GIULIA ROSITANI – Out of order

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Le collezioni di Giulia Rositani sono un racconto bidimensionale, una Flatlandia in cui si incontrano righe, cerchi e quadrati e nuotano nei colori. Ma la costanza e determinazione della giovane designer sono reali come i suoi capi concepiti per essere indossati e vissuti con ironia ed energia la stessa della sua terra natia, la Calabria.

Estro creativo e spirito frizzante. Oltre alla vocazione cosa serve per farsi notare nell’affollamento dei new talents?

Sinceramente non ho idea su cosa serva davvero per farsi notare, se no lo avrei già fatto:) Credo che sia un insieme di doti che il “Talento” in questione possiede, capaci di catturare l’attenzione di tutti, talmente forti da scaturire da un interesse vero e dalla curiosità. Come quando passi davanti ad una vetrina, se vedi qualcosa di interessante ti fermi, se no vai avanti e il bello è che per capirlo bastano pochi secondi.

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I bambini nascono dal cavolo. Oppure no. Il tuo inizio.

Purtroppo non posso dirvi bugie, non sono nata sotto un cavolo, ma in ospedale a Catanzaro, il 13 Settembre 1983, sono una Vergine ascendente Ariete, così mi è capitato.
Lavorativamente parlando invece sono nata circondata da stoffe meravigliose, in un converter (azienda che si occupa di seguire tutto quello che è stampa, per le case di moda) “Colour’s Company”. Il mio lavoro ha profonde radici nel comasco e io sono felice di avere iniziato lì e tutt’ora ovviamente stampo a Como.

I colori sono importanti come le parole. Quali sono quelli che esprimono il tuo linguaggio?

Dipende da cosa sto dicendo o vorrei dire. Io non faccio mai una cartella colori, proprio perchè so gìà che i colori li userò tutti e in ogni disegno verranno messi insieme per creare l’equilibrio giusto, ma questo verrà fuori solo alla fine. Se dovessi scegliere un colore penso sarebbe il rosso.

 

L’intervista continua su DATE*HUB a questo link!

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