Era tardi e il letto mi reclamava, ho acceso giusto un momento. Quel titolo, Quentin.. E alla fine l’ho rivisto tutto!
Due banali motivi per ricordare questa pellicola e vederla (e rivederla) assolutamente: un simposio unico di trash e pulp dalla prima all’ultima scena.
Rodriguez e Tarantino accoppiata storica che ti danno l’occasione di godere di un eccezionale lato b del George da Nespresso, chiacchierato e noioso.
Il fratello, interpretato proprio da Quentin, nel ruolo di pazzo furioso, bipolare, maniaco sessuale e aggressivo è più del solito cameo e dalla prima inquadratura della sua mano forata alla sua morte per attacco della bella regina vampira, Salma Hayek, prima, e pugnalato con un paletto dall’amorevole fratellino, dopo detta il ritmo di tutto il film.
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Nel cast di From Dusk till Dawn, titolo originale, solo nomi tosti: una giovanissima Juliette Lewis disinvolta e genuina, Harvey Keitel, pastore si ma con il fucile a pompa messo a croce!
Grottesco al tal punto che nemmeno il pistola-pene di Sex Machine nè la determinazione di Frost ex reduce dal vietnam frequentatori del Tizzy Twister (in realtà covo di vampiri assetati di vittime) riesce a salvarli, muoiono quasi tutti trasformandosi prima in orrendi ammassi di carne, sangue e denti affilati come nei migliori “pizza b movie” tanto cari ai produttori.
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A condire il mio desiderio di inserire questo cult anni Novanta nella rubrica è stata la notizia di ieri: “Roma. Si risveglia durante il suo funerale esce dalla bara e prende a morsi il prete”.