ICA MILANO

Avanguardia artistica e sperimentazione contemporanea

In un contesto inusuale per Milano in pieno stile industrial e come richiesto dal brutalism in totale assenza di decoro apre un nuovo centro dedicato alle arti contemporanee, sul modello di quello nato a Londra nel 1946. ICA Milano è un’organizzazione no profit finanziata privatamente che si basa sul principio della sostenibilità e sulle relazioni tra le persone, il loro contesto e il mondo dell’arte.

ICA si trova al posto giusto nel momento giusto infatti la sua collocazione in via Orobia 26, ai margini dell’area strategica di Symbiosis e Fondazione Prada in piena fase di gentrification verso Porta Romana, rientra nel piú ampio piano urbanistico di assegnare un’identità contemporanea e culturale al quartiere (e in generale a Milano).

Idea condivisa dai sostenitori dell’organizzazione che alla domanda perchè Milano argomentano:
Milano è il contesto dove la ricchezza del tessuto urbano e di iniziative pubbliche e private hanno permesso uno sviluppo di modalità di pensiero e di approccio alla cultura della condivisione sia sul piano artistico che su quello sociale. Il bilanciamento tra pubblico e privato, tra grandi istituzioni e piccoli organismi, tra il miglior sistema commerciale e indotto pubblico, ha dato alla città di Milano una forza progettuale e di pensiero importante, unica in Italia. 

Ancora una volta ci sentiamo fieri di esser parte di questo silenzioso e costante movimento che non si fa distrarre dagli oratori ma lavora generando benessere, offerta culturale e comunità.

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All’interno di uno stabile industriale degli Anni 30 ICA sceglie il suo personale approccio per raccontare le evoluzioni delle avanguardie creative con foto, video, installazioni legate da un comune intento: rendere questo luogo inclusivo. Una modalità alternativa al percorso museale, una fucina per sperimentare che ricorda più un laboratorio o una factory e permette l’incontro e lo scambio.

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Proprio come quello fondato a Londra da parte di un collettivo di artisti, poeti e sostenitori più di settantanni fa, l’ICA contestualizza la cultura contemporanea collocandola nella realtà sociopolitica del nostro tempo.

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700 metri quadri su due piani guidati dallo storico e critico d’arte Alberto Salvadori (precedentemente direttore del Museo Marino Marini di Firenze e curatore di Miart), che presenta un variengato calendario di appuntamenti tra esposizioni, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, seminari, e molto altro ancora per costruire un percorso interdisciplinare e transmediale.

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All’interno dello spazio diverse iniziative di approfodimento come un programma di proiezioni, AAA – Arts and Access for All, progetto dedicato alle persone affette da Alzheimer e a chi se ne prende cura, una scuola di filosofia che prevede un workshop annuale.

Completano le attività i progetti speciali come 32 MQ che coinvolge gli artisti under 32, Gallery Focus che ripercorre la storia delle gallerie italiane che, dagli Anni 50 a oggi, hanno popolato la mappa del contemporaneo in Italia e Ceramics dedicato alla ceramica dal Novecento fino alla contemporaneità. Mentre Books and Others è l’appuntamento annuale di quattro giorni dedicato all’editoria indipendente e al libro d’artista, da vedere e da acquistare.

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Il primo appuntamento con il quale è stato appena inaugurato lo spazio, 24 gennaio, è con la collettiva Apologia della Storia – The Historian’s Craft, curata da Alberto Salvadori e Luigi Fassi è una riflessione contemporanea sul tema della storia come strumento di indagine. Ispirata al volume scritto nel 1944 dallo storico francese Marc Bloch, esplora attraverso le opere degli artisti invitati, accostamenti inediti, stratificazioni, tracce verso nuove prospettive che ripensano al presente alla luce del recente passato.

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Il filosofo, nei suoi studi, ha approfondito il ruolo della storia come mezzo utile alla comprensione della società contemporanea, una “scienza del cambiamento”che aiuta ad agire nel presente. Gli artisti coinvolti condividono il pensiero di Bloch: evitare il giudizio, primo nemico della comprensione storica.

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ICA MILANO

Via Orobia 26, Milano
Gio – Dom 12.00 – 20.00

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Foto di Marco Greco