Siamo tornati in questo meraviglioso ristorante nato da una storia di amore tra lo chef brasiliano Mateus Ávila Lobo Coelho, Alice e la Spagna nel 2012, Albufera che, come nelle migliori favole, cresce e si fa strada fino a diventare grande e una delle più autorevoli rappresentazioni della nuova cucina iberica in Italia.

Albufera è una laguna a sud di Valencia dove è nata la paella e dove si coltiva il riso adatto per la preparazione di questo piatto, che insieme alla tipica Fideua è una chicca del menù…

Mateus si inspira alla tradizione arricchendola però di elementi personali, di storie e gusti, facendo diventare le tapas dei piatti di alto livello in cui ritrovare i sapori autentici di un territorio ricco di storia e di cultura gastronomica ma al contempo paese della gastronomia 2.0.

Due domande allo chef
“Cosa ti ha colpito della cucina spagnola? Cosa c’è di tuo nei piatti? Il tuo piatto preferito?”
Sono rimasto colpito dall’ informalità nel mangiare; la condivisione che si cela dietro al concetto di tapas è qualcosa di meraviglioso, l’esperienza culinaria diventa condivisibile e avvicina le persone.
Mi piace trasmettere tramite i miei piatti le mie esperienze, amo viaggiare e riportare nei miei piatti quelle sensazioni e quei sapori dandogli un tocco di Spagna.
Il mio piatto preferita è la Paella negra de chipirones (riso nero con le seppioline); con due ingredienti si riesce a creare un grande piatto, è l’esempio di come la Paella per gli spagnoli sia l’esaltazione del riso e non, come erroneamente molti pensano, un trupiduo di pesce.

Il polpo è il piatto che suggeriamo, e ricorda di più questo concetto di cucina spagnola 2.0 ei colori e nei sapori, mentre il ceviche strizza l’occhio al suo Sudamerica…

Una tapas ricca e soddisfacente. “Maus vuoi raccontare qualcosa su questo mix?”
Il ceviche è un chiaro esempio di come mi piaccia riportare nei miei piatti la Spagna: questo piatto nasce dopo un viaggio in Chile dove ho avuto modo di assaggiare il ceviche originale, nei nostri giri tra i vari mercati e ristoranti scopriamo che in origine in ceviche veniva marinato con il succo del “tumbo”, un frutto acido, che cresce nell’Amazzonia, ma con l’arrivo degli Spagnoli fecero apparizione anche la cipolla e il limone, poi rimasti definitivamente nella cultura culinaria peruviana e nella ricetta del piatto. La mia versione ha un po’ di estro in più, alla marinatura aggiungiamo il melograno che dona un po’ di dolcezza e riporta la mente alle coste dell’andalusia e a quei sapori di influenza araba.

Il pulpo invece è una rivisitazione della classica tapa, salvo rare eccezioni difficilmente troverete nel mio menù la copia esatta di una tapa, mi piace reinterpretarle a modo mio stravolgendo le cotture, le composizioni e le texture per dare vita a un piatto nuovo che una volta in bocca sia in grado di riportare le stesse emozioni di quello originale.”

Un mondo iberico che viene raccontato anche grazie agli abbinamenti con le Cervezas Alhambra, una carta dei vini che coglie le perle della Rioja Alavesa, nella parte sud di Álava, quelli della Navarra, nella zona intermedia della regione, i vini e i “cava” del Penedés, tra Barcellona e Tarragona, giusto per citarne alcuni. Per gli amanti dell’abbinamento con i cocktail una carte drink moderna che strizza l’occhio alla vecchia Milano.

L’ambiente, accogliente e moderno, nasconde attenti studi in termini di materiali, che spaziano dal ferro battuto al legno, dal vetro alla piastrella realizzata appositamente su disegno di Alice. Una location dallo stile ricercato con un sapore latino ma perfettamente a suo agio nella Milano del design.

Da provare in compagnia ma anche per una cena a due dove il piacere di condividere si fa sexy.

Albufera
Via Luigi Settembrini, 26
T: 023668 6993