KEATON HENSON – quindici minuti sono pochi

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In the future, everyone will be world-famous for 15 minutes” , Andy Warhol ci aveva visto giusto, un principio democratico , popolare e talmente aderente alla realtà da cadere nella stessa banale ingiustizia.
Keaton Henson è un cantautore Londinese, ha la barba lunga, i capelli lunghi e la chitarra classica, il due aprile scorso è uscito il suo primo album, Dear, che talvolta parla di amori non troppo corrisposti.

L’ingiustizia sta nel fatto che chiunque può ascoltare la sua voce flebile, guardare il personaggio ed etichettarlo passati quindici minuti, solo come proseguo della scia neofolk (Bon Iver su tutti, ma anche William Fitzsimmons, City and Colour, ecc…); gli stessi quindici minuti che si potrebbero passare a leggere le critiche di uno come me, che poi comincia gli articoli con una citazione di Warhol…

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Keaton Henson fa però effettivamente parte della corrente neofolk, anche se ha sostituito alla capanna tra i monti una casa vicino all’aeroporto di Heatrow, dal quale ruba i rumori per metterli nell’intro delle canzoni e di concerti live se ne parla ma a bassa voce.
Ad arricchire il personaggio, infatti, resta una costrizione alla solitudine dettata dai frequenti attacchi di panico che, dopo il primo e traumatizzante spettacolo, lo costringono a suonare all’interno di una tenda, montata sul palco, nascosto dagli occhi di un pubblico ne ancora troppo vasto.
Keaton Henson è soprattutto un illustratore, convinto dagli amici a pubblicare le stupende canzoni che ascoltavano talvolta in sua compagnia.

You don’t know how lucky you are parla di amore verso una donna, non il suo ma quello di un altro, in Small hands un amante supplica la donna dei desideri di dimenticarlo, in Charot si racconta del tempo che passa.

 [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=9EN9MIa3Kyc[/youtube]

Keaton Henson per ora non ha ancora riscosso un successo fenomenale, forse perché, come si legge nella sua Bio: “Keaton Henson spends his time alone, writing songs e sometimes drawing, he doesn’t like to talk about himself”.

Consiglio a tutti di visitare il sito, sia per la musica che per le illustrazioni (clicca qui).

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=MfvcPeWO8yk[/youtube]

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=NrQp8xhLuAA[/youtube]

 

Thanks to Stefano Bergami!