La nostra wishlist delle prossime mostre di arte e fotografia a Milano che sicuramente non ci perderemo!
Galleria Patricia Armocida mostra personale di uno degli urban artist più noti del panorama italiano: ERON. Un’esposizione intima, molto suggestiva dal titolo emblematico #present #past #sentiment #dust. L’artista utilizza diversi supporti dagli oggetti della memoria alla tela e con la tecnica della spray paint analizza quello strano fenomeno della “pareidolia” ovvero la tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate che spesso si ritiene sia la spiegazione di visioni e fenomeni paranormali. Fino al 5 novembre in via Argelati 24.
Wunderkammern mostra personale dell’artista americano DOZE GREEN, tra i pionieri del movimento dei Graffiti e dell’Urban Art, affonda le sue radici nella cultura dell’hip hop. L’artista utilizza diverse tecniche e materiali, acrilici, gesso ed inchiostro su tela, carta o legno e raffigura personaggi complessi sempre in evoluzione, creati con un tratto lineare e sinuoso e definiti da variazioni cromatiche, “entità biologiche”, come le chiama lui, ovvero rappresentazioni infinite e variabili del passato, presente e futuro dell’umanità. Limbo, titolo dell’esposizione, indaga i concetti di attesa, indeterminatezza e transizione in rapporto alla vita dell’uomo, dalle azioni quotidiane e materiali fino alla sua essenza spirituale. Dal 28 settembre al 2 novembre 2016 in via Ausonio 1A.
Hangar Bicocca Situations è la prima retrospettiva dedicata da un’istituzione europea ad uno dei più interessanti artisti contemporanei giapponesi, KISHIO SUGA. La mostra, a cura di Yuko Hasegawa e Vicente Todolí, raccoglie oltre venti installazioni realizzate dal 1969 fino a oggi. Personalità di spicco di Mono-ha (letteralmente “la scuola delle cose”) un gruppo artistico anni ’60 ma anche una filosofia che vede l’arte come provocazione atta a mettere in questione tutto ciò che arte non è. Le opere di Suga sono composte da una serie di oggetti semplici, grezzi che non hanno apparentemente nessuna storia da raccontare e si concentrano solo sul rapporto tra l’uomo, la percezione e le cose. In questo scambio si genera un effetto catartico che alterna la percezione e dona nuovo significato all’oggetto. Garanzia da sempre a Milano per l’utilizzo sapiente dei vasti spazi industriali anche questa mostra riunisce le opere ripensate e riadattate dall’artista in funzione dell’Hangar dando vita ad un unico percorso dove convivono leggerezza e incombenza, linearità e tensione, solidità e immaterialità. Dal 30 settembre 2016 al 29 gennaio 2017, via Chiese 2.
Cardi Gallery celebra un omaggio a MIMMO ROTELLA, a dieci anni dalla scomparsa. Una mostra “diffusa” che inizia con Cardi Gallery e Robilant+Voena, a settembre, e prosegue ad ottobre con la Galleria Carla Sozzani e a dicembre con la Fondazione Marconi. Un percorso “linguistico” che ricostruisce la genialità dell’ideatore del décollage e illustra le sue tecniche d’avanguardia come i retro d’affiches, i riporti fotografici, gli artypos, i blanks e le sovrapitture. Dal 19 settembre al 22 dicembre 2016, Corso di Porta Nuova 38.
Palazzo Reale una storia straordinaria in 200 xilografie policrome e libri illustrati, tra cui la famosa Grande onda e la serie delle Trentasei vedute del monte Fuji dei tre leggendari Maestri dell’incisione giapponese HOKUSAI, HIROSHIGE, UTAMARO. Un viaggio nella storia delle relazioni e delle contaminazioni fra l’arte orientale ed occidentale dove l’abilità e l’eccentricità dei tre grandi maestri dell’ukiyo-e evidenzia lo stile unico dell’arte giapponese in relazione alle correnti artistiche europee che alla fine dell’800 risultarono influenzate dal contatto con una cultura così diversa e stimolante. Dal 20 Settembre 2016 al 29 Gennaio 2017 Piazza Duomo.
Fondazione Prada presenta Uneasy Dancer la prima esposizione in Italia dell’artista americana BETYE SAAR che riunisce più di 80 opere tra installazioni, assemblage, collage e lavori scultorei creati tra il 1966 e il 2016. “Uneasy Dancer” è l’espressione con cui Betye Saar definisce se stessa e il proprio lavoro che “segue il movimento di una spirale creativa ricorrendo ai concetti di passaggio, intersezione, morte e rinascita, nonché agli elementi sottostanti di razza e genere”. Il suo processo artistico, e di attivista politica, implica un flusso di coscienza che esplora il misticismo rituale presente nel recupero di storie personali e di iconografie da semplici oggetti e immagini quotidiani in una potente critica sociale che sfida gli stereotipi razziali e sessisti radicati nella cultura americana. Fino all’ 8 gennaio 2017, largo Isarco 2.
Fabbrica Orobia Le donne viste dall’occhio di una delle più grandi fotografe al mondo in uno scenario industriale estremamente suggestivo ANNIE LEIBOVITZ WOMEN: New Portraits. Un lavoro work in progress iniziato nel ’99 con gli scatti di atlete, politiche, artiste, da Adele a Serena Williams, che sono diventate simboli di un successo e di ispirazione per tutti, non solo le donne. Fino al 2 ottobre 2016 via Orobia 15.
Museo del ‘900 in collaborazione con Electa presenta BOOM! ERA ARTE MODERNA una mostra dedicata all’arte in Italia, tra i primi anni ’50 e i primi ’60 e alla comunicazione mediatica dei rotocalchi, giornali e riviste di attualità illustrata. Nell’allestimento di Atelier Mendini circa centoquaranta opere di pittura, scultura e grafica dialogheranno con le pagine delle riviste e con filmati televisivi e cinematografici che trasformano gli artisti in veri e propri vip. Dal 18 ottobre al 12 marzo 2017 Piazza Duomo.
MUDEC presenta JEAN-MICHEL BASQUIAT con un’esposizione di quasi 100 opere che sintetizzano tutto il suo percorso artistico divenuto leggenda in soli 27 anni di vita. Basquiat è considerato senza dubbio una delle personalità più interessanti dell’arte contemporanea e della storia del graffitismo americano, con i suoi segni diretti, liberi, naif e al tempo stesso potenti è stato in grado di portare all’attenzione del grande pubblico tematiche essenziali sull’identità umana e sulla questione dolorosa e aperta della razza. Un esempio unico per quei tempi in grado di condensare l’energia urbana dannata di New York con le sue radici africane segnate dalla schiavitù e dalla diaspora. Dal 28 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017 via Tortona 56.