Itinerari da seguire in libertà, musei a cielo aperto, arte di strada accessibile a tutti che non divide il pubblico ma innalza chiunque a giudice e spettatore, mai fermarsi alle apparenze.
Il nostro tour alla scoperta della street art a Milano non può che iniziare dalla colazione, sana e ok-carbo al Panificio Davide Longoni in cui la tradizione del panificare è di casa. Accomodati nel piccolo orto/cortile e ti sembrerà di essere nella casa di campagna dei nonni!
In via Morosini troviamo il mastodontico murales di Millo appena inaugurato, dall’emblematico titolo “Everyone Is Searching For It”, gioca con le prospettive e inneggia alla libertà di amare e alla difficoltà di vivere in una città prigione: palazzi e frenesie quotidiane riempiono vuoti emotivi attraverso reticolati bianchi e neri, solo un colore risalta, puro e vivido. Quasi puerile, eppure “urla forte”, esige attenzione e attiva la riflessione. Siamo tutti rabdomanti in cerca di felicità.
Di recente inaugurazione anche la mostra “Appearance and Disappearence” presso la Galleria Patricia Armocida delle installazioni di Agostino Iacurci. I suoi lavori presentano un percorso tematico di scomposizione attraverso figure geometriche, simmetrie, sintesi delle forme, visioni oniriche, tonalità sature e segni provenienti dal mondo dell’illustrazione, a cui Agostino è particolarmente legato, verso il completamento e l’integrazione degli elementi in una sorta di sospensione temporale.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 24 luglio.
Per pranzo assaporiamo i piatti tipici di casa genovese da Ubarba, nato come un posto informale in cui poter chiacchierare e magari giocare a bocce, è uno dei nostri preferiti in primavera ed estate grazie ai tavoli esterni comuni e alla focaccia ligure!
Nel pomeriggio i Navigli sono un ottima risorsa per scoprire le opere di nomi importanti della street: da Blu e la ben nota facciata del COX realizzata nel 2009 quando il centro sociale rischiava lo sgombero e ormai simbolo di una resistenza a non cedere gli spazi autogestiti che ancora possono essere una valida alternativa alla massificazione dilagante di mode e hipsterie.
In via Torricelli si può anche intravedere un santo di Ozmo, che ricordiamo nel suo intervento al Leoncavallo definito da Sgarbi “la Cappella Sistina della contemporaneità”!
Mentre sul ponte che attraversa il Naviglio da via Pavia non possiamo non notare il graffito di SeaCreative che riflette l’analisi visiva che l’artista italiano intraprende sull’uomo e il suo vissuto qui in strette rapporto all’acqua.
Tappa al laboratorio creativo di Isoì, il mondo mitologico immaginato da Gaia Bernasconi e Daniele Desperati che vi accoglieranno nella loro dimora con serigrafie, t-shirt e oggettistica fuori dal comune perchè ogni pezzo è unico e fatto a mano con amore!
Pit stop obbligatorio da Frizzi e Lazzi perchè lo street tour non può non passare da qui, è la mia firma, il posto rimasto immobile agli anni Settanta con le sedie in plastica e le panche in cui trovi la pace di una corte interna dai muri rosa, ottime piadine e fresco vinello della casa.
Nei dintorni di via Malaga, la via dei loft dei radical chic, c’è una carrellata di graffiti dalle note tag: Ratzo, Foski Mate, Atoche… Celati in questa area sulle sponde del Naviglio affiorano sirene, teste giganti di animali esotici tinteggiate dai maestri della bomboletta che avranno dedicato nottate ad elaborare i propri incubi, sogni e mondi sommersi.
Al Superground in prossimità della Barona avvistiamo uno degli ultimi interventi di Crisa, violento e viscerale al suo solito rivendica le radici, la natura e la terra contaminate e imprigionate dalle leggi urbane.
A cena da Tajoli in zona Piazza Lodi, vera osteria milanese che vanta mezzo secolo di attività, tra cimeli della storia musicale italiana degli anni Quaranta e Cinquanta. Al banco chiedete un bianchin sprussà, ovvero il vino bianco spruzzato di bitter campari, l’aperitivo di un tempo tanto per restare in tema e può anche capitare il momento karaoke, vi consigliamo vivamente di prepararvi su qualche pezzo del cantante Luciano Tajoli!
Concludiamo il nostro tour all’Ohibò, associazione culturale polivalente e musicale con un ampia offerta di live show e laboratori creativi. La facciata è stata realizzata dallo street artist, ZED1, la sua è una pittura delicata, introspettiva, in questa opera ci mostra l’evoluzione di una coppia di animali si evolvono in sequenza fino ad un imprevisto epilogo finale.
La guida è stata realizzata a bordo della i20 di Hyundai modello coupè che ci ha permesso grazie al suo estremo comfort e dinamismo di spostarci nelle diverse zone di Milano guardando sempre fuori a caccia di street art!