Galleria Continua apre a Parigi

A metà tra una cattedrale e un supermercato

San Giminiano, Beijing, La Havana, Roma, Les Moulins e ora nel pieno centro di Parigi: Galleria Continua festeggia i suoi 30 anni con l’apertura di uno spazio espositivo di 800m2 nel Marais, a due passi dal Centro Pompidou, con un’esposizione curata da JR, artista contemporaneo francese che si contraddistingue per la sua tecnica di « collage fotografico ». Tra le opere più recenti ricordiamo l’installazione effimera di carta realizzata attorno alle Piramidi del Louvre, destinata a scomporsi nel giro di una settimana per le condizione meteorologiche e i passanti che ci camminavano sopra.

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Battezzata “Truc à faire” (una cosa da fare), la mostra è stata inaugurata il 20 gennaio con un vernissage evento presenziato da JR in persona. L’obiettivo? Creare “uno spazio dove si vendono opere d’arte, a metà tra una cattedrale e un supermercato, dove ci si avvicina all’infinito e dove si acquistano oggetti di consumo”.

Ed è un po’ questa l’impressione quando ci sia avvicina agli spazi di Galleria Continua: i passanti che camminano per Rue du Temple si fermano incuriositi ad osservare l’infilata di finestre e vetrine, per scorgere dietro quelli che sono pezzi di carne e ostriche di plastica uno spazio espositivo ibrido, dove opere, libri, alimentari, luci, installazioni si amalgamano in un unicum insolito e curioso.

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Negli 800 metri quadri dislocati su tre piani di Galleria Continua si trovano infatti disseminate tra le varie opere e installazioni una boutique «éphémère» dove si possono acquistare farina, vino del Chianti, salsa di soia, libri d’arte, tra le altre cose – con cestino della spesa annesso, uno spazio dedicato a incontri e talk e un café. Per ammirare le opere il visitatore è portato a fare lo sforzo di esplorare lo spazio, di cercare il suo percorso, perdendosi in una sorta di labirinto, fatto di piccoli corridoi, spazi più e meno luminosi, scale che sembrano portare a sotterranei abbandonati, toilettes artistiche, sollecitato da rumori e immagini intermittenti. 

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La scelta degli artisti riflette il carattere ibrido e miscellaneo dell’esposizione: di diverse generazioni e continenti, gli artisti in mostra a Galleria Continua parlano diversi linguaggi e ancora si parlano, comunicando a loro volta con lo spettatore: troviamo Daniel Buren, celebre per le Colonne di Buren al Palais Royal di Parigi, Ai Wiwei, Michelangelo Pistoletto, Pascale Marthine Tayou, per citarne alcuni. Tra le installazioni più pop si ammirano lo Champignon di Leonardo Erlich, ovviamente le opere di JR, realizzate rigorosamente in carta e a carattere talvolta effimero, o ancora la Stanza del Progetto, di MBL Architects, uno spazio inclusivo di riflessione.

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Curioso e sorprendente, evidente e a tratti dissimulato, lo spazio di Galleria Continua offre un’esperienza esplorativa molto personale che abbiamo avuto la fortuna di poter vivere a pochi giorni dall’apertura.

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