Venerdì sera, aperitivo tra amici e immancabile discorso sulle serie TV. Quando qualcuno parte in quarta con ‘devi assolutamente vedere questa serie, devi vederla’, io mi dirigo dritta al bancone a prendere un altro drink. Il bello delle serie e che non solo vi tengono incollati al computer per ore, come in stato di ipnosi, ma vi danno anche inspiegabilmente un messaggio subliminale, una missione: diffondere il verbo, creare nuovi proseliti.
Niente, con me non attacca quasi mai, ma ieri sera ho pronunciato io la fastidiosa frase: ‘dovete vedere questa serie!’ . Trattasi di The Young pope, di cui si è da poco conclusa la prima stagione di 10 episodi.
Ne hanno parlato tutti, dai quotidiani nazionali al The Guardian (sotto un Tweet entusiasta di un corrispondente di The Economist, CNN, The Guardian) quindi avete ampio materiale nazionale ed internazionale per informarvi.
Thoughts on Paolo Sorrentino's The Young Pope – my new favourite TV series / film.https://t.co/8DotDM2VNu pic.twitter.com/c1NlXpMMhm
— Nicholas Barber (@NicholasLBarber) September 19, 2016
Io vi darò 5 piccoli motivi per vedere la serie senza spoilerare. Liberi di alzarvi ora, ignorarmi ed andare a prendere un drink…
1 Per il mix improbabile ed esplosivo di tema/cast/regia/produzione.
Quando si è diffusa la notizia dell’inizio delle riprese tanti hanno pensato fosse una bufala del web. Jude Law nei panni del papa diretto da Sorrentino insieme a Silvio Orlando e Diane Keaton in una serie per HBO?! Eh!?!
Verificata la veridicità della notizia in molti hanno pensato sarà una “Sorrentinata”: lo stile di Sorrentino non è adatto ad una serie tv.
Falso e falso. Il mix esplosivo è esploso in un grande successo.
2 Per l’idea improbabile resa e rappresentata in un equilibrio perfetto tra ricostruzione realistica e surrealismo visionario, magico. Va bene ogni tanto Paolo Sorrentino esagera e fa saltellare un canguro per i giardini Vaticani, ma chi avrebbe mai pensato di rappresentare un Papa in tuta da ginnastica bianca che fuma una sigaretta dopo l’altra?
3 Per la maniera delicata ma tagliente di affrontare temi scottanti come l’omosessualità, la pedofilia, il ruolo della chiesa, la storia della religione, la natura umana e più di tutti, l’amore.
4 Per la colonna sonora . Disponibile su Spotity spazia da Trentemoller a Peppino di Capri passando per Nada, Jeff buckley, Flume, Roberto Murolo, LMFAO e ovviamente qualche Requiem e Ave Maria. Un altro mix esplosivo di generi epoche e sound distanti ma fluidi nell’insieme.
5 Perché è una serie in parte Italiana, firmata da un regista Italiano, ma internazionale e originale, che non scimmiotta alcuna serie americana e che è stata distribuita in tutto il mondo destando interesse e pareri molto positivi. Per una volta non critichiamo e cerchiamo di essere orgogliosi.
6 Perché forse sarete un po’ stufi di vampiri, detective, trafficanti di droga, troni di spade, etc?
Aspettando la prossima stagione… Amen.