«Ciò che contraddistingue lo Yoga non è solamente il suo aspetto pratico, ma anche la sua natura iniziatica. Non si può imparare lo Yoga da soli; è indispensabile la direzione di un maestro (guru).» (Mircea Eliade)
Quando mi sono trasferita a Milano, ormai 15 anni fa, mi sono avvicinata allo Yoga tramite un’amica. Non ne sapevo nulla ai tempi e i centri yoga erano forse un decimo di quelli di oggi. Praticavo ogni giovedì in questo sottoscala che sapeva di incensi e umido: la clientela era varia ma ricordo soprattutto esili signore di mezza età dalla capigliatura grigia e dal chiaro passato “fricchettone” che mi superavano di gran lunga in agilità, equilibrio e resistenza.
In questi 15 anni io sono migliorata meno di quanto avrei dovuto nella pratica ma ho visto proliferare scuole, centri e palestre e ancora festival, ritiri e incontri, abbigliamento e accessoriamento ad hoc. Poi ho visto comparire migliaia di tutorial, applicazioni e profili instagram legati alla pratica dello Yoga…
Ma cosa succede quando due elementi cosi opposti (nella mia visone delle cose) come Yoga e Social Network si incontrano?
Come sempre quando si parla di social esistono due risvolti della medaglia così diversi tra loro che non sembrano nemmeno appartenere alla stessa medaglia. Da un lato Instagram è un mezzo di diffusione velocissimo che ha permesso a migliaia di persone di avvicinarsi allo Yoga, così come è un mezzo di connessione utilissimo che annulla le distanze tra tutti coloro che condividono la stessa passione, in ogni parte del mondo, senza limiti di età, cultura e religione. Dall’altro, nella maggior parte dei casi, il senso profondo e la saggezza di questa cultura antichissima si perdono completamente nella ricerca della foto perfetta, della posa perfetta, del raggiungimento di like e follower, fino alla sponsorizzazione dell’ultimo leggings. O ancor peggio il messaggio dello yoga viene trasfigurato e frainteso con un’esaltazione della perfezione fisica: non dimentichiamo il dilagare della moda del naked yoga di cui @nude_yogagirl è stata una delle pioniere. (D’altra parte ci sono tante donne ironiche e non perfette come @mynameisjessamyn che diffondono il messaggio opposto).
Partendo dal presupposto, per chi non lo sapesse, che “con il sostantivo maschile sanscrito YOGA nella terminologia delle religioni originarie dell’India si indicano pratiche ascetiche e meditative (Wikipedia)“, che definizione possiamo dare allo #YOGA ?
Senza voler porre un giudizio positivo o negativo questo post ha come solo scopo quello di porre una domanda, una riflessione guidata dalla volontà di indagare un terreno così affascinante come quello dell’evoluzione di una delle pratiche più antiche del mondo che, attraverso i social, diventa più che mai attuale e diffusa.
Quindi lascio parlare alcune Insta-yogi a cui ho fatto qualche domanda a proposito, iniziando dall’unica che conosco in carne e ossa e non attraverso l’app viola, poiché è la mia insegnante.
Gabriela Estrada (@yoga_fairy/ @puravidapoweryoga)
Cosa pensi dell’utilizzo di Instagram per promuovere la pratica dello yoga?
Penso sia positivo, è un modo positivo per far interessare le persone allo yoga, anche se deve essere fatto da persone come me che hanno molta esperienza nell’insegnamento.
Instagram ti ha aiutato a costruire la tua attività?
Assolutamente, è la prima fonte di pubblicità.
Come mi hai detto una volta, siamo in tempi moderni e usare i social è giusto, ma quali sono il limiti quando si parla di un argomento cos’ delicato e complesso come lo yoga? Non c’ è il rischio di minimizzare l’importanza dello studio di una pratica così antica?
Questa è una domanda interessante. Dal momento che viviamo in una società moderna e le prime tracce dello yoga risalgono a 3000 anni fa, io ho deciso di procedere con i tempi moderni cercando di adattare e conciliare le due cose per le persone che vivono nel presente e non come se fossimo nell’India di 3000 anni fa.
Martina Sergi @martina_sergi
Descrivi il tuo account, quando lo hai creato, quanto tempo ci dedichi e cosa vuoi comunicare
Il mio account è il mio account personale che è cresciuto con me e con le mie passioni, ma solo dall’estate del 2016 è diventato qualcosa di più… Nella mia pagina condivido vari aspetti della mia vita, dalla mia pratica giornaliera, delle foto di posizioni yoga, ma anche foto dei miei animali, del mio ragazzo, viaggi, cibo, etc… Mi piace condividere molto con le persone che mi seguono, perché amo creare una community vera, dove le persone possano veramente conoscermi e io possa conoscere loro. Il messaggio che io voglio portare avanti è di essere sempre se stessi, di amarsi in modo incondizionato e accettarsi per come si è.

Ho creato questo account 3 anni fa come brand per il mio insegnamento di yoga. Tutti i post sono mirati ad inspirare le persone a vivere una vita allineata alla filosofia yoga, uno stile di vita basato sulla simplicità, sulla verità e sullo studio di se stessi non solo durante la pratica dello yoga, ma anche per capirci e migliorarci “fuori dal tappetino”. Una constante ricerca per la verità. Quindi ogni foto e’ un modo per richiamare attenzione con la speranza di incuriosire sufficientemente il lettore a leggere il testo.
Instagram ha cambiato la tua vita e le tue opportunità lavorative?
Sicuramente le mie opportunità lavorative. Grazie a Instagram gente dal tutto il mondo partecipa a i miei retreat in Europa e in sud America. Persone vengono a studiare con me a New York da tutte le parti del mondo.
I tuoi 3 account preferiti
National Geographic (per il content fotografico), Apartment therapy, Minimalist baker (perché li uso per me stessa)
Pensi che veicolare la passione per lo yoga via Instagram svilisca questa pratica a volte o sia un mezzo come un altro per promuoverne la diffusione?
Dipende. Bisogna stare attenti a come si usa il mezzo. Se ci si limita all’immagine si può portare a pensare allo yoga come una pratica molto superficiale. Lo yoga va al di là della pratica delle asana. Spesso Ig viene usato per richiamare attenzione su se stessi. E se il messaggio allontana dalla verità può essere un problema. Lo yoga non e’ perfezioni esteriore: e’ il sentirsi da dentro. E’ importante leggere e non solo guardare.
D’altro lato e’ un modo per instigare curiosità e far nascere conversazione. Two sides of a coin 🙂
Cosa pensi del futuro di Instagram?Non saprei. In generale per me il modo più bello di comunicare e insegnare e’ di persona. Se questo mezzo porta una persona a venire a trovarmi e farmi domande che possano aiutare a una crescita personale, ne sono felice. Ma mi fa un po’ paura il futuro basato sempre più interazioni virtuali. Questa pratica e’ nata da un’ interazione one on one. E spero che continui così.
Steph Góngora @casa_colibri

Cosa pensi del futuro di Instagram?