BAILEY’S STARDUST – London calling

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La mostra che non mi perderò. Attesissima e fiore all’occhiello della National Portrait Gallery di Londra. Dal 6 febbraio (fino al 1° giugno).

Parliamo di David Bailey, il mitico fotografo della Swinging London, un’icona vivente che attraverso la sua macchina ha visto l’arte, la moda, i personaggi, i cambiamenti, amato, osannato e degno detentore del titolo di Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico, conferitogli nel 2001 come riconoscimento per il suo impegno artistico.

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Bailey è pura memoria storica, testimone di stravolgimenti culturali e rivoluzioni di costume, oggi a 78 anni compiuti (il 2 gennaio) non ha perso il suo fascino specie quando racconta del grande amore per la sua quarta moglie Catherine Dyer, modella, al suo fianco dal 1986. Alla quale sono dedicati molti degli scatti esposti.%name BAILEYS STARDUST   London calling

Lui stesso ha selezionato le 250 immagini da esporre da un immenso archivio “potrebbe fornire materiale per altre 10 mostre simili. Scegliere è stato un vero incubo”.

Si va dalle icone della moda, cinema, musica, design, Swinging London, fino ai reportage di viaggio in Africa, in Australia e in India. Nei ritratti, non solo gente famosa ma anche sconosciuti dell’East End londinese, persone incontrate durante i suoi viaggi e indigeni. The Box of Pin-Ups, selezione di immagini di personaggi mondani degli anni 60, e Bailey’s Democracy, la serie di foto scattate nel periodo in cui chiedeva a chiunque entrasse nel suo studio di posare nudo davanti al suo obiettivo.

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Bailey ha scelto anche il titolo della mostra: Stardust, come la sua canzone preferita composta nel 1927 da Hoagy Carmichael.

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