Conosco alcune persone che si sono “cancellate” da Facebook. O meglio, non le conosco più perchè ne ho perso le tracce..
Questa è una delle considerazioni che faccio quando decido di sospendere il mio account ( perchè possiamo congelarci l account ma non cancellarlo). Poi penso a tutte le volte che Facebook mi salva il culo ogni volta che perdo il telefono ( e capita spesso), a quanto serve per la promozione del magazine dove sto scrivendo in questo istante, al fatto che perderei eventi e appuntamenti… e tutta un’altra serie di alibi..
L’ultima volta che ho premuto il tasto di sospensione dell’ account ho resistito ben 48 ore. Già 30.000 persone invece hanno scelto di resistere per ben 99 giorni , spronati dal progetto 99 days of freedom, una campagna lanciata dall’agenzia olandese Just. Zuckerberg si starà preoccupando? Io non credo perchè ormai Facebook si è insinuato nelle nostre vite cambiando le nostre stesse abitudini relazionali e comportamentali in un modo che è difficile da debellare. Come la televisione che negli anni ottanta si è insinuata nelle case e veniva tenuta accesa senza che nessuno la guardasse. Allo stesso modo Facebook c è sempre tra le pagine del browser aperte.
«Ti sei mai chiesto come sarebbe la tua vita senza Facebook?» recita lo slogan della campagna.
Per partecipare bisogna loggarsi a Facebook per l’ultima volta, cambiando la propria immagine del profilo con il logo della campagna, e condividere un link che renderà visibile a tutti i contatti il proprio count-down. A quel punto siamo pronti: ci si slogga dal social, si disinstallano le applicazioni dallo smartphone e si dà inizio ai 99 giorni di “libertà”. In termini di tempo questa operazione ci farebbe guadagnare 1683 minuti di vita non virtuale da impiegare in attività molto più appaganti. Se poi ci aggiungiamo i minuti spesi in instagram, twitter, e altri social network il conto del tempo “perduto” potrebbe inquietare.
«Mentre discutevamo ci siamo resi conto che ognuno di noi aveva una relazione “complicata” con Facebook, legata a sentimenti prevalentemente negativi. Noi pensiamo che la felicità vera si prova nella vita vera e preferisco un complimento sincero a un like, esattamente come preferisco parlare a qualcuno di persona piuttosto che al telefono». ha dichiarato il direttore di Just, per spiegare come è nato il progetto.
Ogni 33 giorni verrà richiesto ai partecipanti del progetto di rispondere ad un questionario. Che sia l’inizio di un movimento “anti-facebook” ?
Forse si, o forse è l ennesima campagna social contro i social. Staremo a vedere.
Ciao, vado a passare qualche minutino su Facebook….