Vigilia di Natale a Firenze, vecchi amici che non vedi mai abbastanza. Voglia di farsi un giro in centro, senza incappare però nella mandria di turisti. Ci rifugiamo in una traversa di via de’ Calzaiuoli, e già il nome ovviamente ci piace: Via delle Oche. Qui tra un vinaino e una bottega, c’è Coquinarius, un locale che vale più di un bicchiere di vino e un crostone, con estrema lentezza, senza orologio e senza che il doppio turno ti chieda di liberare il tavolo.
Coquinarius nasce nel 1999. Ex stalla nel 1300, divenuta poi bottega artigiana, qui si mangia accostamenti insoliti a piatti tipici della cucina toscana (che te lo dico a fare?!). Niente di troppo pasticciato, si parte da formaggi, marmellate, salumi con incursioni di portate vegetariane. Il cibo segue il vino, protagonista delle pareti e della convivialità del luogo. La scelta si divide tra quelli naturali e alcune tra le migliori etichette d’Italia. Personale giovane, cortese e un ambiente ricercato che mantiene un’atmosfera familiare. Noi siamo rimasti fino alle 4 seduti a parlare, perchè il vero lusso, si sa, oggi è il tempo. E Coquinarius sembra far rima con lentezza, quella giusta. Raccomandiamo un buon rosso e un tagliere, e poi azzardatevi a dire che a Firenze si sta male.