FORNO COLLETTIVO

dai vini naturali alle lievitazioni naturali

L’ultima volta che vi  abbiamo parlato di loro è stato nel  2015 in occasione dell’apertura del primo Botanical Club a Milano. Tre anni dopo Alessandro Longhin e Davide Martelli, successivamente all’apertura del secondo Botanical Club e del wine bar dedicato ai vini naturali Champagne Soclalist, sono complici in un’altra avventura di successo: Forno Collettivo.

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Prima di sfogliare i dettagli del Forno sulla cartella stampa vorrei andare un po’ a braccio, perché parlando con Alessandro abbiamo toccato tanti argomenti non apparentemente legati al nuovo locale, ma comunque connessi ad esso come  viaggi,  stili di vita, smartphone,  differenze generazionali… E soprattutto Milano, città che ci ha accolti tempo fa e che sta vivendo un momento di grande splendore.

Alessandro e Davide se ne sono fatti protagonisti aprendo dei locali che sono diventati subito punti di riferimento, sia interpretando le esigenze della città sia rischiando e proponendo delle novità assolute; conferendo da subito una forte personalità ad ogni progetto in cui hanno investito.

Il Forno Collettivo nasce un po’ dalla costola di Champagne Socialist sia per vicinanza, sia per la proposta di vini naturali, ma come dice il nome, il grande protagonista è il PANE.

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“E dov’è la novità?” potrebbero pensare in molti. La novità è che un posto così, e un pane così, a Milano ancora non c’erano. A volte le intuizioni più intelligenti sono le più semplici e quando i due soci si sono ritrovati a chiedersi a vicenda “ma tu dove lo compri il pane a Milano?” e a rispondersi “si, ma perché non è buono come quello che mangiamo a Copenaghen?”… Et Voilà! ecco l’idea di farselo da sé il pane, anzi di farlo fare a chi ne è veramente esperto.

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E qui apro la cartella stampa perché ci trovo questa descrizione quanto mai asciutta e perfetta:

Una bakery particolare con mescita di vino naturale e piccola cucina, dove sarà possibile anche portare a cuocere le proprie forme di pane da casa, recuperando l’antica tradizione dei forni collettivi di paese.

Poi ci trovo due nomi di donne che hanno contribuito con la loro grande esperienza e che sono Carol Choi, newyorkese con esperienze significative al Noma e al Mirabelle, e Laura Lazzaroni, giornalista e autrice del libro “Altri grani altri pani”.

Il concept del Forno collettivo è il risultato oltre che di una buona intuizione anche  di ricerche, viaggi e conoscenze che sarà possibile condividere e apprendere  attraverso incontri e corsi che si terranno  per gli appassionati o per chi vuole avvicinarsi alla materia. Una condivisione su tutti i fronti che è alla base stessa dell’idea del pane, elemento simbolico di compartecipazione della tavola.

Al Forno Collettivo si può anche fare colazione, pranzare o cenare. Ciliegina sulla torta sono gli ottimi vini naturali e un dolce che è subito diventato il primo in classifica nella mia lista di cibi preferiti: il gelato al pane.

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Tornando al principio della chiacchierata/intervista possiamo dire che per quanto i social e la tecnologie ci allontanino tra di noi, e ci allontanino della natura, una spinta altrettanto forte è quella di ritrovare antiche tradizioni, di imparare cos’è un lievito madre, di saper riconoscere la bellezza e la bontà di un cibo preparato secondo principi naturali con accorgimenti moderni. Ci siamo arrivati passando dai paesi nordici, ma ne è valsa la pena.

Quale sarà la prossima mossa del duo Martelli/Longhin? Siamo molto curiose di scoprirlo e nell’attesa ci vediamo in via Lecco!

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Forno Collettivo

Via Lecco 15

T. 02 2106 7364