Prima del rientro estivo che mi riporta nella grigia Milano ho ritenuto opportuno inaugurare l’inizio del “nuovo anno” lavorativo a suon di musica. Come? Andando al castello Scaligero a Villafranca di Verona il 2 Settembre a vedere i Sigur Rós.
Proprio quest’anno è nato un nuovo evento musicale dal nome A Perfect Day Festival che ha riscosso grande successo grazie alla presenza di artisti di fama mondiale. Il nuovo happening è iniziato all’interno del suggestivo castello di Villafranca il 31 Agosto proseguendo per i due giorni successivi.
Il mio principale scopo era quello di poter vedere finalmente dal vivo i Sigur Rós, avendo mancato purtroppo il loro ultimo concerto tenuto in Italia nel 2009 a Firenze, negli splendidi Giardini di Boboli.
Quella di Verona è stata l’unica data italiana della band islandese, nella quale hanno presentato il loro sesto album Valtari (dall’islandese “rullo compressore”).
Tra la mota, il fango, qualche pozzanghera qua e là, ci siamo accampati nell’unico pezzo verde asciutto…o quasi… e nell’attesa ci siamo goduti tre band: i Deus, Mark Lenegan e gli Alt J. Bella scelta soprattutto per quest’ultimi, 4 ragazzi di Leeds formatosi nel 2007 che rispetto agli altri due gruppi, si avvicinano di più allo stile della band islandese. Bravissimi, e per chi non li conoscesse ecco un articolo del mio amico Stefano che parla proprio di loro.
Il sole inizia a calare e l’umidità a salire, si fanno le 22, il buio e le torri del castello di Villafranca illuminate, ma il suono simile a quello di un carillon proveniente dal palco ci fa capire che sono arrivati. Un carillon che produce una melodia inconfondibile, quella di Lagið Í Gær.
Da questo momento la voce di Jónsi e la musica degli altri membri del gruppo si insinua piano piano nella testa di tutti e le loro ombre proiettate lungo i muri del castello sembrano volerti avvolgere completamente nel loro mondo.
E’ la prima volta che mi ritrovo ad un concerto in cui nessuno canta, nessuno parla, chi ha gli occhi chiusi e si lascia completamente trasportare dalla musica e chi, fermo, immobile, non stacca gli occhi dal palco.
Io personalmente faccio un tuffo nel passato, ai giorni trascorsi in Islanda, si perchè forte è il richiamo a questa terra. Una musica fragile e sempre emozionante, interpretata secondo una sensibilità tormentata e con gusto tipicamente nordico, e risulta facile abbandonarsi ai propri pensieri. Rock e Sinfonica, per le chitarre distorte, l’archetto che si spezza, il basso, la batteria, per gli archi, i violini e l’approccio corale dei brani, ecco come è la loro musica.
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La band islandese ha proposto diverse canzoni degli album passati, tra i quali la meravigliosa Svefn-g-englar (da Ágætis byrjun del 1999) e ovviamente Hoppìpolla, ma inaspettatamente del loro ultimo disco hanno suonato solo due canzoni, Ekki múkk e Varúð .
Che dire, ascoltarli dal vivo è tutta un’altra cosa, grazie Verona e ci vediamo al prossimo Festival.
It was a perfect day for me…. And now I am ready to start!
Scaletta:
Lagið Í Gær
Vaka
Ný Batterí
Svefn-g-englar
Sæglópur
Viðrar vel til loftárása
Hoppípolla + Með blóðnasir
Olsen Olsen
Festival
Varúð
Hafssól
Ekki múkk
Popplagið
Thanks to Elisabetta Lami!