Era da tempo che li aspettavo. Da quando per la prima volta ho ascoltato il loro secondo album “Helplessness Blues“. Bisogna attendere un po’, perché ad aprire il concerto al Teatro Smeraldo, una nuova scoperta (parlo per me ovviamente). Alela Diane, giovane folk singer americana, a presentare il suo terzo album “Alela Diane & Wild Divine” (Rough Trade, 2011). Il teatro si riempie della sua calda voce, delle chitarre e dei controcanti dei Wild Divine che l’accompagnano. E tutti rimangono in silenzio, ad ascoltare solo lei, che riesce quasi a farti dimenticare che sei lì per vedere i Fleet Foxes.
Ma poi la scenografia cambia, e un muro di stelle anticipa l’entrata di questi strampalati fricchettoni, che aprono con una fantastica “The Plains / Bitter Dancer” (guarda il video) e da qui in poi le parole si sprecano. Rapiti ed estasiati dalla particolarissima voce di Robin Pecknold, dagli armoniosi controcanti dei suoi compagni, e da una potenza sonora incredibile. Animali da palcoscenico.
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E infine la chicca. Alela torna sul palco con Robin. Soli, per cantare “These Days” di Nico.
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