DOPO “LA MERDA” SUL PALCO “SVELARSI”

Alcune domande all'ideatrice e interprete Silvia Gallerano

Una performance, un happening, un laboratorio, un’esperienza… Sul palco del Teatro Carcano 8 donne guidate da Silvia Gallerano, interprete e regista dello spettacolo “Svelarsi-Unveil”, hanno letteralmente lasciato ogni indumento e ogni taboo per mostrarsi integrali con le loro fragilitá, paure e piccoli o grandi sensi di colpa quotidiani.

Un progetto di donne per sole donne (erano ammessi solo esseri di natura femminile o che si sentissero tali) che risente delle grandi aspettative di “La Merda”, l’acclamato monologo di Cristian Ceresoli, sulle scene dal 2012 che ha valso numerosi premi e riconoscimenti internazionali alla sua interprete Silvia Gallerano e che meriterebbe un articolo dedicato per la profonditá e attualitá dei temi affrontati e della bravura dell’attrice ad interiorizzarli.

Diversamente in questa prima opera diretta da Silvia si supera l’esperienza di una donna e si accoglie tutto il genere femminile nelle sue molteplici angolature, nude ma non per questo meno forti, degne e sincere. Le parole sono tante, svuotano timori e invadono il pubblico che sceglie di partecipare contribuendo a creare una composizione di quadri, storie personali ma un po’ di tuttə.

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Alla fine ci ritroviamo le une accanto alle altre vestite, nude, non esiste differenza, siamo ancora noi uguali alle nostre madri sebbene tutto intorno a noi si muova, cambi, evolva noi sembriamo la credenza della zia che contiene ricordi e cose a caso e rimane una pietra miliare della casa. I nostri corpi seppur ben depilati non riescono a superare il contesto che ci siamo cucite addosso.

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Abbiamo rivolto alcune domande alla formidabile Silvia Gallerano:

Le tue interpretazioni mi riportano al mondo della performance art, se si quali sono stati i tuoi riferimenti.
In realtà faccio dei lavori molto “classici” dal punto di vista della confezione. La Merda è un monologo, un flusso di coscienza che io dico dall’inizio alla fine sola in scena, senza orpelli, che siano di costume, di scena, di interazione o di provocazione. E’ quanto di più teatrale si possa immaginare. “Svelarsi” è un lavoro corale, che se vuoi si ispira più al teatro-danza, per la forte presenza di una drammaturgia di corpi oltre che testuale.

Perché secondo te La Merda é diventato uno spettacolo cult, che cosa cerca oggi il pubblico secondo te?
Perché il testo parla di temi estremamente attuali nella loro eternità: l’umiliazione, la rivalsa, il dolore, l’affermazione del sé e la ferocia mascherata di falsa umiltà. Le persone che vengono a teatro cercano verità e questo lavoro è molto sincero.

Com’é avvenuto il processo che ha condotto alla “scrittura di corpi” di Svelarsi?
Si tratta di un lungo lavoro laboratoriale. Ho incontrato le interpreti in varie sessioni di lavoro nelle quali abbiamo analizzato vari testi, vari temi. Ci abbiamo messo anni a arrivare a questa tappa, ma abbiamo tenuto viva l’essenza del lavoro, che è la ricerca.

Il tuo nudo assume un valore catartico, non genera un effetto shock o un senso di vergogna, sembra quasi una terapia per superare un limite sociale e culturale. Ma fuori spesso diventa lo strumento con il quale ci autoboicottiamo in una societá che ama continuamente strumentalizzarlo. Come si raggiunge l’equilibrio?
Bisogna scegliere di mostrare il proprio corpo per farlo diventare un atto di potenza, non bisogna che ci venga imposto dall’esterno.

Il femminismo nel 2022.
Il femminismo è sempre attuale. Ci serve per sapere chi siamo e da dove parliamo. E’ uno strumento che aiuta a distinguere quello che vogliamo veramente da quello che, secondo le convenzioni, dovremmo volere.
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Per informazioni e vedere il programma della stagione: www.teatrocarcano.com