Questi 6 giovani designer belgi, talentuosi dai nomi impronunciabili, hanno spodestato per alcuni anni l’egemonia dei brand dominanti per imporre un nuovo modo di concepire la forma. Non più un corpo vestito ma l’abito come protagonista, assoluto, una sorta di guscio ancestrale dalle linee studiate, una struttura di pesanti pannelli di tessuto costruita come una casa, un approccio totalmente rivoluzionario nato da una riflessione artistica ed estetica che ha influenzato lo stile del momento consacrando la Royal Academy di Anversa centro della moda contemporanea. Erano gli anni ’80, era la nascita del minimal/concettuale e loro sono: Walter Van Beirendonck, Ann Demeulemeester, Dries Van Noten, Dirk Van Saene, Dirk Bikkembergs e Marina Yee.
Un breve preambolo per non dimenticare il ruolo fondamentale di questa affascinante città fiamminga, un melting pot di moda, arte, design e tendenze. Accanto alle vie della moda con le boutique delle grandi firme ci sono diramazioni con semplici bar che si trasformano in hair stylist, negozi vintage e di design in cui si nota l’attitudine a voler definire nuovi spazi working in progress.
Arriviamo al MoMu, un tempo albergo e negozio di abiti da lavoro maschili, oggi tempio della moda che ha mantenuto all’esterno la sua struttura industrial mentre internamente si sviluppa in verticale con ambienti ampi e scale asimmetriche che creano un gioco prospettico dinamico e inaspettato.
La mostra in corso è dedicato alla regina del drappeggio e degli abiti scultura: Madame Grès: Sculptural Fashion.
“Volevo diventare una scultrice in quanto per me lavorare un tessuto o la pietra è la stessa cosa”. Madame Grès
L’esposizione ripercorre i cinquant’anni della carriera di questa esponente avanguardista della storia della moda che ha vestito volti noti come Marlene Dietrich, Greta Garbo, Grace Kelly, Jacqueline Kennedy. Un percorso che analizza il suo studio minimalista attraverso i decenni, si passa dagli abiti da sera drappeggiati in stile ellenico anni ’40-’50 a quelli moderni e più concettuali degli anni ’60-’70, fino al beachwear. Madame Grès precorse i tempi e nel 1942 fondò la sua prima casa di moda che continuò a gestire fino al 1988 sempre guidata dall’ideale di un abito senza cuciture visibili e dal desidero di voler trasformare la silhouette femminile in quella di una dea dell’Olimpo.
Direttamente dal Musée Bourdelle di Parigi (per approfondire), il MoMu di Anversa presenta le creazioni di Madame Grès attraverso un allestimento realizzato ad hoc dall’artista belga Renato Nicolodi che unisce passato e presente attraverso le collezioni iperfemminili della coutourière parigina e quelle di Yamamoto, Gaultier, Ackermann che delineano i contorni dei passaggi concettuali e dei ritorni costanti di stile tra le epoche.
A special House, where each and every floor tells a story. Esordisce con questa frase emblematica il sito del ristorante/concept store Graanmaarkt 13.
Un ambiente speciale, accogliente, romantico e ricercato. 7 portate per gustare il senso della cucina di Seppe Nobels attraverso una calibrata combinazione di elementi mai ridondante che esalta contrasti e sfumature del tutto nuove per il mio palato. Ma anche gli “esperti” concordano definendo i piatti di questo riconosciuto giovane chef delle Fiandre “bilanciata, alta , rigorosa senza l’arroganza giovanile che spesso somma troppi sapori perdendo l’armonia..” valido nella moda come nel food less is more!
Ringrazio Turismo Fiandre per questo indimenticabile #fiandrefoodwk !